..Uomini...

Un mucchietto di ossa

Un mucchietto di ossa lì, al limitare del bosco.

Parliamo per due ore di lavoro davanti a un caffè . Ho desiderato questo incontro con te da tempo , da quando ho saputo e finalmente ci sono riuscita. Anche se non c'è mai stata confidenza né amicizia tra noi vedevo la tua sofferenza e capivo. Certi tipi di sofferenza li può capire solo chi ci è passato, li intuisce, li annusa, li rivede......  Solo alla fine , quando ci stiamo avviando alla macchina , riesco a portare il discorso sul  "e tu come stai?" , prima ti sei difesa strenuamente....

E allora mi dici tutto . Tutto quello che immaginavo . E parli delle sofferenze , dei lunghi anni di solitudine nei quali ti sei accorta che il marito aveva prima una , poi un'altra , poi forse un'altra ancora vista la quantità di scuse improbabili e insostenibili . E tu che non ti sei decisa a far qualcosa subito , e poi non avevi fatto altro che piangere e fingere , ma ti eri anche confidata con la famiglia , con le famiglie , che avevano consigliato pazienza e prudenza , per il figlio , per voi..... In fondo era normale per un uomo no?

E mi venivano in mente quelle frasi che buttavi là ogni tanto , io e mio marito così e io e mio marito colà .... una difesa , una menzogna con tè stessa per poter mentire agli altri...... E non avevi fatto niente e tutto era andato avanti così per anni.

Sei così bella , così esile delicata e dolce , così tranquilla e pacata , mai ti avevo sentita alzare il tono della voce o scomporti per qualcosa, una donna di classe. Solo dopo molti anni , per sopravvivenza , avevi trovato anche tu un affetto e gliel'avevi detto , a tuo marito. La reazione era stata classica: lui non aveva accettato. La "donna della sua vita" con un altro..... non ti era rimasto altro che andartene di casa e ora "parlano di me due paesi".... Ti abbraccio e ti racconto. Non si può fare molto altro, dirle che deve tutelarsi, che passerà e che andrà tutto bene. Ma "..io non posso , gli voglio ancora bene."

Un mucchietto di ossa al limitare di un bosco verde, questo mi sei sembrata.  

"Un'anima affamata può diventare così colma di dolore da non riuscire a sopportarlo. Poichè le donne sentono nell'anima il bisogno di esprimersi nei loro modi ricchi di sentimento, devono svilupparsi e fiorire in modi per loro sensati, e senza essere disturbate dagli altri. Chi di noi non conosce almeno una persona amata che perse gli istinti a fare scelte giuste per sé stessa e fu pertanto costretta a vivere una vita marginale, o peggio?
Una delle questioni meno discusse dell'individuazione è che, quando si accende una grande luce nell'oscurità della psiche , le ombre, là dove la luce non arriva, diventano ancora più scure. Pertanto, quando illuminiamo una qualche parte della psiche, altrove si addensa una più profonda oscurità. E non si può lasciarla perdere. La chiave, le domande, non possono essere nascoste o dimenticate. Le domande vanno poste e devono ricevere una risposta.
Il lavoro più profondo è di solito il più buio. Una donna coraggiosa, che sta diventando saggia, svilupperà il terreno psichico più povero perchè se costruisce soltanto sul terreno migliore della sua psiche avrà come panorama l'aspetto più misero di sé.    
Non abbiate dunque paura di indagare il peggio. Soltanto questo garantisce un aumento del potere dell'anima, grazie a introspezioni nuove e a opportunità di riesaminare in modo affatto nuovo la vita e il proprio sé.
In questa sorta di sviluppo territoriale psichico brilla la Donna Selvaggia. Non teme l'oscurità più oscura , in realtà anche al buio vede. Non teme gli avanzi, gli scarti , la rovina, il fetore, il sangue, le ossa fredde, le ragazze morenti o i mariti assassini.
Può vedere, sopportare, aiutare. E proprio questo va imparando la sorella più giovane della storia di Barbablù."

Da "Donne che corrono coi lupi", Clarissa Pinkola Estès