15\06\2019

La mia vita s’impiglia in un groviglio di stelle filanti;mi nevica sui capelli e sulle mani.Flebili ocarine salutano il mio viaggio ,opachi echi si sfaldano sul fiume ,sono condotto in un mondo soffiato entro una tremula bolla d’aria :forse ho ritrovato la mia strada.Spogli suoni ed acri fumi compongono il mio domani.Cerco il paese ove da alberi spuntano miracolosi germogli per il becco di pavoni.Ho con me doni per assenti fantocci,nel silenzio si schiude il sortilegio o inducia ancora?Penso che muoverò la lancetta dell’orologio così tutto il disfatto arretrerà di colpo come in un babelico prisma di forme e colori.C’è un giorno dell’anno che sfolla lecase e riporta il pensiero agli amici persi,tornerà il tempo che ora ci sfugge:chiedo di fermare il tempo sul paese che attorno si dilata.Grandi ali screziate mi sfiorano,chiedo di trattenere le campane del borgo ma tutto si fa strano e difficile,tutto è impossibile in questi trepidi mattini.La mia vita rimbomba quaggiù dove nulla torna se non i disguidi del possibile.Ritorno tra i morti lontano dal gorgo degli affaticati umani.Il tempo batte al polso la mia esistenza e ridona speranza alla tomba che non s’apre,ma torno alla vita e con te intristisco,un piombo raggelato addita le mie sere:torneranno primavere che non fioriscono.

15\06\2019ultima modifica: 2019-06-15T17:39:10+02:00da domeniconipaolo