“Peste e Corna” di Massimo Roscia. Un viaggio tra i luoghi comuni italiani.

 

Chi ama l’italiano, la nostra meravigliosa lingua non dovrebbe perdere l’ultimo della trilogia sul maltrattamento della nostra lingua, dedicato al cattivo uso delle banalità dei luoghi comuni e delle frasi fatte. Dopo i romanzi ” La strage dei congiuntivi” e”Di  grammatica non si muore, Massimo Roscia è riuscito a scrivere il suo terzo “Peste e corna” usando esclusivamente frasi fatte di comune uso quotidiano nel nostro paese. Ne è venuto fuori un romanzo ironico, disincantato fatto di frasi idiomatiche, metafore e modi di dire a suo viso usati da troppi ed abusato- E così, tra un “ammesso e non concesso” e un “non esistono più le mezze stagioni”, un’allegra risata e una seria riflessione, viene fuori un libro lontano da ogni schema tradizionale, agile, divertente, saporito, godibilissimo, colmo di citazioni, aneddoti e riferimenti culturali tanto curiosi quanto stimolanti, un libro da leggere “senza se e senza ma”.

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