Un po’ di filosofia Zen…se serve uno scossone.

 Non saprai mai quanto tu sia forte veramente fino a quando essere forte non diventerà l’unica scelta che avrai a disposizione

 Non puoi pretendere di cambiare ciò che ti rifiuti di affrontare.

  Nessuno è perfetto, nessuna ha vita facile. Non puoi sapere quali sofferenze prova l’altro, ciascuno di noi ha problemi intimi e profondi: non giudicare, non colpevolizzare, ognuno di noi sta già combattendo la propria battaglia.

  Piangere non è indice di debolezza, significa semplicemente che sei vivo.

 Non importa quanti errori tu faccia o quanto lenti siano i tuoi progressi, sarai sempre ben più avanti di chi neppure ci prova.

 Vivere non significa attendere che passi la tempesta, ma imparare a danzare nella pioggia.

 Il rancore è il modo migliore per sprecare l’occasione di essere felici.

 Far sorridere una persona può cambiare il mondo.

  Puoi imparare le migliori lezioni dai tuoi errori, se sei disposto a riconosce rli. Non serve preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di te. Ciò che conta è come tu ti senti con te stesso.

 Non aver paura di uscire dalla tua zona di comfort. Oltre la barriera si celano le opportunità più ricche.

  Lasciar perdere non è sempre segno di debolezza: spesso invece indica che sei così forte da sapere rinunciare.

 Non indugiare sul passato e non preoccuparti troppo a lungo del futuro. La vita è adesso, vivila tutta.

 Se sei appassionato di qualcosa, dedicatici, non importa cosa ne pensano gli altri. Soltanto così potrai realizzare i tuoi sogni.

  Il perdono è una delle principali chiavi perla felicità.

  Quando la negatività ti circonda, rimani positivo. Quando gli altri sono accigliati, tu sorridi. E’ il modo migliore per iniziare a fare la differenza.

Sii onesto, autentico e sincero. Questa consapevolezza ti aiuterà ad adottare scelte migliori e a diventare una persona più forte.

  Non siamo soli .Lì fuori c’è un’infinità di persone pronte a esserti vicino.

 Quando impieghi il tuo tempo per preoccuparti stai semplicemente utilizzando la tua immaginazione per dare vita a cose che non vuoi.

Anche quando credi di non avere nulla, c’è sempre qualcun altro che ha meno di te. Datti da fare per aiutarlo.

 La risata è la migliore medicina per lo stress.

 Se vuoi sentirti ricco, inizia a contare tutte le cose belle che hai e che il denaro non potrà mai comprare.

 Se ogni mattina ti alzi con l’idea che qualcosa di meraviglioso accadrà, e se vi porrai la giusta attenzione, ti renderai conto che avevi ragione.

 Sii vulnerabile. Consenti a te stesso di essere aperto, sensibile e autentico. Lascia che le emozioni fluiscano, piangi e ridi liberamente, senza filtri.

 Se qualcosa è fuori del tuo controllo, perché preoccupartene? Concentrati sulle cose che puoi cambiare.

  Un problema è un’occasione per imparare.

zen.jpg

Spiritualità, una dimensione interiore di cui prendersi cura…

Riporto questo articolo non solo perchè è interessante, ma perchè la mia esperienza personale sui benefici salutari, specialmente sull’umore, in momenti di difficoltà, dimostra la validità. Io ho affinato la mia attenzione alla spiritualità, alla conoscenza sempre più approfondita  dell’io interiore, da quando ho affiancato alla mia religione cristiana la filosofia Zen e l’uso della meditazione come ragionamenti approfonditi e ne godo i benefici, perchè non sto vivendo un momento felice.

Vasilij Kandinskij, Composizione IV del 1911

 La salute è una componente fondamentale della nostra vita. Il concetto di salute è stato definito per la prima volta nel 1948 dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) come «uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplice assenza di malattia o infermità». Successivamente, in una riunione dell’OMS del 1998, è stata proposta la modifica della definizione originaria nei seguenti termini: «La salute è uno stato dinamico di completo benessere fisico, mentale, sociale e spirituale, non mera assenza di malattia». La salute dunque, viene considerata come risorsa di vita quotidiana, non come obiettivo di vita: un concetto positivo, che insiste sulle variabili sociali e personali, oltre che sulle capacità fisiche.

La spiritualità è forse la dimensione meno esplorata tra quelle che entrano a far parte del concetto di salute; eppure, è citata dall’OMS già nel 1990 come “tema che non può essere eluso”. «Senza spiritualità non c’è salute né emotiva, né fisica, né antropologica», sostiene Hanz Gutierrez, docente di Teologia all’Istituto Avventista di Firenze.

La spiritualità può declinarsi in molti modi, e rappresenta una “dimensione” interiore di cui prendersi cura, liberando energie psichiche che trascendono il mondo materiale. «La vita spirituale, di cui l’arte è una componente fondamentale, è un movimento ascendente e progressivo, tanto complesso quanto chiaro e preciso. È il movimento della conoscenza», affermava il pittore Vasilij Kandinskij (Lo spirituale nell’arte, 1910).

Della sfera della spiritualità fanno parte valori come la gentilezza, l’altruismo, il perdono, la compassione, la gratitudine, la disposizione all’ottimismo, alla gioia, i comportamenti prosociali, di cura e aiuto rivolto agli altri, la cura delle relazioni, l’amore disinteressato, il rispetto per se stessi, per gli altri e per il mondo che ci circonda – valori che, se coltivati con pratiche quotidiane, possono avere un alto impatto biologico, vitale, emotivo, mentale, sociale e spirituale sia sul singolo che sulla comunità di riferimento.

«In una società che rimane molto razionale, efficientistica e pragmatica, malgrado le ottime iniziative per correggerla e bilanciarla, il bisogno di spiritualità appare sempre più impellente. Questa situazione produce paradossalmente non uno ma tre problemi – spiega Gutierrez -. Il primo problema è la ricerca d’una spiritualità ad ogni costo e a basso costo, anche quelle che riproducono alcune anomalie come l’individualismo che invece dovremmo correggere. Il secondo problema è la confusione fra spiritualità e confessionalità. Il terzo problema risiede nella radicalizzazione dell’orientamento efficientistico e consumistico delle persone che, limitando le spiritualità a certi spazi e momenti ristretti della propria vita, di fatto le utilizzano e le manipolano lasciando indenne l’indirizzo efficientistico globale dei gruppi e delle persone».

Il tema della spiritualità è stato al centro del convegno “Spiritualità e Scienza: l’ultima frontiera della salute” che si è tenuto di recente a Firenze per celebrare i 70 anni del mensile Vita&Salute, organo di informazione della omonima Fondazione. In ambito clinico, le evidenze scientifiche, presentate al convegno, mostrano una correlazione positiva tra una sana dimensione spirituale e minori ospedalizzazioni, migliore gestione della malattia e aderenza al trattamento prescritto, diminuzione dell’uso e abuso di sostanze, diminuzione della depressione e dei tentativi di suicidio.

Di contro, l’epidemiologo Franco Berrino, Direttore Scientifico della rivista, avverte: «La maggior parte dei disturbi alimentari ha a che fare con la difficoltà di entrare in contatto o gestire le emozioni, con un disagio interiore. Il recupero del proprio mondo interiore, trascurato nella società della performance, è un approccio “ecologico” alla nostra esistenza”».

Un metodo per entrare in contatto con la propria interiorità è senza dubbio la meditazione, medicina naturale che, se praticata con costanza nel lungo periodo, è in grado di esercitare un significativo impatto sul nostro DNA. La pratica della meditazione modifica positivamente le dinamiche epigenetiche che determinano il funzionamento della telomerasi, l’enzima che ricostruisce e estende i telomeri (strutture che si trovano alle estremità dei cromosomi, che rappresentano una sorta “orologio” biologico), influenzandone la lunghezza e quindi la potenziale qualità e quantità dell’aspettativa di vita residua.

In accordo a questo nuovo paradigma scientifico, vive meglio e più a lungo non il più forte e determinato a raggiungere i propri obiettivi, ma il più gentile, il più compassionevole, il più incline a raggiungere un maggiore livello di consapevolezza nei confronti di se stesso, della vita e degli altri.

Rosalba Miceli