I rispetto del privato, della vita famigliare, specialmente di un morto, più o meno famoso…

 

Mentre mi appresto a scrivere di privacy e di diritto a questa, mi frulla nella mente che forse parlarne, ormai sia inutile o quantomeno inopportuno. Attraverso internet nulla ,o quasi ,di noi è sconosciuto a chi ha interesse a sapere e noi, se vogliamo essere informati e per questo seguiamo i media,siamo quasi obbligati a venire a conoscenza di fatti molto intimi e privati dei personaggi, più o meno famosi, che sono all’attenzione pubblica del momento. Mi riferisco alla scomparsa di Gina Lollobrigida, attrice amatissima, ammirata da tutti per la bellezza e bravura, che non era da meno, fulgido esempio di chi fa onore al nostro Paese nel mondo. Da quando ci ha lasciati è stato inevitabile non sentire parlare di lei, per interi giorni. Nessun giornale l’ha dimenticata, nessuna trasmissione radio televisiva non ha smesso di raccontarla. Tuttavia in queste interviste, talk show, oltre a far scorrere le immagini più significative della sua carriera fulgida, non si è fatto altro che parlare di fatti privati, riguardanti gli anni difficili della vecchiaia, che purtroppo crea problemi a tutti, non solo alla celebre bersagliera. E così sappiamo tutti quanto tristi siano stati quelli di Gina, sposata, annullata con un giovane catalano,che ora rivendica di essere ancora suo marito. Sappiamo dei dissapori col figlio Mirko e il nipote Dimitri, sappiamo della sua convivenza col factotum Piazzolla e famiglia, accusato dai familiari di circonvenzione d’incapace, sappiamo che della sua ricchezza, fatta tutta da sola col suo lavoro, sia rimasto molto poco, e soprattutto sappiamo di tante ciance, accuse, contraccuse tra questi personaggi e lei , esclusivamente per motivi di eredità, di denari lasciati, con altri beni dalle diva. Il tutto mascherato da un sentimento d’affetto, di cui la stessa attrice lamentava la mancanza e il bisogno insieme alla tristezza della solitudine, che solo Piazzolla pare averle dato accudendola, proteggendola, assistendola nei bisogni, con un affetto ,a detta dei due, disinteressato .Il mio disappunto è proprio sulle discussioni, che si sono succedute proprio su questi fatti, strettamente personali, famigliari, la sua vita privata, di cui credo ogni persona abbia diritto alla riservatezza, anche se se sei un personaggio pubblico o salito alla ribalta per qualsiasi motivo. L’omaggio alla diva a me è parso passare in secondo piano rispetto all’interesse quasi morboso, mascherato dal dovere di proteggerla nei momenti del trapasso per amore di lei, di chi era stata. Se è vero che le anime vedono quello che succede quando sono in quell'”oltre” misterioso o noto per fede religiosa, sicuramente Gina sarà molto amareggiata, come le persone che le hanno voluto bene veramente.

lollo

 

I rispetto del privato, della vita famigliare, specialmente di un morto, più o meno famoso…ultima modifica: 2023-01-19T13:26:09+01:00da g1b9

Un pensiero riguardo “I rispetto del privato, della vita famigliare, specialmente di un morto, più o meno famoso…”

  1. L’ho tanto amata, apprezzata e ammirata Gina Lollobrigida: quando ero ragazzo e il cinema era la mia (ma anche degli amici) passione. Non ci scappava nulla, nessuno film, anche perché il papà del mio amico Sugo, era operatore di cabina nel più grande e bellissimo cinema di Bari. Il famoso “Teatro Margherita” quello che si vede all’inizio del lungomare di Bari (di fronte a Corso Vittorio Emanuele): maestosa e storica costruzione monumentale. L’ultimo spettacolo era la nostra scelta: in ogni locale si andava in quattro/sei, non pagavamo per gli ingressi di favore che Sugo racimolava spesso e volentieri, e via si finiva là al cinema qualunque locale di Bari.. Tanti film visti dalla fine anni cinquanta/sessanta in prima visione, tutto il resto che è mancato all’appello dagli anni quaranta fino a oltre 40 anni fa, li ho visti in tv. Quindi mi sono sempre appassionato al cinema dei miei anni. Ora sono anni che non ci vado più: mi hanno detto che oggi c’è pure….il sonoro!!!!! Quando leggo che uno degli attori che conosco sia deceduto (non solo cinema, ma anche il vecchio e superbo nostro teatro) provo commozione: è come se una piccola parte di me, della mia storia e della mia giovinezza, sparisse d’incanto per non rivederlo mai più. Non ho mai scritto di costoro e dello loro dipartite, non mi sono mai permesso né in questa sede, né in altre dove abbia svolto il mio “lavoro” di scribacchino non patentato. Pertanto mi rifiuto di leggere i “saccheggi” perpetrati ai loro danni: si scrive di tutto e di più, si scende nei dettagli e nei meandri di costoro, senza ritegno e spesso esagerando con le chiacchiere in libertà e i dettagli privati. Nessuna considerazione, nessun rispetto e mi duole parlarne. Vivo in solitudine la loro morte e il mio doveroso ossequio verso queste persone mi obbliga a otturarmi le orecchie e a chiudere gli occhi!
    Buona sera Giovanna.

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