Ho ascoltato l’IA su Rai Radio1 condurre Eta Beta colla voce del suo conduttore abituale Massimo Cerofolini.

 

Massimo Cerofolini è conduttore Radio Rai di programmi tecnologici in campo informatico. Dopo aver creato un suo avatar, con la sua voce, stamattina, nel programma  Eta Beta su RadioRai1, ha ceduto all’intelligenza artificiale il compito di condurre la sua trasmissione. Come al solito l’ho ascoltata ,e naturalmente essendo informata , con una certa curiosità. Come al solito la trasmissione ha presentato una serie di interviste proprio sulla paura che IA e robot stiano per prendere il posto dell’uomo nel campo del lavoro. Ora non so che cosa possa esserci dietro alla preparazione di questo primo esperimento, che, per quel che mi riguarda, posso definire riuscito ,poichè  non ho notato alcuna differenza dalle altre trasmissioni. Anche se è vero che Massimo Cerofolini  sia un ottimo conduttore, rispettoso dell’interlocutore e quindi facile per riprodurne anche il comportamento durante l’interviste. Un’altra cosa che non è dato sapere è se le domande siano state preparate dal conduttore in persona, oppure elaborate dalla stessa IA  ,informata sull’ argomento da trattare. Sicuramente il risultato sarebbe da valutare conoscendo questo particolare , ignoto. Sicuramente sbalordisce pensare che , tuttavia ,questo sarà domani, e un domani molto prossimo. Ho capito dalle interviste che gli algoritmi dell’IA sostituiranno l’uomo in molti lavori, per lui pericolosi o di tale complessità che solo  potentissimi  PC potranno svolgere, ma molto spesso accompagneranno nel lavoro tutte le persone preparate per questi nuovi ruoli in attività già esistenti o in nuove o innovative , delle quali ancora non si sa, anche se alla base pare dovrebbero  esserci clima e sostenibilità ambientale di quanto verrà prodotto in futuro. L’IA non vuole sostituire l’uomo, per lo meno quelli disposti ad ottenere una preparazione specifica per questo nuovo modo di lavorare, qualunque sia l’età dei lavoratori. Sarà fuori chi si autoescluderà e la sua sopravvivenza sarà garantita da quei lavori manuali semplici per i quali non si spendono soldi a creare algoritmi. Quindi, così dicono, il lavoro non mancherà e dove mancherà sarà surrogato da un reddito universale. Questo è tutto il mondo nuovo  ,che pare essere già all’orizzonte, ma quanto è preparata la gente ad una realtà sconosciuta, che fin’ora ci è stata mostrata soltanto come un mondo da favola fantascientifica ? Non lo so e da parte mia sono felicissima di avere tanti anni di normalissima quotidianità come fardello da portare con me il giorno, sempre più vicino in cui metterò la parola The end al film della mia vita. Non mi piace per niente il futuro che attende l’umanità.

ia

PS : Chiedo scusa per la riproduzione che si è edita in fondo, non so nè come   nè perchè, ma le mie nozioni informatiche non sono sufficienti a rimuovere il superfluo, nonostante  tentativi ripetuti.