12gennaio2019

Ascolto il digrignar di denti del destino e l’esistenza si pervade della mestizia più solitaria.Una volontà impotente contro il male che assiste allo spettacolo di un mondo ignominioso.La volontà non riesce ad infrangere la voracità del tempo.Il tempo non può camminare a ritroso:ciò che fu è il rovello,il macigno che la volontà non sa smuovere.L’esistenza terrena è rimpianto se non è pervasa dalla malinconia della meditatio mortis,così si espunge la terribilità del vivere:ogni cosa è un frammento,un enigma,una orrida casualità.Il mondo riceverebbe un nuovo ordine se la volontà riuscisse a trasformare il “così è” in “così voglio che sia”,atto indispensabile per dare un senso alla realtà,per colmare il vuoto di senso del mondo,dando agli uomini,orfani di senso,una fede,un ideale che riempia la loro esistenza senza cadere nell’autofagia della vita:un’esistenza che divora se stessa per sopportare la vita.Rinunciamo ad un dono di valore più alto di quello che meritano i nostri atti,accettiamo la nostra caducità trasfigurante e la resa eterna al tempo:è impossibile imprimere al divenire il carattere dell’essere ,questa sarebbe la suprema volontà di potenza :non rinfaccio all’esistenza il suo essere cattiva e dolorosa ma spero anzi che un giorno diventi più cattiva e più dolorosa di quanto sia mai stata finoraaverso le asprezze dell’esistenza l’uomo dimentica il proprio fantastico ego,si eleva così ad una altezza tale da essere più facilmente raggiunto dal fulmine del Nulla.Il divenire,l’incessante mutamento,determina la perpetua ripetizione dei valori affermativi della vita e consacra l’esistenza umana alla propria fugacità ,ribadisce i valori negativi dell’esistenza :ci sono per non-essere ,si realizza così il precetto di Pindaro: “Diventa quel che sei”(NULLA). L’autocoscienza si congiunge con se stessa ,l’individuo non può sottrarsi alla negazione della vita ,l’individuo non può che negare il dover-essere e accettare il dover-non-essere;con questa consapevolezza,l’individuo,non può che ripudiare l’infinità del desiderio:volre qualcosa,aspirare a qualcosa,essere qualcosa ,avere un fine.Guardo al mio futuro come a un mare liscio:nessun deiderio lo increspa ,non voglio che qualcosa sia diverso da come è.Il pensiero ruota incessantemente attorno all’asse del divenire ,tutto si curva e perisce.Percorrere come una freccia la linea retta della irreversibilità verso la morte in un circolo formalmente sempre uguale dei giorni e degli anni.Danziamo nel mondo coi ceppi ai piedi ,la memoria percorre un percorso luttuoso e non abbiamo più la forza di capovolgere la clessidra del tempo.E’ l’oblio ,più che la memoria,indispensabile alla vita,è la capacità di dimenticare il vero motore dell’agire,così non ci si strugge nel desiderio di vivere vite diverse e parallele ,vogliamo solo “non alia sed haec vita sempiterna”. Il tempo instaurato da questo pensiero salva e redime ogni attimo rendendolo significativo,dice di sì all’esistenza.

12gennaio2019ultima modifica: 2019-01-12T17:05:06+01:00da domeniconipaolo