..Uomini...

La prima volta

Post lunghissimo, c'aggià fa.

Tra le varie prime volte della mia vita ieri è stata la prima volta in cui ho partecipato, come iscritta, al congresso del Partito democratico.
  
L'iscrizione naturalmente l'avevo fatta il 5 dicembre, on line, visto che il circolo del paese non ha orari e che non conoscevo il segretario. Ho dovuto sollecitare varie volte e infine il segretario molto gentilmente, è stato "costretto" a venire a casa mia a portarmi la tessera, il 31 dicembre, pensa te. Così abbiamo fatto una chiacchierata (è un ragazzo), anche se "loro" sanno chi sono io e sanno che ho sempre partecipato a tutte le primarie del partito, e anche alle feste dell'unità a mangiare le salsicce, il che non guasta come curriculum.

Sulla riunione due osservazioni.

La prima. Posso direttamente testimoniare su come si svolgono le "primarie degli iscritti" nel partito democratico. C'era una venuta da Udine che faceva parte del comitato di garanzia, a lei son state consegnate le liste degli iscritti e lei aveva le schede coi candidati e i verbali. C'era una compagna che ha illustrato la mozione Orlando e un compagno che ha illustrato la mozione Renzi, un quarto d'ora ciascuno, (certo quello di renzi ha dovuto tagliare perché 41 pagine, con l'approccio cattedratico che ha avuto, son lunghe da riassumere), nessuno per Emiliano. Quindi la compagna del comitato ha letto lei, in sunto, la mozione Emiliano. È seguito il dibattito dei presenti, una ventina su cinquantanove iscritti, quasi tutti uomini, ma nel merito riferirò oltre. Poi si è votato, la compagna del comitato accertava l'identità dell'"elettore-iscritto" sulla lista, consegnava la scheda, io (come donna mi hanno voluta presidente di seggio) dovevo accompagnare al seggio (la stanza di là) dove si votava e c'era l'urna. Poi alla spicciolata son arrivati altri compagni e compagne nell'orario fissato per le votazioni che hanno solamente votato e si son risparmiati la discussione. Poi abbiamo spogliato e chiunque poteva assistere.

Tutto assolutamente regolare. Mi è piaciuto anche se son capitata nel covo delle vip... ehm.. in un circolo orlandiano, visto che ha vinto la mozione orlando 17 a 14 contro quella di renzi. Ma questa è la democrazia , e nel nostro partito, esiste e funziona, caso unico in Italia direi....

La seconda osservazione.

Ho visto che mancavano alcuni dei più importanti e vecchi "capibastone", che, mi aveva detto il segretario, se ne sono andati dal pd e hanno seguito bersani. Altri di questi sono rimasti, ma dagli interventi di qualcuno ho capito perché anche da noi (che eravamo conosciuti come "triangolo rosso") il no al referendum ha preso oltre il 60%: non gli piace renzi e l'hanno voluto far fuori, ovvero hanno votato no contro una decisione del proprio partito.

Qualcuno invece ha giustamente osservato come la ns vocazione sia il continuo masochismo di "far fuori il proprio segretario", ma le critiche maggiori sono state avanzate verso una direzione centralistica del partito, ovvero le decisioni, anche a livello regionale con Deborah S., non vengono prese "dalla base" o interpellando la base, cioè loro. Guardando il tutto con un passato dal "di fuori" e ora dal "di dentro" la sintesi che mi è saltata all'occhio è di un partito concentrato su sé stesso e intento a guardarsi l'ombelico, e ho capito in un istante che il partito dei circoli è destinato a morire e perché il pd è una cosa unica e perché molti lo votano. 

Fin dall'inizio i fondatori avevano capito che è non solo necessario ma indispensabile aprirsi alle istanze di tutti i cittadini, non chiudendosi in un circolo (anche se è ovvio che è riduttivo ciò che dico perché queste persone fanno politica in molti altri modi con associazionismo, iniziative, consiglio comunale ecc.), ma consentendo a tutti coloro che ciò non possono fare, di affidare le proprie aspettative a un soggetto politico, partecipando attivamente alle primarie "aperte". 

Chiaro che poi accettare "la sintesi" di una linea politica incarnata dal segretario di turno non è facile, alcune scelte la gente non le capisce e non le digerisce, e non vota più pd: ecco che li serve il partito che dev'essere compatto, una volta decisa la linea a maggioranza nei luoghi deputati, a sostenere il proprio segretario e le decisioni conseguenti. Cosa che è ampiamente mancata con Renzi. Ciò non significa si badi bene, assolutismo, ma significa lealtà da parte di chi, senza che nessuno lo costringa, sceglie di far parte del più grande partito di centro sinistra d'italia e, finora, in europa, che è il PD. Lealtà. Gli elettori vanno e vengono, gli iscritti devono fare la struttura portante. 

Terza osservazione.
Le poche donne. Spendo una parola in più su questo perché il pd tiene molto a candidare tante donne e tanti uomini ecc. Eppure ieri a parte le compagne al tavolo della presidenza c'ero solo io, e un paio di anziane compagne, e il resto tutti uomini. Poi son venute le mogli di corsa ma solo a votare. Per me è stato molto difficile ritagliarmi questo spazio (tre ore il sabato pomeriggio si sa che son preziose), con una mattinata di lavori domestici pesanti a casa, un non proprio incoraggiamento di mio marito (mi fai ridere), e il pensiero che poi avevo ancora cose da fare che nessuno avrebbe fatto per me. Ora posso farlo perché i figli sono grandi, quando erano piccoli non sarebbe assolutamente stato possibile, magari altre son più fortunate che hanno un compagno che le supporta, oltre che le "sopporta", non so. So che per le donne è ancora oggettivamente più difficile.

Ma non dovevi farne solo due di osservazioni, Marion..... Ah, naturalmente io ho votato renzi.