Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guardi. A seconda del tipo di sguardo sotto il quale vogliamo vivere, potremmo essere suddivisi in quattro categorie. La prima categoria desidera lo sguardo di un numero infinito di occhi anonimi: in altri termini, desidera lo sguardo di un pubblico. […] La seconda categoria è composta da quelli che per vivere hanno bisogno dello sguardo di molti occhi a loro conosciuti […] C’è poi la terza categoria, la categoria di quelli che hanno bisogno di essere davanti agli occhi della persona amata […] E c’è infine una quarta categoria, la più rara, quella di coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti. Sono i sognatori”.
Milan Kundera, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”
Beh, non mi dispiacciono le quattro categorie che cita Kundera. Facciamo così: io le accetto tutte, mi vanno bene, magari in quantità molto ridotte e contenute. L’importante è che ci sia uno sguardo interessato. Se poi fosse quello del mio 51%, allora sono tranquillo: mi basta e ti sembrerà strano, mi… avanza pure!
Buona sera Giovanna carissima.