15luglio2019

Fumate morbide intorbidano i vetri,ti scrivo da questo tavolo remoto,da questa cellula di miele lanciata nello spazio.La vita ti racconta ed è troppo breve se ti contiene.Seguo le fragili architetture annerite dal tempo,seguo il volo infagottato degli uccelli notturni,guardo l’alluciolio della galassia che fascia ogni tormento.Il passo che risuona nel buio è di colui che non vede altro che ombre e pieghe.Le stelle hanno trapunti sottili,il campanile ha il suo orologio fermo sulle due,i rampicanti sul muro hanno un profumo che duole amaro.Un vento freddo spezza le mani ,tutto è prigione del senso ma si aprono le spore del possibile.Sono troppo strette queste strade,un gocciolio scende lento sulle case:il tempo è fatto d’acqua.Inizio un lento colloquio con i morti,la cenere e il vento:solo la morte vive! Questa vita non ha che parole d’ombra e di lamento.Un vecchio tronco è il confine ultimo del mondo che si disfa in un cumulo di strame .E’ tardi esco ad unire la mia veglia al tuo profondo sonno,non c’è che abbeverarsi ad un filo di pietà.

15luglio2019ultima modifica: 2019-07-15T18:28:42+02:00da domeniconipaolo