..Uomini...

Giusto non accettare ,è una grande porcheria!

Mi sa che diventa legge dello stato, c'ha la maggioranza...

Va bene... non approvare... tanto ci penseranno gli altri.. goditi invece la spiaggia e le rane che sono finalmente liberi e pensa invece a noi poveri mortali che non abbiamo un poco di mare vicino (e non mi dire che c'è la liguria.. che poi dico qualcosa e i liguri s'offendono) e schiattiamo in città e che abbiamo i mucchi da stirare perchè si mangia la frutta e il gelato e che io sia maledetta non sono riuscita ad insegnargli come si fa senza sbrodolarsi tutto... notte Marion, mi sa che son stanca!

Non siamo del tutto liberi, manca l'orale della matura venerdì mattina.. quando son piccoli è terribile la mole della roba da stirare, ora almeno macchie non ci sono.. prendigli uno stock di canotte bianche così stai di meno! Mi sa che sei stanca, riposa! Ciao ceit.

eh! Anche i miei - 2/3 almeno - son grandi sono solo incapaci di mangiare il gelato o la frutta senza macchiare la maglietta! qui c'è un afa incredibile... mi fa diventare irritabile... scusa!!! (eppoi figurati se la grande mette il bianco!!! siamo nella fase se non è dark non la vogliamo, grazie! sigh!)

Scusa, scordavo il famigerato periodo dark..:)) Immagino che in città sia insopportabile.. non resta che munirsi di ventilatore e condizionatore, alla faccia del risparmio energetico, e sperare in ogni nuvola che passa nel cielo.. ;(

Tra tre settimane sarò un eroico padre! Che poi due su tre vanno da soli e si portano la loro roba, ma rimane a me assolutamente misterioso ed indecifrabile come ci si possa caricare di tonnellate di rumenta per stare sulla spiaggia un paio di orette. PERCHE' esistono le ferie?

Io ho sempre portato il minimo indispensabile, non avendo un eroico marito a disposizione: asciugamani, cappelli, crema e roba da mangiare. A me QUELLE non sembrano tanto FERIE... La coppia che era vicino a noi era così composta: l'eroico, che stava sempre zitto e buono, e la moglie dell'eroico, che non ha smesso un attimo in tre ore di tormentare quei poveri bambini con rimproveri e chiacchiere... l'eroico è divenuto martire ai miei occhi... :) Ciao.

Noi abbiamo imparato che l'ombrellone fisso è indispensabile se si ha più di un figlio... così la rumenta sta in spiaggia, non porta sabbia ovunque e può anche essere buttato a fine stagione! Invece noi abbiamo l'incubo creme cremine che tutti abbiamo fattori di protezione diversi! Ma sulla spiaggia... si che sono ferie. 2 regole sole non spruzzare sabbia o acqua sulle lucertole (e nemmeno mamma e papà - vi prego), e non fare giochi che possono far male a se stessi o gli altri. bom! Non stresso i figli e loro non stressano me e c'è l'acqua, e la brezza, e l'aria, e ... VOGLIO ANDARE IN FERIE!!!!

Mai avuto l'ombrellone. Non resisto a stare in spiaggia tutto il giorno, primo, mi annoio, secondo, starei sempre in acqua... Le mie ferie ideali sarebbero altre, magari in alta quota, se potessi permettermelo. Immagino che per i cittadini la spiaggia sia una cosa bella.. sarà perchè ce l'ho a dieci minuti di macchina che mi stressa...:))) Adoro quelle famiglie coi figli che non rompono, segno di sana educazione da parte di tutti. Ciao ceit.

Volevo dormire ancora sui petali di rosa morbidi, ma sono venuta da te a darti un Bacio di Fata, per farti ricordare che puoi credere nei tuoi sogni e per darti un dolce risveglio per accendere il sole ch sta dentro di te. Gelsmin

grazie, molto gentile.

neanche io. e non approvo neppure gli eroi, è eroismo inutile

Si eh. L'eroismo femminile come lo vedi? :)

MARION FOR PRESIDENT!!!!!!! :)

Non ti converrebbe credimi, sono tedesca in certe cose..:)) Cmq grazie!

E l`articolo si puo` leggere Marion o e` segreto ?

Si. Vogliamo i particolari, noi!;-)

Ve ne copio incollo un pezzettino che è lungo e secondo me noioso per i non addetti, trattasi del tema delle aperture domenicale e dei centri commerciali, da noi si sta rivedendo la legge regionale sul commercio, e noi andiamo tantino controcorrente, tanto per cambiare... " Ma adesso le cose sembrano cambiare. La nota giusta l’ha data il sociologo Sabino Aquaviva che dalle pagine di un quotidiano economico ha evidenziato come il mercato si sia sostituito ai vecchi, tradizionali valori. Il commento dall’ emblematico titolo “Nuove cattedrali dell’utente adulto” rileva come il centro commerciale sia la cattedrale simbolica di questa nuova società in cui gli individui vengono educati a diventare consumatori adatti ad un sistema economico in cui è indispensabile produrre, retribuire chi produce, affinché consumi e quindi produca. Un ciclo continuo che non può e deve fermarsi mai. Già Acquaviva, in una conferenza di un paio di anni fa, aveva preannunciato il cambiamento che anche la famiglia subisce. in quest’epoca di passaggio da un modello di società ad un’altra. Sostiene, Acquaviva, infatti che accade ogni 500-1000 anni che nasca una nuova civiltà, e che questo sia il momento. “Oggi la gente è condizionata e felice perchè la società è la macchina in cui viviamo e ci condiziona dal di dentro. Siamo lentamente e progressivamente trasformati in consumatori perchè si produca e si consumi al fine di mantenere vivo il mercato. Ciò ha conseguenze catastrofiche: la società dei consumi passa come uno schiaccia sassi su tutto, demolendo ideologie e soprattutto capacità critica” In questo contesto si capisce bene come una politica di regolazione del mercato, e nella fattispecie, degli orari dei negozi, divenuti ormai abituali luoghi di frequentazione anche solo come “consumatori inconsapevoli”, assuma un suo rilievo. Si modificano le abitudini dei consumatori e con essi, delle famiglie: ormai è tradizione lo shopping domenicale, ovvero il giro dei centri commerciali che, per loro struttura e dislocazione, richiedono più tempo per essere visitati e molti giovani ormai si danno appuntamento lì, al centro, anziché nella piazza del paese, come avveniva nel passato. Si traduce realmente questo fenomeno in aumento dei consumi? Le statistiche degli ultimi anni ci dicono di no. Trovare il giusto compromesso tra il mercato e i consumatori, tra le esigenze della produzione (che non dimentichiamolo produce comunque occupazione) e la tutela dei lavoratori del settore, riflettere sulle conseguenze che una liberalizzazione generalizzata degli orari potrebbe portare, e sul prezzo che, nel tempo, si potrebbe pagare in termini di perdita di altri valori e passatempi, è il delicato compito che spetta alle istituzioni. L’Europa è un continente in cui l’integrazione economica è ad uno stadio avanzato, in cui le tradizioni sindacali sono forti e la partecipazione ed il dialogo sociale sono stati costruiti in seno alle strutture decisionali a livello regionale. L’integrazione economica e la liberalizzazione del commercio mondiale hanno profondamente modificato il settore del commercio. Poche sono le attività produttive in cui la globalizzazione ha avuto effetti altrettanto profondi. Anche questo è Europa, si potrebbe dire, ma così non è. Se, infatti, Stati Uniti, Canada, Cechia, Ungheria e Irlanda figurano tra gli Stati più liberali, la Germania, Austria, Norvegia e Svizzera sono invece tra gli Stati con i maggiori vincoli......" :)

se l'ipercoop è aperta di domenica mi è comodo, e quando vado lo faccio in orari intelligenti: se riesco a svegliarmi all'apertura, quindi di rado; altrimenti all'ora di pranzo. il mio obiettivo è fare la spesa usufruendo delle offerte per i soci, del buono sconto da 25 euro se ne spendi almeno 75, oppure dell'articolo unico scontato del trenta, a scelta. possibilità che dipendono dai periodi. per esempio, tra poco ci saranno le offerte per la scuola e io devo ricomprare lo zaino a mio figlio, e scontato del trenta, insomma... vedo come lui sia assolutamente contento di stare dentro il centro commerciale, e lo capisco. dove ti giri ti fanno assaggiare qualcosa, gonfiabili gratis ( spazio bambini pure, mentre i genitori fanno la spesa, ma il mio vule venire con me chè gli da gusto osservare gli scaffali), quello che ti vuole fare la foto, sempre gratis, con le più varie sagome. una volta si è strafogato di mortadella a tocchetti, io gli dicevo che basta, non va bene che continui a prendere, ma gli addetti non dicevano una parola!...

Ormai la quasi (purtroppo, nel senso che sono ancora troppo poche) generalità delle donne, lavora, è ovvio che debbano cambiare le abitudini nostre, e del commercio in genere: siamo in mezzo a un cambiamento epocale delle abitudini. Un tempo le donne uscivano al mattino a fare la spesa, e poi il resto del giorno era dedicato alla casa e alla famiglia; ora di tempo non ce n'è. Se in questo senso il centro commerciale può costituire un punto di aggregazione, ben venga. A me personalmente non piace andare per negozi, quasi nemmeno a prendere l'indispensabile, lo considero tempo quasi buttato, ma la spesa s'ha da fà... un orario continuato è ciò che fa al caso mio, ma la domenica cerco di non andare per negozi, almeno quel giorno voglio godermi casa mia (e cmq ho i figli grandi) :)

Anch'io,anch'io,i particolari...E anch'io le FERIE!Il famoso viaggio a Praga e Vienna è ancora lontano (fine luglio),e dopo di quello verranno due settimane al mare...ma è LUNGO arrivarci,troppo,come si fa con quest'afa fiorentina terribile da sopportare anche per chi,come me,lo fa da anni?La mia unica speranza sono qualche fine settimana al mare più vicino,ma è faticoso,soprattutto per le code infinite che bisogna sobbarcarsi per respirare due giorni a malapena...Uffa!Ciao,Marion...

Ma dai tieni duro! ormai giugno è finito! Io ho la spiaggia vicina, ma la domenica è impraticabile... odio le code anche al mio semaforo e la ressa per il parcheggio.. ma chi me lo fa fare?? Ce l'hai il condizionatore? (sto facendo un sondaggio...) Ciao Tes :)

Anch'io non approvo...anche se ho letto di fretta e non ho capito di che parli ma per solidarietà non approvo :)) Neanche il passeggino in spiaggia approvo a dire la verità, come dici tu, piedi e palette, al massimo secchiello. L'articolo bellissimo! E beata te che te ne sei andata in spiaggia! Bacione!!

Per la verità stasera al tiggi non approvavano nemmeno quelli della confesercenti.. non esattamente "amici" nostri... anzi, direi più suoi.. lo hanno fischiato. Guarda, quei passeggini stracolmi non li capisco proprio.. Grazie! sai che tengo al tuo parere. Un bacio grande.

....morirà anche lui, prima o poi, è inevitabile...
:)

..anche noi Daniele.. quello ci spappola il fegato... io ho già i miei problemi!! ;)

Ehi, ma hai scritto un articolo veramente interessante...;-)))) Personalmente sono combattuta. Da una parte questa corsa famelica al centro commerciale mi sembra esagerata e, come tu rilevi giustamente, potrebbe nascondere il pericolo di perdere di vista valori più importanti. Epperò, quando mi serve qualcosa,l'idea di poterla trovare anche se è domanica o è sera tardi mi fà molto piacere (oltre ad essere comodo per chi è impeganto per tutto il resto della settimana e può dedicarsi allo shopping solo nei w.e.)....Marion , problema delicato, è! ;-))))))

Grazie cara; il problema è che nel legiferare spesso vengono tenuti in considerazione esclusivamente i poteri economici (leggasi categorie dei commercianti) e non valutati sullo stesso piano altri tipi di esigenze (leggasi: lavoratori del comparto che da noi sono parecchio incazzati perchè vogliono far passare i turni domenicali come lavoro ordinario). Il discorso è diverso tra settore alimentare e non: un recente outlet (quindi settore non alimentare) aperto qui da noi vanta parecchi visitatori ma pochi acquirenti.. visto lo scarso potere d'acquisto attuale, la gente si accontenta di guardare e magari si sente frustrata perchè non ha i soldi per tutti quei negozi.. mi sembra tantino esagerato sinceramente. Delicatissimo, si. :))