..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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Post n°1075 pubblicato il 18 Marzo 2012 da MARIONeDAMIEL
Che poi lo spettacolo teatrale di ieri sera è stato godibilissimo. Cioè abbiamo riso proprio. Complice la bella commedia in dialetto napoletano ma io penso che i napoletani , come attori , abbiano una marcia in più... questi poi erano tutti "dilettanti" napoletani cioè una delle tante compagnie teatrali amatoriali ma in pratica non recitavano , erano proprio così. Ad esempio mio marito. Lui a volte fa gli scherzi ai suoi compagni di lavoro. Li chiama al telefono e , turandosi il naso , dice "sono l'ingegner Farfoia/Patassoni/Vissironi (o simili nomi improbabili), lei è convocato all'ufficio del personale domani mattina alle nove"; ci cascano tutti.... Mentre telefona quelli attorno a lui si scompisciano dalle risate ma lui riesce a rimanere serio fino alla fine delle telefonata. Poi va dalla vittima e riceve il suo sfogo: "Ma chissà cos'i vol (chissà cosa vogliono), perchè i me gà ciamado (perchè mi hanno chiamato)", ecc. che denotano un reverenziale timore (loro, perché mio marito non ha reverenzialità nei confronti di nessuno, che è diverso dal rispetto) verso "i quadri". Mio marito alimenta il sospetto e tortura la vittima ancora un po' , poi gli scappa da ridere e finalmente il malcapitato lo manda in mona ridendo anche lui. Io penso che mio marito in quel posto, dove perlopiù la vita è una lotta e la tristezza o il vuoto accompagnano spesso le giornate, faccia conoscere loro il lato goliardico della vita. Non è poco. Perciò, viva gli attori. in cui tutto succede. D'improvviso, sulla mietitura del tuo seme torna a piangere la pioggia d'aprile. Guardami. Sono diventata il tuo silenzio che s'affaccia ogni sera come in estate il vento d'autunno. Piove ancora e barcolla la tenerezza in braccio alla luna quando toglie le tende col suo fare stanco, il giorno che come mai te, arriva. Beatrice Niccolai da "Fuorivena", 2010, Ed. L'Immagine |
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
buona domenica Maria Paola, qui dopo un avvio incerto è uscito il sole :)
Bè, voi continuate a ballare e noi continueremo a schivare i tori e a non perdere tempo, poi non vi lamentate che avete il pil basso eh... :)