il bagnasciuga

Verde Umbria

A Terni fa caldo. Seduti sotto la pensilina di fronte alla Stazione aspettiamo.
Un operatore ecologico munito di secchio e mocio è incaricato di pulire il marciapiede davanti all' ingresso della Stazione. Lava un  pezzetto, pausa sigaretta, lava, pausa chiacchiere, lava, pausa caffè. Alla folle velocità di un metro quadrato l' ora ci impiegherà tutta la giornata.
Fa sempre più caldo. Non per niente si dice che Terni è "u pozzo", posta proprio in fondo ad una stretta valle. L' altoforno e le ciminiere delle fabbriche fanno il resto.
Aspettiamo il nipote di Scuttle e la sua fidanzata che stanno trascorrendo in Umbria le loro vacanze e con cui passeremo l' intera giornata.
Ci sono nipoti che sono come figli, estranei che sono come nipoti e figli che sono come estranei.
Belli, giovani, intelligenti, istruiti, educatissimi, innamorati. E' solo un venerdì ma per noi  è festa.
Un giretto per le vie più importanti della città è d' obbligo così come il caffè da Pazzaglia.
Terni non è una città d'arte nè ha molte vestigia dell' antichità, e da quel poco che c'è da vedere ci manda via in malo modo un sagrestano, che penso sia un parrocchiano volontario desideroso di tornarsene a casa. E' caldo, è mezzogiorno ed è il quattordici di agosto. L' anfiteatro Fausto, palazzo Spada, le case torri medievali, le vetrine nella via dello shopping, le moderne sculture.
Poi via fuori da questo pozzo, dall' auto una veloce sbiarciatina agli exstabilimenti industriali di Papigno, ora sede di Umbria Studios, dove Benigni ha girato scene di suoi film. Saliamo su curva dopo curva fino a Marmore e ancora curve fino alla trattoria dove ieri sera, dopo lunga ricerca in rete, ho deciso che mangeremo.
Non mi pento della scelta fatta, tutto quello che assaggiamo è buonissimo e anche se il servizio è un pò lento fuori fa caldo e dobbiamo passare un pò di tempo prima di recarci a quella che è la meta della nostra gita, la Cascata delle Marmore.
Sono stata qui molte volte ma in questo posto il contatto con la natura è così forte che ogni volta mi sorprende e mi riempie di stupore e gioia.
Facciamo tutto il percorso, oltre un' ora di camminata nel bosco, ora lontani, ora vicinissimi all' acqua. Scuttle ed il nipote si fermano spesso per fare fotografie.
Cucciolo e Sally si raccontano ricordi di boschi fantastici immaginati quando qui c'erano stati da piccoli, più o meno dieci anni fa, e confidenze di oggi.
Lascio che l' acqua mi bagni i capelli, il viso, gli abiti. Sally ha gli occhi che brillano e i capelli fradici.
La meraviglia della natura  rende ancora più acuto il contrasto con l' orrenda struttura, pura architettura cimiteriale, realizzata nel piazzale inferiore per ospitare tutte le botteghe di venditori di souvenir.
Mi lascio contagiare e compro una penna di legno per Scuttle: voglio un oggetto a cui legare il ricordo di questi momenti felici.
Finiamo la giornata al Lago di Piediluco. Il luogo dove per la prima volta Cucciolo e Rerun hanno incontrato Scuttle non esiste più. O meglio non esiste più la spiaggetta di sassi liberamente accessibile dove hanno giocato, irrimediabilmente sostituita da un albergo con stabilimento e piscina privati.
Inutile chiedersi come sia stato possibile e chi abbia dato i permessi per fare un orrore del genere.