..Uomini...visti da una donna |
"O tu che sei il migliore degli uomini, tu che sei Ateniese, cittadino della più grande città e più rinomata per sapienza e potenza, non ti vergogni tu a darti pensiero delle ricchezze per ammassarne quante più puoi, e della fama e degli onori; e invece della intelligenza e della verità e della tua anima, perchè ella diventi quanto è possibile ottima, non ti dai affatto né pensiero né cura?"
Platone, Apologia di Socrate
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GENNAIO, 2013
Il cielo stellato sopra di me,
e la legge morale in me (Kant)
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Gli uomini ti cambiano, di solito in peggio
A Mia e a me.
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Non ha niente da chiarire. Eh.
Post n°817 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da MARIONeDAMIEL
Post lunghissimissimo. Che io solo ieri sera a quest'ora avrei voluto suicidarmi. Solo psicologicamente, perchè fisicamente non ce la farei proprio... tanto è così dopo ogni ricevimento scuola-mammadellerane..... E mi arrovellavo (attività che mi riesce particolarmente bene anche senza mettermici d'impegno) sui soliti miei grandi interrogativi: perchè-mi-sono-sposata, perchè-ho-fatto-figli..... Il primo interrogativo archiviato, resta imperioso il secondo, che si rinnova di giorno in giorno con l'aggravante: perchè-dovevo-fare-due-gemelli? che anche se son blasfema in questi momenti non m'importa proprio, li ucciderei e basta. Poi arrivano le sei e mezza di mattina, e , vincendo la voglia di buttarmi dalla finestra piuttosto che alzarmi dal letto caldo, mi alzo. Chiamo-le-rane/gemelli-preparo-la-colazione-accendo-la-Falcetti-mi-metto-su-il-tè... il tè? bè si, ultimamente sono più sofisticata.... "sei una mamma chioccia... ma lasciali fare colazione da soli".... non sia mai... io anche mi alzavo sempre all'ultimo momento e andavo a scuola senza mangiare niente, perchè a casa erano già tutti usciti per andare a lavorare.... Poi chiamo mamma per sapere come sta, e mi prendo il primo cazziatone giornaliero... non sopporto quando mi rompe sui MIEI figli... chiudo senza fiatare.. sono una santa... bagno , vestiti, metti a posto il soggiorno, profumo, attaccamento (?) lavatrice, buttamento (?) plastica e non riciclabile, l'organico non ce la faccio lo butto domani speriamo che non si facciano i vermi, e via verso l'ufficio... Poi lì scopro che esistono persone come me "mio figlio ha tre quattro in pagella io ieri sera l'avrei ammazzato", e allora mi riconcilio con la vita e mi sento più a mio agio, dev'essere per questo che i ricchi stanno coi ricchi, i poveri coi poveri, gli scemi con gli scemi, quelli di destra con quelli di destra... che cazzo centra Marion.... Poi mi immergo nel casino quotidiano, giornata di giostrai e telefonate e novità. Poi torno a casa e dalle due alle tre passo da mia mamma, preparo il pranzo, servo il suddetto, lavo i piatti che quel fetente dell'omino della lavastoviglie non ha ancora capito cos'abbia la suddetta (categoria: omini iperscutabili ma fetenti) , passo l'aspirapolvere al primo piano e in bagno che è letteralmente un cesso, urlo alle rane di salire immediatamente per farsi i letti sotto i miei occhi, urlo quando sono scesi per farli ri-salire a mettersi a posto i pigiami, detto le disposizioni per la spesa del pomeriggio che io-torno-alle-sette, finisco con l'ultima rottura di coglioni guai-a-voi-se-non-studiate, e via si parte di nuovo. Poi un grande interrogativo sono i vicini, che è proprio una categoria, sono vicini e basta (di norma tutti uomini), nella fattispecie di quelli che lavano la macchina (naturalmente non nuova, STRAnuova) con una specie di impermeabile e anche con il CAPPELLO impermeabile.... schivo lo scuolabus dell'asilo per un pelo , ma scusa se sta dietro la curva, quello mi saluta (certamente) con la mano, arrivo quasi puntuale al lavoro. Spiego a un vecchietto dov'è la biblioteca (beato lui) e timbro.... Poi arrivano subito le sette, che spiegare come si apre una discoteca a uno, anzi due, che non ne sanno niente, è una cosa lunga, e via, di nuovo verso casa benedicendo quella santa donna di mia mamma che tieni-ti-ho-preparato-una-teglia-di-polpette..... Poi uno dice che la vita non è avventurosa. Mah. Notte, Marion..... p.s. Troppi "poi" Marion.
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SIBILLA ALERAMO
"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."
Inviato da: cassetta2
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