11 giugno 2023

Il Male viene dall’atto stesso di vivere : è meglio la compagnia di un sasso a quella di un essere umano. Vivo passando attraverso infiniti possibili per approdare all’evento dell’impossibilità perché impossibile è la realtà. Con la nascita non mi sono affacciato alla vita perché non voglio approdare all’orrendo, il maledetto caos della vita. Ho poco talento per la felicità, l’esser nato è comunque un delitto. Esprimo il possibile con il linguaggio ma pervengo solo ad equivoci non alla Verità. Sono una creatura conficcata nel tempo e nello spazio la cui esistenza è in sé assurda e concepita in modo errato come un’attesa. Non raggiungo nulla nel tempo , aspetto, piuttosto, che il tempo mi raggiunga. La mia saggezza si realizza nella ablazione di qualsiasi desiderio o addirittura nel suo oblio. L’essere in vita è un errore , essa si perpetua nell’automatismo della ripetizione  di se stessa . Intraprendo il viaggio nella notte dell’anima ,contemplo l’accadere a cui consegno la mia desolata esistenza la cui essenza non coincide con la sua apparenza. La caducità dell’esserci raggela la vita folgorata dal bagliore accecante della realtà che genera la violenta vertigine che il corpo è una carcassa di carne destinata alla putrefazione.

09 giugno 2023

Impiastrato nella palude della vita striscio come una lumaca attraverso i giorni e così consumo l’esistenza. Ogni corpo si trasforma in terra, vivo in intima comunione con i morti: esistere non è che un aggirarsi nel moto chimico della vita ,camminare sul suolo che ha inglobato la carne di ogni vivente. L’anima trema ed è capace a stento a reggersi davanti al mondo. Il vento si porta via le ultime stelle della notte,l’aria profumata bisbiglia nell’erba dolce. La mia anima è un relitto finito negli scogli dell’esistenza :la vita non finisce ,la vita mi finisce. Le parole sono una vacillante luce che attraversano l’oscurità scesa sui miei occhi: morire è essere strappato al male a venire, morire è iniziare un sonno senza sogni. Mi chiedo perché tutto intorno a me vive , per che cosa vive? A che serve liberarmi del mondo se non posso scampare al mio destino? Gli occhi sono fatti per indagare lontano, l’infinito li ammalia ,gli occhi guardano dignitosamente il mondo senza lacrime.Ascolto le ombre cantare così esisto fuori del tempo che si fa eterno.

05 giugno 2023

Staziono in quell’istante tra due pensieri in cui è tutto nero, quell’istante,una volta compreso, è per me la morte. La vita è saltare ogni giorno in migliaia di secondi di morte, supero questa ridicola paura di morire irrevocabilmente e vivo solo nei punti di quiete dell’anima. Imparo a sentire me stesso, risveglio in me la sensazione della vita che percepisco come qualcosa che fluisce tranquillamente e nel momento in cui ci riesco raggiungo il punto più vicino alla morte. Per godere di un attimo di immortalità elimino sia la vita che la morte.  Colgo nel silenzio la risposta a tutte le domande; quest’ombra delicata e malinconica che è la vita mi sbigottisce, pensieri fluiscono come una cosa a sé frutto del caso. La vita silenziosa della polvere mi infonde serenità, vi è in me qualcosa di oscuro che non posso misurare con i pensieri: la vita non si può esprimere a parole ,vi sono intorno ad essa vaghi e facilmente cancellabili confini: omnia tabescere et ire ad capulum!

25 maggio 2023

Ciò che mi parla veramente è quell’indistinto che sta al di là degli stretti confini della ragione, lì trovo tutte le spiegazioni giuste che però non vogliono dire nulla. Ogni cosa appare densa di un più profondo significato, il pensiero diventa una necessità per capire il mondo, è come se i miei pensieri fossero nuvole attraverso le quali scorgo una lontananza infinita e indefinibile , il mondo, così, diventa un imbroglio e un inganno. Un sentiero pieno di svolte mi scava il cervello che è come una cosa morta che cercasse parole per dire qualcosa che in verità non si può dire. E’ uno sgomento improvviso udire la musica del vento nelle foglie primaverili, il mondo si riempie di cose mute che costituiscono una risacca che si estende infinita nelle tenebre di me stesso . Una pioggia di cenere inonda i miei occhi, la complicata e dubbiosa vita sfocia in una noia densa e ostinata. Le ore di questa giornata strisciano verso il crepuscolo che avvolge il paesaggio invaso da una sterile quiete, mi metto in ascolto del buio ,la vita ha un confine invisibile , essa è come un campo fiorito di edificante serietà :mi immergo in me stesso e dormo nei miei abissi, il morire non mi è estraneo, io muoio ogni giorno mentre vivo danzando da un pensiero all’altro.

22 maggio 2023

Il mio sguardo trova pace solo in un punto: nel contemplare le nuvole in corsa davanti all’immobile luna. Ogni giorno che volge al termine non reca con sé più nessuna domanda ,senza pensarci tanto su devo imparare bene a dispormi a morire ogni giorno. il mondo prende a rimpicciolirsi, una penombra greve di vecchia polvere incombe sulla mia esistenza ,l’eccitazione della solitudine prende il sopravvento , sorge un tremolio di pensieri: che cosa esplode urlando nel cielo, che cosa improvvisamente si spegne? Divento ciò che posso senza rompermi più la testa con il futuro. Tutto ciò che si agita in me è immerso nel buio: sono mostri o sono solo evanescenti nuvole? Sono legato a due fili all’indefinito, mi avvince il cosmo, sono una forma vuota ,un prodotto del caso; divento autentico quando riesco a penetrare in me stesso,sono un essere cosmico quando mi immergo nel nesso profondo che mi lega all’universo. La vita corporale è solo casuale e destinata a dissolversi è necessario dunque che mi incammini ogni giorno verso la mia interiorità. Il sole poggia su prati e sentieri pallidi ricordi, nel cielo si stende un azzurro sofferente ,nessuna meta è afferrabile ,nessuna meta è raggiungibile : ogni giorno imparo quanto è alto il cielo. Le parole non sono in grado di dire nulla : è indescrivibile anche un solo secondo della mia esistenza .Il senso di una profonda solitudine si chiude in me , il cielo tace come un cadavere trasparente , non rimane che la luce di questo tramonto: una sfumatura lattiginosa che danza.

 

18 maggio 2023

E’ un mattino di luce pallida ,priva di forza, fiaccata dalla caligine, i miei pensieri vibrano ancora per un poco,poi prevale il timbro del silenzio. All’improvviso non vedo intorno a me altro che il vuoto, strane sensazioni si elevano sopra le cose. Le ore della mia vita si disperdono senza un’intima connessione , il mondo è invaso da colori grevi privi di luce: non vivo un bel nulla , la mia vita scorre oscura in una perenne indifferenza , sono sempre in attesa di un qualcosa che non accade mai. La via, tutta la vita, è un attimo spaventoso di cui non riesco minimamente a farmi un’idea. La vita è qualcosa di assolutamente muto che mi strazia gli occhi, la vita è un pensiero che riesco a malapena ad individuare. Bagliori di una gradevole malinconia sono seguiti dall’usata indifferenza: tutto ciò che trovo è meno vero di me stesso. Stare al mondo è un eterno attendere qualcosa di cui nient’altro so se non che lo attendo. Il mondo si immerge nel crepuscolo con i suoi colori che vanno disfacendosi e sullo sfondo c’è in agguato la solitudine e il silenzio. Le cose si sciolgono in parole e pensieri, la solitudine mi si rivolge con voci bisbiglianti, i giorni si posano plumbei uno dopo l’altro sulla mia anima, le strettoie del pensiero si insinuano in una azzurra lontananza nella quale si apre la porta dell’abisso.

16 maggio 2023

Non c’è niente di più disperato di una vita perfetta. La micragnosa realtà mi soffoca, mi rifugio,allora,nei sotterranei dell’esistenza. Sono in rotta verso l’infinito, il solo fatto di contemplare l’infinito mi fa star bene l’anima. Per vivere abbasso tutto alla meschina misura umana, ogni giorno ingaggio un duello con la stanchezza d’esistere. La felicità mi fa barcollare: è come soffocare in un deserto. Sono frastornato da risucchi d’oscurità, arrivo in fondo al quasi niente anticamera del Nulla Assoluto. Con le parole non sto mai abbastanza in guardia, le parole hanno un’aria di niente, arrivano all’enorme noia grigio molle del cervello; non diffido mai abbastanza delle parole , esse mi inducono ad impiccarmi sopra un cumulo d’emozioni. Le cose utili per la vita di tutti i giorni non servono a nulla per aiutare a morire. Non ho una grande idea dell’uomo, non riesco ad essere grande come la Morte. Questa mattina sono soffocato da una sciarpa di nebbia da non ritrovarmi più davanti alla mia stessa vita.; la mia esistenza tremola nel mezzo di questo spaventoso universo. La vita non è altro che un’intera idea di coraggio che mi fa marciare verso la morte, questa è l’unica idea in grado di cullarmi il cervello colmo d’inquietudine e tenerezza per poi un giorno crepare magnificamente. Passando davanti a questa aurora mi riempio il volto di luce , tutto il resto appartiene ancora alla notte, poi un’ombra mi porterà via e di me non si parlerà più.

13 maggio 2023

Cerco l’indifferenza per rendere sopportabili i miei giorni, sono beneficamente contaminato dalla contemplazione. Nel pallore del mattino perseguo quello stato di distacco dal mondo che mi rende nobile d’animo. L’esistenza è dilaniata da imprevisti, mi è negato il tempo di esitare così mi allontano da me stesso e pervengo ad una violenta disperazione . Non credo più alle presenze indispensabili: tutto è inutile, tutti sono superflui. Ogni addio mi brutalizza, il vento mi gonfia l’anima saltandoci dentro a sbuffi. Passo il tempo aspettando che anche questo giorno passi; ogni giorno ho altro da fare che essere contento, vivo per l’oblio, il silenzio tutt’intorno mi indora l’anima. Se qualcuno mi ha reso felice sono pronto a rendergli quella felicità. Ciò che ci vuole per vivere è non capire niente della vita. Ho lasciato il mondo molto prima di andarmene davvero: tutto mi viene a schifo, basta mangiare un po’ ,scaldarsi un po’ e dormire più che posso per incamminarmi sulla via del Nulla Assoluto. La morte è al mio fianco meno ostile e misteriosa di un mazzo di carte: mi restano preziose solo le pene minute. Ho vomitato ogni rimpianto, annoiarsi è la cosa meno faticosa che c’è nella vita, annoiarmi,dunque, è diventata una mia abitudine regolare, alterno allora la noia a colpi di indifferenza, lascio che la polvere della vita si depositi sulla mia anima. La mia esistenza si frangia come le nebbie lente del fiume a pelo d’acqua. Raccolgo ogni giorno che passa brandelli di morte e mi congedo da me stesso.

09 maggio 2023

Il silenzio è una piccola provvista di beatitudine, non cambia l’incanto che provo per esso. Tutto è fatto per la notte, tutto il tempo della mia vita è dedicato alla notte: la luce mi dà la nausea, sfarfallo alla ricerca del buio. Questo cielo non è più abbastanza grande ,non faccio passare il mondo attraverso alla mia testa. Sembra che la gran fatica d’esistere si risolva tutta nel non essere se stessi ma piuttosto atroci e assurdi , due incubi infiniti per diventare un sottouomo zoppicante. Diventato vecchio mi concedo il lusso di fottermi dell’avvenire, ogni scrupolo umano diventa superfluo, la timidezza insulsa ,nessuno può rassicurarmi sulla sorte della ragione o del semplice buon senso. Volgo lo sguardo alla parte  da cui non si torna, ho le mani piene di quel che resta dello spirito. In ogni cosa vedo l’inizio della fine, io stesso non sono altro che marciume sospeso. Sono felice d’aver scelto la via del silenzio, appassionatamente mi guardo invecchiare, prevale il disgusto per i giorni che mi restano da vivere ma tiro avanti fino al prossimo mattino, tiro avanti fino in fondo all’ombra e al buio.

05 maggio 2023

Cascami d’argomenti assaltano il Nulla e ne vengono rigorosamente sconfitti. Le piccole onde dei miei pensieri non riescono ad organizzarsi, solo la cattiveria è capace di farlo. Un enorme cicaleccio si distende grigio e monotono sopra la vita come un miraggio tremendamente scoraggiante , gli ideali riempiono mucchi di piccole bare fiorite. La luce di questo mattino di primavera resta pizzicata tra i tetti, cerco di fare parlare la mia anima. Sono arrivato al confine della polvere: è giunto il tempo dei cadaveri. In fondo alle orbite non ho ancora la notte ma uno sguardo dolce come ce l’hanno quelli che sanno. Resta del mondo il suo odore di polvere, do’ una sistemata al passato e all’avvenire: nel presente solo la morte mi parla . Lascio l’eternità all’umanità ,per me prendo l’immediato Nulla e, ancora vivo, crepo dentro. Come mi avvicino all’Essere si squaglia, allora vivo rigenerato da questo soffio d’ombra ,lucido ogni mia frase prima di pronunciarla. Sono felice di non essere mai partito, la Verità non chiede altro che lasciare la vita, è per questo che nessuno ci tiene alla verità. Mi vergogno della mia carne, della mia mediocre carcassa , sono stranito dallo sforzo di raggiungere una furtiva felicità che raggiungo quando mi faccio dono di me .