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« I problemi delle donneForza Hillary »

Vita

Post n°1368 pubblicato il 07 Aprile 2015 da MARIONeDAMIEL
 

Che quando muore improvvisamente una persona di 57 anni, la costernazione in paese è grande. 

Subito tutti lo ricordano "l'ultima volta che l'ho visto era....", e poi "doveva andare in pensione fra poco" , "no... a mio marito aveva detto che gli mancavano due anni"...

poi segue il ripasso di tutta la famiglia:
"la moglie non ha una sorella?"; 
"una sorella e un fratello.... la sorella è divorziata, il fratello sposato e vive in un appartamento sopra i genitori di lei, non ha potuto avere figli...."
"invece la sorella ha una figlia grande vero?"
"e il fratello di lui cosa fa?"
"e neanche loro avevano potuto avere figli, ora lei è sola...."

Mi impressiona sempre grandemente questa capacità che ha l'uomo di "vivere la morte" in fondo come un fatto naturale per quanto tragico sia: ogni tanto scompare qualcuno ed è quasi normale, quelli che restano vanno avanti in un modo o nell'altro, si ha l'impressione che si tiri anche un inconscio sospiro di sollievo perché non è il nostro turno, di essere toccati dal lutto, ma il turno di altri.  

Una sorta di cinismo della sopravvivenza o una inconscia sapienza della nostra piccolezza?  Sarà anche per questo che bisogna sperare nell'uomo? Io ci spero comunque. 

                                  Nei Gardini Che Nessuno Sa
    .. gli uomini non brillano se non sono stelle anche loro...

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Commenti al Post:
lettorecauto
lettorecauto il 07/04/15 alle 19:01 via WEB
Fai bene a credere nell'uomo. Siamo entrati nell'Antropocene una era geologica caratterizzata dalla capacita' umana nn sempre positiva Di cambiare la Terra. Detto questo ci estingueremo. Io vedo molti limiti. Nel mio Lavoro ci vanno macchine per capire la biologia. Il nostro cervello nn e' abbastanza veloce e oggettivo. Le guerre imperversano come 1000 anni fa ma con strumenti Di distruzione. La "pazzia" e' diffusa. I batteri si ribellano agli antibiotici. Non e' detto che il limite della scienza diventi il limite del cervello (delirio delle 19.01).
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 08/04/15 alle 10:09 via WEB
l'ultima frase non la capisco, un limite mio
(è il tg delle diciannove...l'hai guardato e ti è venuto il delirio...) ;-))
 
   
lettorecauto
lettorecauto il 09/04/15 alle 22:26 via WEB
Il limite di volare è avere le ali. Non le abbiamo, facciamo gli aerei. Il limite della nostra conoscenza è il limite del nostro cervello. Dove non arriva facciamo macchine per calcolare. Il punto è che il limite del cervello esiste anche usando le macchine, ed oltre quello non possiamo andare. E quello sarà il punto oltre il quale non possiamo adattarci.
 
     
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 10/04/15 alle 14:03 via WEB
mmhh... non so... per fare le macchine noi dobbiamo sapere cosa vogliamo o dove vogliamo arrivare , e loro fanno... dici che il cervello umano non può evolversi oltre un certo punto? non ne sarei così convinta, visti tutti i limiti superati e i traguardi raggiunti... l'animo umano è limitato e tutto sommato ripetitivo, ma il cervello.. mmhhh
 
lachouette
lachouette il 08/04/15 alle 00:11 via WEB
A me viene una rabbia immensa ogni volta che avviene un lutto vicino o lontano. E mi domando solo o spero che ci sia di più di quello che sappiamo. L'essere umano in taluni casi compie talmente cose grandi che meriterebbe almeno un 'oltre'!!! Io spero e credo ma oltre che nell'uomo anche nel "non può finire tutto così". Bacione Marion!!! Chiara ^_^
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 08/04/15 alle 10:07 via WEB
eh, il desiderio dell'esistenza dell'"oltre" è molto umano, come quello dell'esistenza di un Dio.... io, purtroppo, non credo che esista. Ciao Chiara, un abbraccio :)
 
woodenship
woodenship il 09/04/15 alle 16:34 via WEB
E'l'istinto di sopravvivenza:non ci fosse questo,ci afferrerebbe la malinconia ed il terrore tutti quanti.Invece così la si rimuove,la si metabolizza,arrivando pure a scrollare le spalle:in fondo siamo ancora vivi,no?........Un saluto ed un fiore........W..........
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 09/04/15 alle 22:02 via WEB
la mia schiena oggi mi dice che si, sono viva ;-) bé anche altre cose in verità me lo dicono, cose che non mi sono piaciute ascoltando le notizie di questi giorni... ma come per tante cose bisogna metabolizzare, forse... ciao wood, sogni d oro
 
vivaildivertimento
vivaildivertimento il 13/04/15 alle 12:48 via WEB
La cosa che ho trovato più incredibile, e che, fra l'altro, ha proprio sottolineato Marco Paolini durante lo spettacolo (?) in memoria della tragedia del Vajont, è l'incredibile quantità di pregi che acquistiamo da morti...
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 15/04/15 alle 22:55 via WEB
vero, e tutti ti vogliono bene :)
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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