27\01\2019

Fatto è che così com’ero ispiravo una fiducia paradossale ,forse ero da compiangere ma in ogni caso ero sicuramente grottesco.Vedevo molto bene la strada ,i grandi voluni delle case coi muri imbiancati di luna  come grossi ineguali pezzi di ghiaccio;tutto era silenzio:sarebbe qui la fine di tutto?Il mio cuore è un coniglio dentro la gabbietta delle costole,agitato,rannicchiato,ottuso.Volevo aggrapparmi allo spazio ,avevo tutto solo per me:ero finalmente proprietario della luna e di una paura tremenda rinchiusa nel fondo dell’ombra.Poi ho sentito una brezza che gonfiava il mattino e mi permise di vedere il mare che era così limpido che una nave si rifletteva capovolta,poi il sole mi accecò gli occhi. La nave prese il vento,io cominciai a tremare,la nave si piegò al sole e incominciò a volare.C’è una verginità delle cose che fa paura più del rischio,penso all’orrore delle vette dei monti ,penso all’eco.Era bello partire senza pensare al domani :i giorni come chiare mattine ,le notti di tenebra spessa  dove tutto poteva succedere .Gli uomini erano mostri,ogni approdo era un lutto .Ogni mattina il mare era più bello ,era più vergine.Le giornate passavano nell’attesa ,poi vennero le piogge ,vennero nebbie e schiume nere.Il lungo cammino mi aveva cresciuto,ero più forte e staccato da tutto,guardavo la sorte con rancore:volevo vivere e morivo come gli altri.

27\01\2019ultima modifica: 2019-01-27T17:12:35+01:00da domeniconipaolo