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Il cielo stellato sopra di me,
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Gli uomini  ti cambiano, di solito in peggio

           A Mia e a me.

 

Messaggi di Giugno 2010

Frustrazioni

Post n°895 pubblicato il 30 Giugno 2010 da MARIONeDAMIEL
 

Già il fatto di trovare la porta chiusa mentre l'orario indicherebbe "aperto" , mi maldispone.

Poi so che il contesto non mi piace, il posto non mi piace, non mi piace il motivo per cui sono lì, sulle spalle ho tremila sensi di colpa, una volta di più penso che non sono un bravo genitore, che è tutta colpa mia e altre mille cose tutte con queste sfaccettature. 

Lo sportello è predisposto così: uno apre una porta e mentre fai per entrare, ATTACCATO alla porta, di traverso, c'è lo sportello..... La signora che lavora dietro alla scrivania mi dice "prego", io dico che sono lì per l'iscrizione di mio figlio. 

Si alza, non mi guarda e figuriamoci se mi sorride, prende meccanicamente la serie di fogli che deve darmi da una serie di cartelle, meccanicamente mi dice cosa devo fare, e "mi raccomando compilare in maniera leggibile", due volte...... Osservo con orrore che l'altra impiegata sta protocollando su un grosso registro , tipo quelli che usavamo noi venticinque anni fa, quanto ho iniziato a lavorare io più o meno, A MANO......Vorrei che Brunetta vedesse questo... oppure il cancelliere del tribunale l'altro giorno, che batte i dispositivi civili A MACCHINA...

Comunque mi sento un verme. Dall'altra parte dello sportello, ci si sente vermi. 

Consegno la fotocopia del codice fiscale come richiesto, ma no, non va bene "perchè vede qui signora? qui c'è scritto TESSERA SANITARIA, vede? e io ho avuto un problema l'anno scorso e quindi ora voglio proprio la tessera del CODICE FISCALE".... mi viene automatico dirle che la regione ha speso un sacco di soldi per unificare la tessera sanitaria col codice fiscale, che tutte quelle tessere sono state rilasciate previa validazione del codice fiscale con l'agenzia delle entrate, ma di Roma? si , proprio di Roma, ma mi rendo conto quasi subito che è inutile, è come il fatto delle intercettazioni, invece di punire gli abusi, è meglio tornare al vecchio sistema e penalizzare anche quelli che non c'entrano....

Stamattina da me non c'era la mia collega. Ho fatto io lo sportello. Due ragazzi che volevano il timbro di rinnovo sulla carta d'identità, a brandelli. "Ma tu dove pensi di andare con questa carta d'identità? Magari di passare qualche confine? " , però ho riso, loro pure.

Abbasso gli sportelli. Mentali. Notte Marion.

   "C'è un equivoco di fondo, si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onesto. No. La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziale. Le istituzioni hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali".
Paolo Borsellino 

 
 
 

Eric ma come la fai l'insalata di riso???

Post n°894 pubblicato il 27 Giugno 2010 da MARIONeDAMIEL
 

Ho sempre sostenuto che il meccanico è l'uomo ideale.

Uno che sa montare e smontare un motore (e ci vuole una certa pazienza eh) e conosce tutti i segreti di una macchina, certamente può aspirare a conoscere l'animo femminile, non servono tanti libri.

Lui era della compagnia dei ragazzi del paese vicino al mio. Funzionava così. I ragazzi del paese vicino al mio venivano a morose nel mio paese. Le ragazze del mio paese sposavano i ragazzi del paese vicino al mio.

Non ho mai capito chi sposassero le ragazze del paese vicino al mio o i ragazzi del mio paese... bah.

Insomma era il più "grande" tra noi. Lavorava, era meccanico. Aveva la macchina. Io avrò avuto sedici anni. Quell'età che "puoi uscire fino alle dieci.....". Lui ci provò. O meglio, non so come successe... insomma per un brevissimo periodo mi ritrovai a essere la sua ragazza.

Era un tipo forte, almeno, questo emanava, forza e una certa vena, alquanto spinta, di pazzia... era il più matto, il più allegro, con lui tutto era possibile.... sufficiente per una ragazzina...

Guidava con una mano sola, con l'altra mi stringeva e sempre mi baciava. Io avevo paura ma sapevo che non sarebbe poi successo niente, guidava bene. Una sera con i suoi amici mi volle portare a vedere un film porno... chiaramente accettai senza pensare a cos'avrebbe detto mio padre se l'avesse saputo.. non so nemmeno cosa disse alla signorina alla cassa per farmi passare, visto che ero minorenne... Ridemmo tutta la sera.

Un pazzo. Nel breve periodo che durò (capii quasi subito che non poteva andare), non andò mai oltre o io non volli, però le lotte furono estenuanti... Per un pò di tempo si mostrò dispiaciuto che l'avessi lasciato. Mi chiamava Babooshka, come la canzone che andava allora nei juke box. Era molto tenero.   

Ieri l'ho incrociato a Gorizia. Camminavo e d'improvviso, dopo trent'anni, lo vedo che viene dalla parte opposta alla mia. Mi viene spontaneo "ciao", lui risponde "ciao",  ma poi mentre mi supera dice al ragazzo che è con lui "ma chi è?"

Allora mi volto per vedere se anche lui si volta, tutto così, in un attimo. Si volta e gli dico "io sono Marion". Allora torna indietro... mi stringe la mano mentre quell'attimo di imbarazzo in cui non si sa se scambiarsi un  bacio o meno... nessuno si protende e il bacio rimane sospeso tra noi... "non ti avrei mai riconosciuto", mi dice.. invero nemmeno io, però ho saputo di lui dalla mia amica, e una volta me l'ha fatto vedere mentre stava al bar. So che poi ha messo incinta una ragazza, si sono sposati, separati, sposato nuovamente e nuovamente separato. Ora sembra che abbia trovato la donna giusta per lui.

"E' tuo figlio?"
"Si il piccolo, è tuo marito?"
"Si...."

Si stringono la mano mentre ormai già cala l'imbarazzo. "Non ti avrei mai riconosciuto...", continua a ripetere...

"Mà, ma chi era quel signore?"
Un vecchio amico di mamma.

                                       A noi, un ricordo

 
 
 

Abbasso Lippi. Forza "Italia".

Post n°893 pubblicato il 24 Giugno 2010 da MARIONeDAMIEL
 


Dice che abbiamo meritato di uscire visto che facciamo schifo.

Io ci ho creduto fino in fondo.

Se il ct non si fosse fissato dalla prima partita con Iaquinta (che poi mi spiace perchè era un grande nell'Udinese) e Gilardino, invece di mettere il capocannoniere del campionato e il bravissimo Quagliarella, non sarebbe finita così.

Eppoi 'sto Marchetti.. ma che mi rappresenta? Perchè ha saltato il secondo portiere e ha messo dentro 'sto ragazzo???? Sarà pure carino ma due gol su tre li doveva parare eh.....

Comunque io ho tifato fino in fondo e ci ho creduto fino in fondo, senza contare che il tiro parato dallo slovacco con la coscia era gol, e quell'altro molto probabilmente NON era fuorigioco.

Che delusione!

Mio figlio dice che ora tifa Germania.. ma come fai a tifare per i crucchi? dico io, perchè c'è il mio giocatore preferito, dice lui... mio marito ora tiferà Argentina, e io?

Per chi tifo io?

Che delusione....


 
 
 

Dice che LUI ha semplificato la politica... pensa te...

Post n°892 pubblicato il 23 Giugno 2010 da MARIONeDAMIEL
 


Le parole "mai" o "sempre" si sa, sono troppo perentorie. Come le parole "credo" o anche "non credo".

Io ad esempio sono sempre disposta a cambiare idea se qualcuno ha la pazienza e la bontà di convincermi del contrario di quello che penso (non che sia impresa facile...) , ma l'importante è sentire il guizzo, l'idea, il pensiero, la conoscenza, la curiosità, il rispetto dell'idea dell'altro.

Oddio "sempre" ti cattura ad esempio quando guardi film come quello di ieri sera, il classico Robin Hood, quello vecchio, quello con Kevin Costner e lady MariAn.. non so se mi spiego... E dunque quando, alla fine della storia, si sposano felici, come si fa a non credere al "sempre"?

Quindi, tornando al CREDO e NON CREDO, io non credo MOLTO alla sfiga, credo che il MOLTO sia un compromesso onorevole alla perentorietà...

Che se dopo aver cambiato nell'ordine e nel giro di pochi mesi: la caldaia, la lavastoviglie, la macchina, (volendo anche il phon), mi si rompe pure il frigo, io non cedo, non credo MOLTO alla sfiga. Vorrà dire che se continua così (ad esempio mancherebbe il tv e la lavatrice, per il resto si è rotto tutto), io a fine anno avrò tutto NUOVO, niente più.

Poi ci sarebbe la faccenda della macchina, che io ho saltato due o tre generazioni di macchine e quindi tutto mi stupisce.

All'altra, non funzionava più la spia della riserva (il mito del mio meccanico mi ha detto che non si poteva aggiustare che avrebbe dovuto smontare mezza macchina), quindi quando la lancetta scendeva pericolosamente verso il basso, era sempre un'avventura e un batticuore faccio-oggi-no-faccio-domani, vista la mia pigrizia...per non parlare del mitico giorno in cui rimasi a secco, in mezzo alla strada alle otto di mattina e dovevo portare le rane al treno per una gita, e passò in quella proprio la macchina di finanzieri con i quali avevo avuto uno scontro per ufficio... mi aiutarono a spostarla dalla strada............

Questa, mi segnala non solo quanti chilometri posso fare con la benzina che ha in corpo, ma lancia un segnale quando scatta la riserva e quando l'autonomia arriva a meno di 20 chilometri lampeggia tutto mettendoti un'ansia pazzesca.

Praticamente niente più pathos, emozione, batticuore, ma solo ansia e tecnologia. Sarà per questo che l'avverso in maniera così invereconda, la tecnologia... chissà che vuol dire ma mi suona...

La tecnologia uccide i sogni, ciascuno ha diritto al proprio Robin Hood.

Fine del post. Notte MariAn.....


 

 
 
 

"Un linguaggio ridotto al minimo, atrofizza il pensiero"

Post n°891 pubblicato il 21 Giugno 2010 da MARIONeDAMIEL
 
Tag: Sogni


Sogno (la notte prima del solstizio d'estate)
.

Dovevo rientrare a casa, ero in macchina. Il posto era Udine (non so perchè).

Arrivo a un incrocio e sulla laterale destra mentre mi accingo a svoltare a sinistra vedo dei corpi per terra... penso a un gioco, a una sagra, a una manifestazione.... è come se non mi accorgessi dell'innaturalità del tutto ma comunque so che questa consapevolezza mi arriverà tra poco...  i corpi sono distesi, vestiti, in mezzo alla strada, perfettamente immobili.

Svolto a sinistra e mi accorgo che non posso proseguire, anche li entrambe le corsie sono piene di corpi..... allora capisco che sono cadaveri... persone morte.

Mi precipito a casa (salto spazio temporale classico dei sogni); casa mia è sotto al castello, in una corte con varie abitazioni e alla mia si accede salendo qualche gradino.

Devo chiamare i ragazzi... vedo una grossa palla tipo quelle attaccate alle gru che demoliscono le case, che si gira lentamente e si abbatte sulla torre del castello che sta sopra la corte dove sono io.... cadono pezzi di muro e calcinacci mentre la palla riprende il giro per abbattersi ancora... devo chiamare i ragazzi.. assicurarmi che siano al sicuro..

Salendo in casa vedo che sulle altre abitazioni sono chiuse con dei nastri adesivi , e c'è scritto "trasferito al rifugio....... "... devo chiamare assolutamente i ragazzi e anche noi dobbiamo andare... la mia ansia è per il medio, che non so se sia al sicuro...

Poi sono in macchina, col grande. La strada è lunga e dritta, in mezzo alla campagna. Nel nostro senso di marcia non c'è nessuno, mentre nell'altro c'è una lunga fila, vedi, dico a mio figlio, dobbiamo andare dove vanno gli altri... ma incrociamo un fiume, c'è della gente che fa il bagno e mi fermo. Mio figlio si spoglia e vuole scendere a fare il bagno ma io gli urlo che deve salire.. che dobbiamo andare... allora lui risale.


"Un linguaggio ridotto al minimo,  fatto esclusivamente di immagini, atrofizza il pensiero." E. Scalfari

                                 ..ma una canzone ci può stare.....

 
 
 
 
 

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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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