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Messaggi di Giugno 2011

E il 1000, naturalmente, per le donne

Post n°1000 pubblicato il 06 Giugno 2011 da MARIONeDAMIEL
 

Post lunghissimo, c'aggià fà.

"Le donne dovrebbero impegnarsi a purificare i propri cuori. Ma come possono farlo se la mente incolta le rende completamente dipendenti dai sensi, messi al servizio delle occupazioni amene e del divertimento? Come, se non hanno nobili interessi che le pongano al di sopra delle piccole vanità quotidiane e che le rendono capaci di dominare le emozioni selvagge in grado di scuoterle come la brezza passeggera agita un canneto? [...] La fragilità può suscitare tenerezza e gratificare l'orgoglio arrogante di un uomo, ma le carezze altere del protettore non gratificheranno una mente nobile che desidera e merita, di essere rispettata. La passione è un povero sostituto dell'amicizia! In un serraglio, lo ammetto, tutte queste arti sarebbero necessarie; il palato dell'epicureo deve essere stuzzicato altrimenti sprofonda nell'apatia; ma le donne hanno forse così poca ambizione da essere soddisfatte da una tale condizione? "

" Sarebbe auspicabile che le donne nutrissero per i mariti lo stesso affetto fondato sullo stesso principio sul quale poggia la devozione. Non esiste al mondo altro principio più sicuro: si guardino dalla luce ingannevole dei sentimenti , troppo spesso un eufemismo per la sensualità. Ritengo dunque che le donne vadano chiuse a chiavistello fin dall'infanzia come i principi orientali, o in alternativa, educate in modo tale che siano in grado di pensare e agire da sole. Mi chiedo, infatti, perchè gli uomini si fermino a mezza strada fra due posizioni e si aspettino l'impossibile: perchè pretendono virtù da una schiava, da un essere umano reso debole, se non vizioso, dalla costituzione della società?"

"Immaginiamo ora una donna con un intelletto medio, giacchè non intendo uscire dalla sfera della normalità, la cui costituzione abbia permesso al permesso al corpo di acquisire pieno vigore e la cui mente, allo stesso tempo, abbia avuto uno sviluppo graduale fino a comprendere i doveri morali della vita e l'essenza della virtù e della dignità umana. Così formata all'adempimento dei suoi doveri ella si sposa per affetto, senza perdere di vista la prudenza, e al di la della felicità matrimoniale. Si assicura il rispetto del marito prima che sia necessario esercitare arti meschine per compiacerlo o alimentare la fiamma consumata, destinata a estingersi per natura quando l'oggetto diventa familiare e l'amicizia e la sopportazione subentrano all'affetto passionale. Questa è la fine naturale dell'amore e la pace domestica non viene distrutta dalle lotte per prevenirne l'estinzione."

"Nelle classi superiori della società è raro trovare un uomo con capacità superiori , o addirittura di cognizioni medie. La causa mi sembra chiara: la condizione in cui sono nati è innaturale. Il carattere umano si è sempre formato nelle attività che l'individuo o la classe hanno perseguito; se le facoltà non vengono raffinate dalla necessità, esse restano intorpidite. Si può estendere l'argomentazione alle donne; di rado esse si occupano di faccende serie e la ricerca del piacere conferisce insignificanza al loro carattere e contribuisce a rendere la società dei grandi così insipida. 
In entrambi i casi una causa simile provoca mancanza di stabilità e spinge alla fuga da se stessi piaceri chiassosi e passioni artificiose, fino a quando il trionfo della vanità non sostituisce ogni senso sociale e le caratteristiche dell'umanità si fanno sempre meno visibili. Questi sono i benefici dei governi civili nella loro attuale organizzazione, cosicchè la ricchezza e la grazia femminile tendono in pari misura a degradare l'umanità e sono prodotti dalla stessa causa; ma se permettessimo alle donne di agire come esseri razionali , esse sarebbero incitate ad acquisire virtù proprie.  
Come può un essere razionale essere nobilita da qualcosa che non ha conquistato con le proprie forze?"

"Su questo errore dei sensi è stato fondato il falso sistema dei costumi femminili, che priva l'intero sesso della propria dignità e classifica tutte le donne, brune o bionde, insieme ai fiori vivaci che adornano la terra. Questo è sempre stato il linguaggio degli uomini e la paura di perdere il carattere sessuale prestabilito ha indotto le donne, anche quelle di intelletto superiore, ad adottare gli stessi sentimenti. Dunque, a rigor di termini, si è negato alla donna il raziocinio e al suo posto è stato messo l'istinto, sublimato in astuzia e arguzia, nelle cose pratiche della vita. La facoltà di generalizzare le idee, di trarre conclusioni onnicompresive delle osservazioni individuali, è l'unica acquisizione, per un essere immortale, che veramente meriti il nome di conoscenza. Non solo questa facoltà è stata negata alle donne, alcuni scrittori hanno insistito che, tranne alcune eccezioni, essa è inconciliabile con il loro carattere sessuale.
Se gli uomini riusciranno a dimostrare questo concetto , io ammetterò che la donna esiste solo in funzione degli uomini. Devo tuttavia sottlolineare che la facoltà di generalizzare le idee, in qualsiasi misura, non è molto diffusa nè tra gli uomini nè tra le donne. Ma questo è il vero esercizio dell'intelletto e tutto contribuisce a rendere l'uso della ragione più difficile nel mondo femminile rispetto a quello maschile. Tenterò ora di evidenziare alcune cause che portano alla degradazione morale delle donne e impediscono loro di generalizzare le proprie osservazioni".

"L'impegno principale nella vita di una donna, sulla base del modello sociale attuale, è il piacere, e finchè continua a essere così, possiamo aspettarci ben poco da questi esseri deboli, Ereditando per discendenza diretta il primo bel difetto della natura - la supremazia della bellezza - per conservare quel piacere, esse hanno rinunciato ai diritti naturali che l'esercizio della ragione avrebbe potuto procurare loro e hanno scelto di essere regine di breve vita invece di affannarsi per ottenere i piaceri sobri che sorgono dall'uguaglianza.
Esaltate dalla propria inferiorità (suona in realtà come una contraddizione) le donne esigono costantemente di essere omaggiate, anche se l'esperienza avrebbe dovuto loro insegnare che gli uomini che si vantano di tributare, con scrupolosa precisione, questo rispetto arbitrario e insolente al gentil sesso sono i più inclini a tiranneggiare e disprezzare proprio quella fragilità che tanto amminano."

"Le passioni dell'uomo hanno dunque messo le donne su un piedistallo e, fino a quando l'umanità non diventerà più ragionevole, si dovrà temere che le donne si servano del potere che ottengono con il minimo sforzo, e che è anche il più sicuro."

"La solitudine e la riflessione sono necessarie affinchè i desideri acquisiscano la forza della passione e permettano all'immaginazione di ampliare l'oggetto, rendendolo più desiderabile. Lo steso vale per i ceti ricchi: essi non si occupano di idee generali, frutto di ragionamenti appassionato o meditate ricerche, che permetterebbero loro di acquisire quella forza di carattere necessaria per prendere importanti decisioni."

"In breve, le donne hanno acquisito , come i ceti ricchi, tutte le follie e i vizi della civilizzazione mancando di coglierne i frutti  preziosi. E' forse inutile precisare che mi riferisco al sesso femminile in generale e tralascio le eccezioni. I sensi femminili sono infiammati e l'intelletto viene trascurato, di conseguenza le donne diventano preda della sensazioni , più elegantemente chiamate sensibilità, in balia di ogni impeto momentaneo del sentimento. Sempre ansione e agitate, l'eccessivo esercizio della sensibilità le rende non solo scomode a loro stesse ma anche seccanti per gli altri. I loro pensieri sono sempre rivolti a idee concepite per suscitare emozioni e sentimenti. 
Invece di ragionare , assumono una condotta instabile e opinioni mutevoli; non si tratta tuttavia della mutevolezza prodotta dalla risolutezza e da opinioni progressive, ma di quella prodotta da emozioni contraddittorie.
Si appassionano in modo discontinuo a diverse cose, eppure questa passione non diventa costante mai e si estingue subito. Miserabile quell'essere la cui formazione dell'intelletto tende solo ad accendere le passioni! Si deve in realtà distinguere tra accendere e rafforzare. A cosa conduce il far maturare le passioni mentre il giudizio resta acerbo? Senza dubbio a un connubio fra demenza e follia. Questa osservazione non dovrebbe essere limitata solo al gentil sesso, ma intendo ora applicarla solo alle donne. "

"I romanzi, la musica, la poesia e la galanteria tendono all'unisono a far della donna una creatura di sensazioni e il suo carattere si forgia sul modello della follia mentre acquisisce qualità formali, l'unica conquista a cui viene stimolata dalla propria condizione sociale. Questa eccessiva sensibilità finisce naturalmente per rallentare le altre facoltà mentali e impedisce all'intelletto di acquisire quella sovranità necessaria affinchè una creatura razionale diventi utile agli altri e si contenti della propria posizione. L'esercizio della ragione, con l'avanzare dell'età, è l'unico metodo indicato dalla natura per sedare le passioni."

"Educate le donne come gli uomini, dice Rousseau, e quanto più somiglieranno al nostro sesso, tanto minore sarà il potere che avranno su di noi. Questo è esattamente il punto a cui tendo.

Non desidero che esse abbiano potere sugli uomini ma su loro stesse."

Da: "Sui diritti delle donne", di Mary Wollstonecraft. Londra,1759-1797.

 

 

 
 
 

Il 999 per le rane adorate

Post n°999 pubblicato il 03 Giugno 2011 da MARIONeDAMIEL
 
Tag: Le rane
Foto di MARIONeDAMIEL

Che poi il ginecologo all'ecografo mi disse: "lei quanti figli ha?", e io risposi "uno", e allora lui continuò "e qui ce ne sono altri due, pensi che bello....".

Piansi.

Ma solo quando arrivai in macchina , per strada e dietro gli occhiali da sole , mai davanti ad altri; piansi perchè in genere mi dispero sempre PRIMA di affrontare una rogna o un grosso problema, poi, sempre in genere, affronto  e ce la faccio. E piansi non per voi , ma perchè sapevo che quello sarebbe stato un colpo per il nostro precario equilibrio e troppo per le mie sole forze. Quel pianto era un presagio di quello che poi sarebbe successo.

Presto sarà il vostro diciassettesimo compleanno e io ce l'ho fatta, fin qui.

La mattina ora siete voi che fare capolino in camera mia, siete già vestiti e non mi chiamate, vi affacciate solo e se io dormissi non mi svegliereste, ma ci tenete a che io mi alzi solo per stare in cucina con voi mentre fate la colazione e vi saluti quando andate via; di solito ve la preparate da soli e io posso farmi un frullato di frutta fresca e il caffè in pace... il frullato di frutta ogni mattina ma ti rendi conto Marion....

Allevare dei figli in fondo è facile, occorre solo una grandissima energia e forza fisica, fino a un certo punto della loro vita. Poi inizia il difficile, bisogna farne degli Uomini.

Io vi auguro veramente di diventare speciali, tutti e tre, e non solo per me che è scontato che già lo siete, ma per coloro che avranno in sorte di incrociare la vostra strada, e di condividerne anche un pezzetto solo. Che possiate diventare Uomini.   

Quando si festeggia qualcosa, una ricorrenza, un compleanno, un anniversario, si festeggia appunto perchè ci si ricorda tutto il bello del periodo in questione, tutta la bellezza e la felicità vissuta, tutta la grandezza della strada fatta.

Forse è giusto in tali occasioni scordarsi dei giorni amari, bui, delle delusioni e amarezze, che per i figli derivano però quasi totalmente dai nostri errori o dalle nostre mancanze. Con i figli poi si tende a non vedere i loro difetti, come del resto è difficilissimo ammettere i difetti propri........

Però io , che ho avuto la ventura di mettervi al mondo , dei vostri diciassette anni  e  risalendo indietro fino ai ventun'anni di vostro fratello, il mio primogenito , rivivrei ogni giorno , uno a uno.

Vi adoro,

la mamma.

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: MARIONeDAMIEL
Data di creazione: 09/08/2005
 

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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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