..Uomini...

Post N° 537

Oggi è il giorno giusto.

Che voglio anch'io fare ordine come la mia collega, che ha tutti i cartolari con i documenti ben ordinati in una vecchia scrivania. Mi pare di vederli....

Ora svuoto questo casino di armadio pieno di cartelle... queste le metto tutte in uno scatolone...

E sotto, sotto a tutto, le trovo.

Le nostre lettere. Decine di lettere. Di venticinque, ventiquattro, ventitrè anni fa a occhio.

Conoscendomi le ho messe via in ordine di data, le mie a te, e le tue a me. Che allora dovevi amarmi davvero per scrivere così tanto. Tu proprio tu. Che non ti è mai piaciuto scrivere.

Non riesco ad aprirne nemmeno una, in realtà non ci penso proprio.

Le metto dentro lo scatolone, quello portato dall'ufficio, che teneva le risme della carta da fotocopie.

Sopra ci va anche quella cartella... tutti i biglietti d'auguri per il matrimonio, i telegrammi, le partecipazioni.. c'è anche il menù del ristorante....

Chiudo tutto velocemente. Col pennarello grosso ci scrivo sopra i nostri nomi. In fondo, è tutto là.

Lo porto su, in un angolo della soffitta difficilmente raggiungibile.

Mi piace pensare che un giorno qualcun'altro, magari, lo riaprirà.

Notte Marion.

                                                  Futura

Post N° 536

"Mi riprendo la mia autonomia di uomo e di politico"

Sette capi di imputazione. Eh. Non gli abbiamo dato solidarietà a sotterrare i giudici che si sono permessi.

Non vedeva l'ora. Quale migliore occasione per saltare giù da un carrozzone e saltare su un altro? Tanto il partito è lui, i suoi elettori gli andranno dietro dovunque e saranno sempre convinti delle sue scelte, mica come noi, poveri coglioni che ci frammentiamo in trenta partiti.  

D'altra parte era inevitabile, così non si poteva andare avanti.

E non gli si può mica dare anche il culo a 'sta gente...

Starà sicuramente meglio dall'altra parte. E' in buona compagnia.

Merda.

Molto più signorile del solito Marion....

Post N° 535

CATEGORIA: ma chi ti credi di essere?

Capita proprio lui.

Il tecnico più affascinante della nostra ditta di assistenza software. Indubbiamente è un figo pazzesco, nonostante provenga da una città che, ai miei occhi, gli fa perdere parecchi punti già in partenza...

Le donne, davanti a un figo pazzesco, cambiano involontariamente atteggiamento, persino la più seria delle colleghe sorride e parla in modo diverso dal solito.

Ora, questi famigerati sistemisti.

Fanno cose misteriose come far partire delle stampe che tu non sei assolutamente in grado di associare a una determinata emulazione, anche perchè non sai che cosa sia.....

Quindi, mi ritrovo con questa stampa di circa settecento fogli, da fare in più copie, che parte sballata e non conforme al prefincato.

"Ah, signora", mi dice al telefono, "oggi è venerdì e ormai abbiamo già esaurito tutte le energie...."

Ah si? Ma chi cavolo si crede di essere? Pensa che io sia una delle solite foche che gli dicono "quale tasto? dove devo cliccare? aspetti che un momento che non trovo....."

Mi taglio la lingua piuttosto.

"Senta, sono appena le undici... faccia un piccolo sforzo...."

Mi guida come se fosse davanti al mio pc, e IO non perdo un colpo nei meandri del sistema (almeno il colpo d'occhio ce l'ho, anche se non so cosa sto facendo...)

.. nè intervengo nelle lunghe pause di silenzio in cui si capisce che pens... che non sa che cazzo fare...

Alla fine la stampa parte, ma il salto pagina è sballato.

"Vabbè, faccia un fax le do il mio numero e la prossima settimana faccio un intervento".

"Ehi ragazze, lunedì viene il figo"

Devo mettermi i tacch.... ehm, non devo nemmeno guardarlo!

Ripeto: chi si crede di essere? categoria: omonima.

Notte Marion.

Post N° 534

Appartiene a quella metà del mondo che ti sta ad ascoltare veramente quando parli.

L'altra metà ti ascolta solo per poter poi straparlare a sua volta....

Allora, dopo che le ho chiesto "com'è con la marmocchia?" e che lei mi ha descritto cose sentite centinaia di volte da tantissime donne, cioè i primi mesi di vita della neo-piccoletta, mi chiede:

"Ma tu come hai fatto con due??"

E a lei lo racconto volentieri come ho fatto. Poi le dico del patto.

"Che patto?"

"Il patto. Il patto che ho fatto coi gemelli quando ho dovuto tornare al lavoro, a sei mesi. "

"E cioè?"

"E cioè una notte gli ho parlato. Gli ho detto: voi ora dovete dormire perchè io devo assolutamente tornare al lavoro, che se voi non dormite, io non ce la faccio.

Loro non erano proprio d'accordo, l'hanno presa male, le prime notti; piangevano e piangevano.

Io stavo dietro alla porta in piedi, con l'orologio in mano, i secondi non passavano mai... tieni duro Marion.. ora entro e li prendo.. no, ancora un minuto...

Due notti così. Poi han cominciato a saltare il pasto notturno (che per uno era verso l'una e mezza e per l'altro verso le tre e mezza) e da allora hanno sempre dormito."

"Che cosa meravigliosa le mamme... " , dice lei.

Si. Penso io. E penso anche a tutti i sensi di colpa... e penso anche che forse è per questo che le donne sono fra loro solidali. O almeno, è bello pensarlo.

Notte Marion.

                                        sui tramonti della mia terra

Post N° 533

Due grandi occhi nerissini, occhi da zingara, ho sempre pensato.

La carnagione scura, il volto ovale... i capelli lunghi non mi dicono niente ma...

Ti fisso, anche se non è educato lo so. Un'eternità e pochi secondi per dire il tuo nome con tono esitante....

Subito mi vieni incontro.. sei proprio tu, ti dico... non ti avevo riconosciuto ma gli occhi.. continuo a farfugliare per l'imbarazzo.. ti ricordavo magrissima..

Sorridi e mi dici "è il cortisone".

Mi abbracci lì, oltre le casse della coop, con le rane che già si stanno allontanando col carrello pieno di spesa.

E' così strano dire "Venite, vi presento una mia amica.. non ci vediamo da.. vent'anni...."
"Non dirmi che sono i gemelli..."

Tua sorella mi aveva detto. "Aviano è un ottimo centro per la cura dei tumori. Starà da me finchè avrà bisogno".

Piazzo le rane e il carrello stracolmo davanti alla gelateria e noi ci sediamo al bar, oltre le casse della coop. Tua sorella ci raggiunge ma con una scusa ci lascia subito sole.

Mi parli brevemente della tua malattia.. poi mi dici, ora basta.

Ti racconto e mi sento così stupida... "Sai, ieri stavo così male..."
"Non devi piangere per queste cose..." , mi dici.

Ti guardo e mentre parli sei sempre tu. Tutti questi anni impegnate a vivere le nostre vite e ora, era come vivere un momento che da ragazze sapevamo sarebbe arrivato.

"Solo tu me l'avevi detto, non andare, quello-non-è-fatto-per-te...". Io do sempre buoni consigli agli altri, è strano.

E ancora mi dici, stupendomi come se stessi parlando di una sconosciuta: " tu sei sempre stata così.. quando ti prefiggi una cosa, vai fino in fondo...."

Lo riempiamo in mezz'ora.. no, forse un'ora, quel momento. Così, naturalmente.

Il medio viene a chiamarmi disperato, "Mà, andiamo?"
Sono stati eroici. "Ragazzi, andiamo".

"Ma il piccolo assomiglia tutto a tuo marito...."

Il piccolo sorride felice. Me li stringo e li accarezzo mentre passiamo di nuovo davanti alle casse della coop.

                                   ..si vede la luna perfino da qui...