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Una perdita

Il governo Mattarella - Draghi

Del governo Mattarella-Draghi

Mi pare ormai chiara la formula di straordinaria emergenzialità che ha il neo formato governo Mattarella-Draghi.

Il compito non era facile. Lo snodo più difficile era, da come si era evoluta la crisi al buio provocata da Renzi, convincere i 5S per la formula pensata dal Presidente della Repubblica. E così Draghi per prima cosa ha telefonato a Grillo, il deus ex machina dei 5S, era lui che bisognava convincere, almeno per parlarne. Poi quando si parla...

Draghi ha l'esperienza necessaria e ce l'ha fatta, ma il Presidente avrà passato brutte ore in attesa dell'esito del voto sulla piattaforma Rousseau, nient'affatto scontato. Infatti c'è voluto tutto il genio di Grillo e l accondiscendenza di Draghi per alzare la posta e poterlo presentare al loro elettorato come un successo, e far si in questo modo che anche loro sostenessero il nuovo esecutivo.

Quindi in emergenza, i due ministeri più importanti, salute e interni, restano come sono. Fondamentali dossier sanitari sull'epidemia, non era pensabile cambiare il ministro e affidarlo a una persona che avrebbe dovuto appena iniziare a studiare un anno di dati, conoscere la situazione nel dettaglio ecc.

La restante quota "politica" dei ministri, cioè quella necessaria per avere i voti dai partiti presenti in parlamento, è stata assegnata tutta, TUTTA, a ex ministri, cioè a persone che sanno come funziona la macchina, com'è la catena di comando, come bisogna muoversi in un ministero. Gran parte infatti provengono dalle due passate legislature, Conte I e Conte II.

A Forza Italia tre ministeri senza portafoglio, non di peso ma di rappresentanza, e si constata che tale partito, seguendo Berlusconi, morirà con lui, non avendo altro ricambio della classe dirigente. Nota a margine, Forza italia torna al governo dopo 10 anni, quel 2011 in cui tutti ci ricordiamo dovettero "fuggire" da palazzo Chigi inseguiti dallo spread, e lasciandoci quasi in bancarotta.

Il movimento 5S prende 4 ministeri, essendo azionista di maggioranza, 2 di peso e 2 no, e per l'eterogenesi dei fini ottiene il ministero che fu di Bellanova, licenziata da Renzi. Ottiene inoltre questo nuovo ministero affidato a Colao, Bocconi, master, vodafone ecc. ; non si sa bene cosa potrà fare senza portafoglio, se non lavorare a stretto contatto con Brunetta per dare una smossa alla parte di pubblica amministrazione che ancora stenta a reagire alle innovazioni tecnologiche, non per sua intera colpa, sia chiaro.

La lega, giustamente, gongola. Gestisce lo sviluppo economico, potente ministero molto a cuore agli industriali del nord, con buona pace degli amici del sud, e conseguente flusso di denari e investimenti in settori cari, direi la vincente di questa crisi.

Il PD, azionista "serio" e affidabile del gruppo, prende tre ministeri di peso, lavoro (quel ministero che eroga il reddito di cittadinanza), difesa, beni e attività culturali, con due conferme (Franceschini e Guerini, anche qui, non si sposta niente), e un rientro, Orlando, vice segretario PD e ministro coi governi Renzi e Gentiloni.

Fin qui, il Cencelli applicato in modo rigoroso.

In quota "neutri" Draghi ha potuto chiamare delle ottime risorse, da segnalare interessante il Ministero dell'ambiente, con Cingolani, salutato con favore da Legambiente, fisico, professore, ricercatore, ha vinto numerose volte diversi premi per i giovani ricercatori, e Giovannini, co-fondatore dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, professore ordinario all'università Tor Vergata e docente per lo sviluppo sostenibile alla LUISS, un tantino diverso dalla precedente ministra, diciamo.

I cordoni della borsa naturalmente li tiene Draghi, tramite uomo di fiducia al ministero del tesoro (economia e finanze), uno che conosce bene tutte le "pieghe del bilancio" dello stato, le stesse pieghe da cui Di Maio, nel 2018 alla vigilia delle elezioni, avrebbe trovato tutte le risorse necessarie per cambiare il Paese... secondo lui ....

Quindi emergenza, si deve lavorare da subito. Ah , naturalmente Renzi ha cambiato ancora idea: il Mes non è più dirimente, del reddito di cittadinanza che rimane chi se ne importa, della presenza di ministri 5S senza alcun curriculum vabbè pazienza. 

Dirà, tanto c'è Draghi. Si , ma chi dobbiamo ringraziare per essere usciti, un po' malconci, dalla crisi, è esclusivamente Mattarella.

 Grazie Presidente.

Quale governo?

IL GIOCATORE (2)

Il Paese normale che si alza la mattina e va a lavorare o spera di andarci per la grave crisi pandemica che stiamo attraversando da un anno, assiste attonito e con sconforto alle notizie che arrivano dalle consultazioni;

Renzi dopo essere stato ambiguo all'uscita dal colloquio con Mattarella, aveva dovuto dichiarare che "quel che ci interessa sono i contenuti" , mentre naturalmente quel che gli interessava erano la testa di Conte, che non era riuscito a fare cadere in parlamento, e quei due o tre ministeri che dettavano linee a cui lui era o era stato contrario: economia, scuola, giustizia.

E forte del ricatto che poteva esercitare col suo plotone di senatori eletti coi voti della BASE DEL PARTITO DEMOCRATICO (meno il 2,9 che sono migrati in IV), forte della paura, che pensava avessero i 5S del voto, forte dello spauracchio del centro destra maggioranza del Paese, ha alzato la posta e posto condizioni non negoziabili per gli altri.

La spregiudicatezza ha prevalso sull'onesta di intenti, quand'anche mai ci fossero stati, e ha spezzato la corda.

Ora la sua dichiarazione "preferiamo una maggioranza politica ma sosterremo anche una maggioranza istituzionale", si autoavvera.

E' per questo che ha fatto proposte che sapeva non potevano mai vedere accoglimento, pena la perdita della dignità da parte dei 5S.

Il suo intendo era ed è la testa di conte, ed ora l'avrà ottenuta. Se io fossi conte non accetterei nessun incarico per un ulteriore giro di consultazioni. Le condizioni, con IV, non ci sono.

E senza i 5S, caro Renzi, NESSUN GOVERNO SI FA. A meno tu non lo voglia fare con la destra. Auguri a tutti noi.

Le parole d'ordine sono ora SERIETA', COERENZA DIGNITA'. Me lo auguro per il mio partito, e per la distanza che certa politica dimostra di avere, grazie a Renzi, incapace di fare un passo indietro di fronte a un Paese prostrato.