Oggi la pioggia, una banana e la musica…

 

Oggi piove, come non pioveva da tanto. La pioggia tranquilla, pulita, regolare, direi una pioggia d’altri tempi, quella che ogni goccia smuove il terreno, scende un millimetro dopo l’altro nella terra appena inumidita dalle notti invernali, ristoro per terreni assetati, ristoro per i miei occhi, che da sempre amano queste giornate. Quando le gambe non avevano il peso degli anni erano questi i giorni in cui il tempo passava macinando chilometri, passo dopo passo sulle stradine di campagna, osservando la natura rinascere, nel silenzio appeno interrotto dal canto della pioggia. Ma oggi ho camminato il solito passeggio in giardino,e ho cercato di respirare pioggia a pieno cuore, e poi.. é lunga una giornata,e allora mi è venuta voglia di ascoltare qualche vecchio disco. Mentre cerco, spolvero i molti dischi in vinile, che non hanno regolarmente la mia attenzione. Mi capita in mano una copertina bianca, al centro una banana matura, un disco del 1967, l’esordio rock sperimentale dei Velvet Undergoud, come era chiamato allora questo genere musicale , al mio orecchio un rock gradevole, non aggressivo. Ed ecco accavallarsi ricordo su ricordo. L’occhio corre subito alla firma di Andy Warhol ,che pilotò allora la corsa all’ acquisto del long-play, forse più che per la musica, per la copertina dell’album . Con pochi soldi bella musica e l’illusione di possedere un’ opera di una celebrità dell’epoca.. questa banana firmata Andy Warhol, il pittore newyorkese famoso per le sue feste strampalate e per i famosissimi ritratti di celebrità .Che meraviglia i dischi in vinile di un tempo, riproduzioni perfette.. è vero, bastava un graffietto provocato dallo strisciare accidentale del pickup per bloccare la riproduzione sulla stessa nota, eppure , anche strisciati mi piace ancora risentirli a distanza di tanto tempo… persino la musica di allora pare suonare diversa, mi riporta agli occhi della mente ragazze coi capelli cotonati, giovani in abiti attillati, pantaloni a zampa d’elefante, le zeppe altissime.. fine anni sessanta ,era bella la vita. Si, davvero bella e felice la mia gioventù, quando tutto era perfetto, senza sbavature e il tempo sembrava dovesse passare solo per gli altri…la vita , poi , è tutta un’altra storia.

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                                                  http://youtu.be/0cWzxJvgWc8

Io, un lunedì piovoso, …la IA (poveri noi)

 

Mi sveglio ogni giorno con la gioia nel cuore che il rivedere una nuova alba sia la miglior contemplazione di Dio per dirgli grazie ancora una volta per la vita che continua. E poi l’alba per me è sempre stata magica; non importa quali siano i colori, le sfumature, il primo raggio di sole, dove si posi o cosa illumini, una lumaca o un bocciolo di rose. Provo a immaginare, se fossi un pittore, che cosa potrei dipingere se dovessi condensare in un ‘unica espressione le migliaia e migliaia di albe che i miei occhi hanno visto sorgere; confesso che non saprei nemmeno quale colore spremerei per primo sulla tavolozza, ma sarebbe improponibile sperare di leggervi alla fine la somma delle emozioni-Direi che l’alba mi ha dato ogni giorno l’input per viverlo nelle sue mille impreviste incombenze, anche se usuali, ripetute e ripetute, eppure sempre da rifinire in quelle piccole imperfezioni, che altro non sono se non tempo e spazio. E forse una di queste mattine mi si è presentata un’alba di un’altro tempo, di altri giorni,ma non l’ho riconosciuta. La vita è passata, eppure oggi mi sembra ieri, come ieri ho visto l’oggi. E là , fuori oltre l’alba c’è il mondo,e in me la curiosità di questo mondo, sempre brutto, orrendo, guerre, dolori, morte, tanta morte, che pare piova, dal cielo, nel mare. Ma la fabbrica dov’è? Nel cuore dell’uomo, che non riconosce nemmeno se stesso nel riflesso di uno specchio, figuriamoci il fratello, il padre e la madre, i figli. E il prossimo è senza significato. Nei dizionari c’è, al suo posto, un grande spazio bianco-
Ma ci sarà da qualche parte qualcosa di bello, di curioso, originale da rallegrare anche per poco una giornata? Me lo chiedevo mentre l’alba grigia e la pioggia battente non promettevano gran chè.
Iniziava così una giornata uggiosa, una di quelle in cui non sai che fare, oltre le solite faccende, giri per casa alla ricerca di un’idea, che non sia un lavoro manuale… eppure quanto vorrei potere muovere quelle mani come un tempo. Sferruzzare, lavorare con l’uncinetto o muovere le navette velocemente per intrecciare i pizzi più delicati era il rimedio perfetto al mio perditempo preferito , le mezze ore fuori dai libri, dalla biblioteca, quella che in casa tutti chiamano la tana di mamma. Fortunatamente riesco ancora a scrivere ed usare il PC- Volevo una notizia per un post, ma non la solita notizia, volevo una curiosità, qualcosa di speciale, di ridicolo , di assurdo, purchè divertisse per due minuti e che ho ho fatto? Con queste stesse parole ho fatto una richiesta alla IA. La notizia strabiliante pare essere il mercato dell’auto in forte ripresa sul mercato italiano…finalmente gli Italiani imparano ad apprezzare i meravigliosi Suv, che l’industria mondiale mette sul mercato-
Non so che dire, credo che smetterò quanto prima di avere anche il minimo contatto con tutto quello che non posso toccare, vedere con i miei occhi, guardare in faccia se mi rapporto con qualcuno. E’ da stamattina che mi chiedo se sono viva, anche se là fuori c’è la guerra, ci sono le solite morti, le solite notizie fotocopia di sempre, piove come pioveva all’alba di oggi, uno di quei giorni inutili persino per cercare un po’ di fantasia e costruire un sogno.

una-giornata-piovosa