..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
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Messaggi del 29/11/2009
Post n°816 pubblicato il 29 Novembre 2009 da MARIONeDAMIEL
Mentre lei rilasciava un'intervista e rispondeva ad alcune domande, colloquiato un pò con la generazione dei trentenni, in particolare una ragazza , romana , molto sveglia e in gamba, della ditta che aveva organizzato il tutto. Ho pensato che il carattere , nella fattispecie effervescente, dinamico e allegro, conti molto nel procurarsi un lavoro.... La mentore mi aveva presentato come "il mio braccio destro"..... seh, figuriamoci... Infine ci siamo sganciate e "andiamo a fare un giretto a Venezia". Ora. Io ho pensato di mettermi le scarpe col tacco visto il livello del convegno.... ho pensato male, molto male.... Scampate al ponte di Calatrava, quello in vetro che quando scendi dall'altra parte se non stai attento ti ammazzi perchè non vedi lo scalino, troviamo un posticino per mangiare, che si è già fatta l'una. Poi chiaro che si punta a San Marco passando per Rialto. Facciamo il primo tratto nella parte meno frequentata, ed è bello, anche se lo stato di decadenza dei muri dei vicoli è ormai evidente.... Lo sbocco a San Marco , dopo infinite fermate nei negozi che piacciono a noi, è sempre emozionante. Due giapponesi si fotografano con due pasticcini in mano, pochi ambulanti e mi chiedo come abbia fatto Cacciari ad autorizzare solo loro, e mi chiedo anche quanto paghino di suolo pubblico questi bar per i tavolini...ecchecavoli pensi sempre al lavoro Marion... I piedi fanno male, le scarpe sono pure seminuove, le avrò messe una volta... i tacchi non son roba per me... ma confido che ce la farò.... "Andiamo al Florian!"... e andiamo. Nel fare il giro della piazza lo vedo, un oggetto assolutamente stupendo e unico.... un bracciale d'oro largo tanto con decine di incastri in pietre preziose, fragoline rosse, foglioline verdi in tutte le sfumature, uccellini, nuvolette, fiorellini vari e altre cento piccole miniature in brillanti.... il gioielliere ci fa entrare gentilmente e noi volentieri acconsentiamo a vedere da vicino quel capolavoro.... non si finisce più di guardarlo... alla fine chiaro che chiediamo il prezzo... 35..mila..euro... pezzo unico, dice lui , certo si vede, diciamo noi.... quelle cose assolutamente inutili e bellissime che assurdamente vorresti possedere... che male c'è a desiderare... Al Florian un cameriere in livrea ti apre la porta, un altro ti accompagna al tavolino, un terzo ti porta la carta. L'ambiente è esclusivo, tavolini di marmo microscopici, sedie dorate, affreschi e dipinti con cornici dorate alle pareri. Un gruppo di tedeschi sta bevendo gingerino e assaggiando patatine... assolutamente orrendo in un posto così... Io prendo il caffè dell'Imperatore, diecieuroecinquanta... sono un pò dubbiosa ma lei come sempre mi dice che queste sono le cose belle della vita.... I tedeschi al tavolino a fianco continuano a essere troppo confusionari, poi dicono degli italiani. Poi ripartiamo. Appena mi alzo capisco che non ce la farò fino alla macchina, ci sarà un'ora da camminare.... prendiamo un'altra strada per il ritorno, perdendoci dopo poco. Un gentile signore ci fa strada per un pò fino a rimetterci nei pressi delle calli con le segnalazioni per piazzale Roma. Ormai è un dolore continuo. Se trovassi ora un negozio di scarpe ne comprerei un paio da ginnastica.... ma, ora , niente. Solo bar e canali. Maledetto selciato sconnesso.. pam...pam.. un passo dopo l'altro ce la devo fare, non posso mica andare scalza.... il dolore è insopportabile... mi stanno scoppiando i piedi nelle scarpe... altri tre ponti ed ecco là il nostro parcheggio... Quando un'ora e mezza dopo scendo dalla macchina a casa mia, mi tolgo le scarpe e salgo le scale sui talloni. Fanculo anche Venezia. Notte Marion. |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
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