Un racconto dalla Lituania…

 

Una fanciulla orfana viveva a servizio di una strega, e ogni giorno portava da mangiare nel palazzo del re. Un giorno, mentre camminava per i prati, balzò davanti a lei una serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
La giovane appoggiò la bisaccia, appoggiò la brocca, in tutta fretta raccolse erbe e fiorellini, intrecciò una ghirlanda e la mise al collo della serpe.
Dopo un paio di passi appena, balzò davanti a lei un’altra serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
Così di nuovo appoggiò la bisaccia, appoggiò la brocca, raccolse fiorellini, intrecciò una ghirlanda e la mise al collo della serpe.
Si rimise in cammino, ma fece soltanto pochi passi, perché davanti a lei comparve una terza serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
Di nuovo intrecciò una ghirlanda e gliela mise al collo. Poi arrivò a palazzo e portò da mangiare alla corte del re. Quando tornò dal palazzo, sentì tutte e tre le serpi – che erano dee della fortuna – che bisbigliavano tra loro:
“Che cosa augurarle ora?”
Una disse:
“Che sia molto ricca.”
Un’altra disse:
“Che sia una buona lavoratrice.”
Mentre la terza disse:
“No. Sarà molto bella, e quando piangerà cadranno perle dai suoi occhi, e quando riderà scenderanno dalla sua bocca pietre preziose e oro.”
Ebbene, la fanciulla tornò a casa tanto bella, tanto bella! E quando la strega la vide ne rimase molto arrabbiata. Così la fece salire in solaio, le diede la ruota da filare e non la fece vedere più a nessuno.
Il giorno seguente, la strega mandò sua figlia a portare da mangiare nel palazzo del re. La giovane andò, e mentre camminava balzò davanti a lei una serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
Quella si arrabbiò, le diede un calcio e fece per colpirla con un bastone:
“Non starmi tra i piedi! Ti colpirò con un bastone ed ecco che avrai la corona.”
Dopo pochi passi, un’altra serpe si pose davanti a lei:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
Quella di nuovo le diede un calcio:
“Mi sei tra i piedi, non si riesce nemmeno a passare!”
Proseguì sulla strada, ma davanti a lei balzò una terza serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
“Non sarà mica il diavolo a mettervi tra i piedi! Ti colpirò con un bastone e così avrai la corona!”
Arrivò nel palazzo, lasciò da mangiare e subito tornò indietro.
Mentre camminava, sentì bisbigliare tutte e tre le serpi, che si erano riunite per assegnare il destino. Una disse:
“Che sia povera in ogni cosa.”
L’altra disse:
“Che non sappia lavorare.”
Ma la terza:
“Ebbene – disse – che abbia un’orribile pelle di rospo sulla bocca, e quando piangerà le salteranno rane dagli occhi, e quando sorriderà, lucertole.”
La giovane ritornò a casa, e non appena la strega la vide, si spaventò.
Da allora tentò di tutto per migliorare l’aspetto della figlia. La vestiva e la acconciava molto bene, ma lei restava comunque brutta.
La fanciulla orfana, intanto, filava in solaio. Accanto a lei c’era una finestrella molto piccola e lì vicino passava una strada. La ragazza apriva quella finestrina la sera – da lì brillava una piccola lucina, dove filava.
Una sera, passò di lì il principe, e vedendola dalla finestrina se ne innamorò immediatamente, perché la ragazza era molto bella. Quando piange, cadono perle dai suoi occhi, e quando ride, scendono dalla sua bocca pietre preziose e oro. Il principe bussò alla porta, ed entrato in casa chiese chi ci fosse in solaio. La strega però subito gli cacciò davanti sua figlia.
Oh, quanto è brutta! Il principe prese la figlia della strega, la fece salire in carrozza e la portò via. C’era un fiumicello molto fangoso di fianco alla strada. Si fermò e la gettò nel fango.
Quindi tornò indietro e questa volta salì in solaio. Lì trovò la fanciulla orfana che filava.
È così bella, così bella, pensava. Quando piange, cadono perle, e quando ride, scendono pietre preziose.
La portò via con sé, la fece sedere in carrozza, e giunto a palazzo la sposò.

.la orfana e la strega,

 

Un tempo non molto lontano si raccontavano ai bambini favole educative con l’intenzione, tramandata da secoli, di educare .a comportarsi bene, ad amare il prossimo, gli animali, coscienti che il bene viene sempre ricambiato col bene e il male col male. Ora non so se queste scenette di lettura ad un bimbo siano ancora attuali, mi chiedo comunque, se aldilà della metafora ci sia ancora qualcuno che creda al valore dell’onestà, del rispetto in questo mondo dove tutto quello che ci circonda racconta il contrario. La fortuna pare privilegiare chiunque vada controcorrente, chiunque non conosca morale e rispetto per se stesso e gli altri, nel quotidiano si vive allo sbaraglio non seguendo più alcuna logica, anzi la logica  è usata  per un solo fine, produrre ricchezza e denaro, unici dei da adorare, nel cui nome tutto è lecito.

Un racconto dalla Lituania…ultima modifica: 2023-02-15T15:27:56+01:00da g1b9

2 pensieri riguardo “Un racconto dalla Lituania…”

  1. Beh, metafore e morali delle fiabe non cambiano, restano un trend che quanto meno giustificano la fiaba stessa. Altrimenti perché raccontarle? Cambiano invece i mezzi usati: magari il principe è passato davanti alla casa della strega con una limousine, senza cavallo bianco ormai desueto. Voglio dire che le fiabe o si contestualizzano servendosi della modernità, oppure sono finite e i fratelli Grimm si rivoltano nella tomba. E infine: i bambini che seguono le fiabe sono sempre meno, la tv li attira con storie animate nuove e portatrici di tante novità, fermo restando che i valori trasmetti sono sempre i soliti. Ma una volta appresi…che fine fanno?
    Buona serata mia cara.

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