In Italia c’era una volta una Grande Famiglia, ora sono rimasti i grandi ricchi…

Non sarà una guerra, nemmeno nucleare, a distruggere il mondo, sarà una parola:il denaro. Si, una parola e , può sembrare strano che definisca una parola quelle montagne di soldi, che esistono sulla terra, ma che in realtà, aldilà di quello che hanno comprato e ciò nonostante, paiono non esaurirsi mai , ma aumentare, non sono che una parola all’interno di milioni di file, numeri nelle banche, che ad ogni minuto della giornata cambiano valore, e che, se tutti coloro che possiedono queste immense fortune, volessero realizzare il loro capitale più o meno nello stesso tempo, si ritrovebbero con un pugno di mosche. Questo è il perverso gioco della finanza, che sta distruggendo l’umanità intera, senza che quasi questa se ne accorga. Dopotutto la vita ha un solo irripetibile percorso per ognuno di noi; chi ha ,più vuole, ammucchia, poi muore lasciando tutto in mani diverse, senza nulla poter fare da quel momento in poi. E tu , grande magnate, invidiato da tutti, passi nel dimenticatoio dopo poco tempo, poco conta quello che sei stato,un grande, un mediocre, un ladro, un profittatore, un ricco filantropo, un grande personaggio,oltre le tue fortune, rimane di te il denaro, che, come un virus contagia la famiglia di quella malattia che si chiama ancora denaro ,che inizia a distruggerela. Mamme o padri contro figli, fratelli che si scannano nei tibunali, mettendo in piazza tutte le loro personali miserie, perchè la vita, come lo è per la maggior parte di questi personaggi ,è la somma delle mille miserie accumulate nei loro percorsi, tempo perso, amore famigliare sconosciuto, rinuncia alla propria personalità, assenza di passioni, di valori per cui vivere e morire, valori veri che non hanno zeri, ma numeri che sommati fanno un corpo, un’anima, un uomo, semplicemente. E non importa come apparisse quell’uomo alla società, semplice, dimesso, decoroso, elegante, super lusso, coperto d’oro da capo a piedi. La sua apparenza non ha più alcuna visibilità. “Ei fu”, disse di lui Il grande Alessandro Manzoni nei versi in cui ci racconta Napoleone Il Grande. Per ora non mi risulta che qualche poeta abbia scritto un’ode per Silvio Berlusconi o, senza voler accostare i due grandi imprenditori, per Gianni Agnelli, una delle pochissime personalità che ha dato lustro alla nostra Italia nel Mondo,quello che si potrebbe definire l’ultimo Re d’Italia dopo la Monarchia. Proprio Gianni Agnelli mi ha dato la voglia di scrivere oggi, dopo aver letto la notizia che la sua Reggia, la bellissima villa Frescot sulla collina torinese,è stata messa in vendita dalla figlia Margherita, e che nessuno della famiglia è interessato a possederla. Ed è proprio questo che ho voluto raccontare,la forza del denaro nel cancellare tutto, tranne la materialità che permette agli eredi di continuare a vivere le loro agiatezze, quasi oltraggiando un personaggio come è stato Gianni Agnelli, padre e nonno per loro. Un nome che voleva dire FIAT nel mondo, Torino, Italia, uomo affascinante, di stile unico, inavvicinabile , conosciuto in tutto il mondo e che , in quella villa ha portato il mondo intero, una casa le cui pareti sono tappezzate di storia. Se non c’e amore in una famiglia per tutto questo, che è stata la vita di un simile famigliare insieme alla meravigliosa Marella Agnelli Caracciolo, moglie d’altri tempi, di un personaggi di quella portata, che nulla disdegnò della vita, senza che la famiglia ne venisse toccata. Come è cambiato il mondo in questi pochissimi ultimi anni. Tutto quello che era decoro, dignità ,affetto, nobiltà d’anima, famiglia, religione, si ammirava comunque e sempre , non è mai scomparsa sotto la raffinata super eleganza dei Signori Agnelli. Ora neanche un erede per tanta meraviglia, solo eredi di denaro- Questa messa in vendita per dieci milioni di Euro di questo tesoro è un oltraggio , una sfregio al grande padre e nonno ed una vergogna che calerà addosso ad una di quelle che si considera una delle più importanti dinastie d’ Italia. Una casa che dovrebbe diventare il museo di quella che vorrei fosse rimasta l’Italia dei miei sogni.

frescot