INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SALUTE – L’OMS ha lanciato S.A.R.A.H un Avatar in grado di fornire informazioni validate su diversi temi in ambito Salute

Avatar SARAH OMS

S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Il futuro della salute è digitale e aiutare a sfruttare il potere delle tecnologie digitali per la salute è una priorità per l’OMS

L’Organizzazione mondiale della sanità ( Oms ) ha annunciato il lancio di S.A.R.A.H., un prototipo digitale con una risposta empatica potenziata alimentato dall’intelligenza artificiale generativa ( AI ), mirato alla promozione della salute. S.A.R.A.H. ( Smart AI Resource Assistant for Health ) rappresenta un’evoluzione degli avatar di informazioni sanitarie basati sull’intelligenza artificiale e utilizza nuovi modelli linguistici e tecnologie all’avanguardia. Può coinvolgere gli utenti 24 ore al giorno in 8 lingue su molteplici argomenti sanitari, su qualsiasi dispositivo.

Lo strumento di salute digitale dell’Oms è pensato per fornire informazioni sui principali argomenti sanitari, comprese le abitudini sane e la salute mentale, per aiutare le persone a ottimizzare il loro percorso di salute e benessere. L’obiettivo è fornire un’arma aggiuntiva affinché le persone possano realizzare i propri diritti alla salute, ovunque si trovino. S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Può aiutare inoltre ad accedere a informazioni aggiornate su come smettere di fumare, essere attivi, seguire una dieta sana e rilassarsi, tra le altre cose.

“ S.A.R.A.H. dà un’idea di come l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in futuro per migliorare l’accesso alle informazioni sanitarie in modo più interattivo “

S.A.R.A.H. è alimentato dall’intelligenza artificiale generativa anziché da un algoritmo o uno script preimpostato, che la aiuta a fornire risposte più accurate in tempo reale e a impegnarsi in conversazioni dinamiche e personalizzate su larga scala che rispecchino in modo più accurato le interazioni umane e forniscano risposte sfumate ed empatiche agli utenti in un ambiente privo di giudizi. La tecnologia è supportata dall’intelligenza artificiale biologica di Soul Machines. ( Aprile 2024 )

 

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALL’OFTALMOLOGIA – GPT-4 in grado di fornire risposte in linea con i medici specialisti

AI HealthCare

 

Il modello di intelligenza artificiale di OpenAI ha dimostrato di possedere un grado di analisi e di valutazione quasi al pari degli specialisti. Uno studio ha evidenziato il potenziale dell’AI in campo medico e apre nuove prospettive per l’impiego di questa tecnologia nel futuro della medicina

Uno studio pubblicato su PLOS Digital Health ha dimostrato che GPT-4, il modello di intelligenza artificiale ( AI ) di OpenAI, ha superato i medici junior e raggiunto risultati simili a molti specialisti nella valutazione oftalmologica.

L’intelligenza artificiale ha quasi eguagliato l’abilità dei medici esperti nell’analisi delle patologie oculari

Lo studio ha preso in esame 87 diversi scenari di pazienti per testare le prestazioni di GPT-4 rispetto ai medici junior non-specialisti, agli oftalmologi in formazione e agli oftalmologi esperti. Il modello ha superato i junior e raggiunto risultati simili a molti degli specialisti.

Lo studio è notevole perché confronta le capacità del modello di intelligenza artificiale con quelle dei medici in attività piuttosto che con i risultati degli esami.

Il modello di AI potrebbe essere ulteriormente perfezionato addestrandolo su un set di dati ampliato che include algoritmi gestionali, note dei pazienti e manuali didattici.

Questo, tuttavia, richiederebbe un equilibrio delicato tra l’ampliamento del numero e della natura delle fonti, garantendo al contempo che le informazioni rimanessero di buona qualità.

Gli usi clinici potenziali del modello AI in via di realizzazione potrebbero essere nel triage dei pazienti o dove l’accesso ai professionisti sanitari specialisti è limitato. L’interesse nell’implementare l’AI in un contesto clinico è cresciuto con le prove del suo contributo alla diagnostica, come la segnalazione di tumori al seno in fase precoce che potrebbero essere trascurati dai medici. Allo stesso tempo, i ricercatori stanno cercando di capire come gestire i rischi delle false informazioni.

Fonte: PLOS Digital Health, 2024

 

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SCOPERTA DI NUOVI FARMACI: Malattia di Parkinson

Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale ( AI ) ha permesso di scoprire in tempi brevi 5 composti che potrebbero portare a nuovi farmaci contro il Parkinson. I ricercatori hanno progettato e utilizzato una strategia basata sull’intelligenza artificiale per identificare composti che bloccano l’aggregazione della proteina alfa-sinucleina il cui accumulo improprio in alcune aree neurali caratterizza il Parkinson

 

La scoperta è frutto del lavoro di Michele Vendruscolo dell’Università di Cambridge; i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Chemical Biology

Il gruppo di ricercatori ha utilizzato la tecnologia per lo screening rapido di una libreria chimica contenente milioni di voci e ha identificato 5 composti che potrebbero riverlarsi utili nel trattamento della malattia di Parkinson.

Un percorso per cercare potenziali trattamenti per il Parkinson richiede l’identificazione di piccole molecole in grado di inibire l’aggregazione della alfa-sinucleina, una proteina strettamente associata alla malattia.

Lo strumento di intelligenza artificiale usato è stato addestrato per identificare i composti altamente potenti.

Anzichè fare screening sperimentali, i ricercatori hanno effettuato screening computazionale.

L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto reale sul processo di scoperta di farmaci: sta velocizzando l’intero processo di identificazione dei candidati più promettenti.

Fonte: Quotidiano Nazionale, 2024 [ https://www.quotidiano.net/cronaca/intelligenza-artificiale-morbo-parkinson-vendruscolo-n7qp0j1h ]

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RIFORMA FARMACEUTICA – Il Parlamento Europeo ha approvato la Riforma Farmaceutica che entrerà in vigore dopo le Elezioni di giugno 2024

 

Parlamento Europeo

Il Parlamento europeo ha approvato il compromesso sulla riforma farmaceutica per la parità di accesso ai nuovi farmaci. La nuova proposta sarà finalizzata dopo le elezioni europee che si terranno nel giugno 2024

Il Parlamento europeo ha votato a favore della riforma farmaceutica, nonostante l’Industria farmaceutica avesse precedentemente affermato che la riforma avrebbe potuto compromettere la competitività e la cura dei pazienti.

Il dossier sarà finalizzato dopo le elezioni europee del giugno 2024.

La nuova direttiva e regolamento, che includono una riduzione del periodo minimo di protezione dei dati normativi ( RDP ) per i nuovi medicinali, sarà fissato a 7,5 anni, con altri 2 anni di esclusiva di mercato, durante i quali i prodotti generici o biosimilari non potranno essere venduti.

Gli sviluppatori di farmaci potranno estendere questo periodo fino a un massimo di 8.5 se le nuove terapie rispondono a un’esigenza medica insoddisfatta, vengono testate in studi clinici comparativi o se vengono svolte attività di ricerca e sviluppo all’interno dell’Unione Europea.

Per i farmaci orfani per le malattie rare, gli sviluppatori di farmaci potrebbero beneficiare di un massimo di 11 anni di esclusività di mercato se affrontano un elevato bisogno medico insoddisfatto.

La proposta si è già rivelata controversa, con i membri del Parlamento europeo divisi su come ottenere un migliore accesso dei pazienti incoraggiando al tempo stesso l’innovazione.

L’Industria farmaceutica ha messo in guardia contro le potenziali estensioni, compresi altri due anni di protezione dei dati in caso di lancio di un farmaco in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea, dopo aver affermato che le Aziende non avranno alcun controllo sui tempi delle decisioni nazionali, sui prezzi e sui rimborsi; questo potrebbe causare ritardi nell’accesso quando un’azienda è coinvolta in questo tipo di trattative.

La Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche ha presentato nel novembre 2023 i risultati che dimostrano che le proposte della Commissione europea ridurranno gli incentivi a investire nei medicinali del 55% in Europa.

La nuova proposta è stata elogiata per l’introduzione di un “sandbox” normativo e la creazione di un voucher di esclusività trasferibile per fornire agli sviluppatori di nuovi antimicrobici 12 mesi aggiuntivi di RDP.

Nonostante i miglioramenti, “la posizione adottata in plenaria riduce di 6 mesi la protezione normativa dei dati”, ha affermato Nathalie Moll, direttrice generale della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche.

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FARMACI PROTAC – Novartis investe sui degradatori del recettore degli androgeni per il cancro alla prostata con un accordo di licenza esclusiva con Arvinas

Novartis Oncology

Degradatore proteico del recettori degli androgeni ARV-766 per il trattamento del tumore alla prostata – PROTAC Androgen Receptor ( AR ) Protein Degrader ARV-766 for the Treatment of Prostate Cancer

Novartis ha stipulato un accordo di licenza esclusiva con Arvinas per lo sviluppo e la commercializzazione della terapia per il cancro alla prostata in fase clinica, per un valore di oltre 1 miliardo di dollari.

Il candidato, ARV-766, è un degradatore del recettore degli androgeni ( AR ) di seconda generazione che ha dimostrato attività in modelli di tumori AR wild-type e tumori con mutazioni o amplificazione del recettore degli androgeni.

Arvinas utilizza la sua piattaforma proprietaria PROTAC Discovery Engine per progettare degradatori proteici mirati, progettati per sfruttare il sistema naturale di smaltimento delle proteine dell’organismo per degradare e rimuovere le proteine che causano malattie.

La transazione include anche la vendita del programma preclinico AR-V7 di Arvinas, una variante di giunzione del recettore degli androgeni.

Secondo i termini degli accordi, Novartis sarà responsabile dello sviluppo clinico e della commercializzazione a livello mondiale di ARV-766 e deterrà tutti i diritti di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di AR-V7.

In cambio, Arvinas riceverà un pagamento anticipato di 150 milioni di dollari e avrà diritto a ricevere ulteriori pagamenti legati allo sviluppo e alla sua commercializzazione fino a 1 miliardo di dollari, nonché royalties a scaglioni per ARV-766.

Acquisizione di MorphoSys

L’accordo arriva appena due mesi dopo che Novartis aveva annunciato che avrebbe acquisito MorphoSys per 2,7 miliardi di euro, segnando un impulso significativo alla pipeline oncologica di Novartis.

L’accordo dà a Novartis l’accesso a Pelabresib ( CPI-0610 ), un farmaco che è in valutazione associato a Ruxolitinib ( Jakafi / Jakavi ) di Incyte come trattamento per la mielofibrosi, un raro tumore ematologico.

L’acquisizione include anche Tulmimetostat ( CPI-0209 ), un doppio inibitore in fase iniziale delle proteine EZH1/EZH2 attualmente in fase di test su pazienti con tumori solidi o linfomi.

Fonte: Novartis 2024

La degradazione proteica mirata per agire su bersagli finora ritenuti impossibili

Una revisione racconta lo sviluppo e il futuro delle molecole PROTAC, con la loro possibilità di colpire bersagli proteici finora impossibili da ‘intercettare’ con piccole molecole convenzionali.

Alcune proteine con un ruolo nei tumori e in altre patologie sono ‘inattaccabili’ da parte delle piccole molecole convenzionali usate come inibitori, ma in un prossimo futuro potrebbero diventare anche loro bersaglio di terapie grazie alla degradazione proteica mirata, una modalità terapeutica emergente di cui racconta origini, sviluppi e possibile futuro una review uscita su Nature Reviews Drug Discovery.

Una classe di molecole che possono rendere possibile la modulazione di proteine-bersaglio grazie alla degradazione proteica mirata sono i degradatori proteici per la proteolisi mirata alla chimera o PROTAC: si tratta di piccole molecole eterobifunzionali composte da due domini attivi e un linker, in cui un ligando recluta e lega la proteina di interesse, l’altro recluta e lega una E3 ubiquitina-ligasi. Il legame simultaneo porta all’ubiquitinazione della proteina bersaglio e la sua successiva degradazione da parte del sistema ubiquitina-proteasoma, mentre la molecola PROTAC è riciclata e può legarsi a un’altra proteina-bersaglio.

Oggi, a 20 anni dalle prime PROTAC, la tecnologia è passata dall’accademia all’industria e nel 2019 la prima PROTAC è stata sottoposta a test clinici; nel 2020 i risultati degli studi clinici hanno fornito la prima verifica clinica per questa modalità di intervento contro due bersagli molecolari tumorali ben noti, il recettore per gli estrogeni e il recettore per gli androgeni.

La degradazione proteica mirata è pertanto una nuova modalità terapeutica che potrebbe rivelarsi la chiave per riuscire a colpire bersagli proteici finora impossibili da intercettare con farmaci, inoltre le possibilità con le PROTAC sono molte, tante sono anche biodisponibili per via orale e hanno un’ampia penetrazione nei tessuti.

Fonte: Fondazione Gianni Bonadonna 2022

 

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TUMORI SOLIDI HER2-POSITIVI – Enhertu ha ottenuto l’approvazione della FDA per i tumori solidi che esprimono HER2. Nuovo approccio agnostico alla terapia dei tumori

AstraZeneca Daiichi-Sankyo

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato l’uso del coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ) Enhertu a base di Trastuzumab deruxtecan, per tutti i tumori solidi HER2-positivi, per la prima volta sia per gli inibitori di HER2 che per gli ADC

Enhertu, il cui principio attivo è Trastuzumab deruxtecan, può essere impiegato per trattare pazienti adulti con tumori solidi HER2-positivi ( IHC 3+ ) non-resecabili o metastatici che hanno ricevuto un precedente trattamento sistemico e non dispongono di opzioni terapeutiche alternative soddisfacenti.

E’ la quinta approvazione da parte della FDA per Enhertu, che è già stato approvato per i tumori alla mammella, allo stomaco e ai polmoni HER2-positivi, nonché per il carcinoma mammario HER2-basso ( a bassa espressione di HER2 ).

Sebbene questi tre tumori rappresentino la maggior parte dei tumori solidi HER2-positivi, la nuova indicazione comporta che Enhertu potrebbe ora essere utilizzato anche in altri tumori associati a mutazioni HER2, inclusi alcuni tumori della vescica, del pancreas, del colon-retto e delle ovaie.

Individualmente, i tumori aggiuntivi rappresentano popolazioni di pazienti relativamente piccole, ma collettivamente potrebbero rappresentare una notevole opportunità di mercato per Enhertu.

La nuova indicazione si è basata sui dati di sottogruppi di tre studi clinici, DESTINY-PanTumor02, DESTINY-Lung01 e DESTINY-CRC02, ed è stata concessa dopo una revisione prioritaria da parte della FDA.

I risultati di DESTINY-PanTumor02 sono stati presentati al congresso ASCO del 2023 e hanno rivelato un tasso di risposta complessivo del 51% con Enhertu, con una durata mediana della risposta di poco più di 19 mesi. Lo studio ha incluso pazienti con cancro HER2-positivo del tratto biliare, della vescica, della cervice, dell’endometrio, dell’ovaio e del pancreas; molti di questi tumori erano stati pesantemente pretrattati.

Sono state riscontrate differenze tra i sottogruppi, con un beneficio minore osservato nel cancro del pancreas.

La nuova indicazione aumenta l’importanza dei test per i biomarcatori, incluso HER2, in un’ampia gamma di tumori per garantire che questi pazienti con cancro avanzato con poche opzioni terapeutiche, sappiano se un farmaco mirato, ad esempio, contro HER2 possa essere impiegato.

Sebbene la FDA abbia precedentemente approvato altri farmaci con indicazioni tumore-agnostiche basate su altri biomarcatori, tra cui mutazioni NTRK, MSI-H o dMMR, l’HER2 è più comunemente riscontrato, con una incidenza fino al 7% dei tumori del colon-retto e del 12% in alcune forme del cancro alla vescica.

Enhertu è già un blockbuster, con vendite raddoppiate fino a circa 2,5 miliardi di dollari nel 2023; il prodotto potrebbe raggiungere un fatturato di 6 miliardi di dollari all’anno al suo apice.

AstraZeneca aveva pagato in anticipo 1,35 miliardi di dollari per ottenere la licenza Enhertu da Daiichi Sankyo nel 2019 in un accordo che potrebbe valere fino a 6,9 miliardi di dollari.

Fonte: AstraZeneca e Daiichi Sankyo, 2024

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CARCINOMA POLMONARE – Il regime Keytruda ha ottenuto l’approvazione nell’Unione Europea per l’uso esteso nel cancro del polmone

MSD

La Commissione Europea ha approvato Keytruda a base di Pembrolizumab, una terapia anti-PD-1, per l’uso esteso nel cancro del polmone nel setting neoadiuvante e adiuvante. L’approvazione rappresenta la sesta indicazione per la terapia anti-PD-1 di MSD nel cancro del polmone in Europa

La decisione, che si applica specificamente agli adulti affetti da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile ad alto rischio di recidiva, significa che Keytruda può ora essere utilizzato in combinazione con chemioterapia contenente Platino come trattamento neoadiuvante e poi continuato in monoterapia nel setting adiuvante.

Il cancro al polmone è la principale causa di morte per tumore in tutto il mondo e il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule rappresenta circa l’80% di tutti i casi di cancro al polmone.

L’approvazione è la sesta indicazione per il cancro del polmone in Europa per Keytruda, che agisce aumentando la capacità del sistema immunitario dell’organismo di aiutare a rilevare e combattere le cellule tumorali.

L’ultima approvazione della terapia da parte della Commissione Europea si basa sui risultati positivi dello studio di fase 3 KEYNOTE-671.

A un follow-up mediano di 29,8 mesi, il regime Keytruda ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte del 28% rispetto al placebo più chemioterapia nel contesto neoadiuvante seguito dal placebo dopo resezione chirurgica, indipendentemente dall’espressione di PD-L1.

Per i pazienti che hanno ricevuto il regime a base di Keytruda, la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta, rispetto a 52,4 mesi per quelli del gruppo chemioterapia / placebo.

È stato inoltre dimostrato che il regime Keytruda migliora la sopravvivenza libera da eventi, riducendo il rischio di recidiva, progressione o morte della malattia del 41% rispetto alla chemioterapia / placebo.

Fonte: MSD ( Merck ), 2024

 

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NUOVE FRONTIERE IN GINECOLOGIA – La prima terapia specifica per la vulvodinia

 

Vulvodinia

Vulvodinia: ne soffre 1 donna su 7 ma molti medici la ignorano. La prima terapia specifica a base di Spermidina veicolata da Acido Ialuronico

Un dolore bruciante o come punture di spilli, intermittente oppure continuo, in una delle parti più intime del corpo femminile, la vulva. Quando dura da almeno 3-6 mesi e non è riconducibile a lesioni, infezioni o altre specifiche patologie, probabilmente siamo in presenza di vulvodinia. Una patologia che affligge fino al 18% delle donne, arrivando a impedire i rapporti sessuali, a ostacolare studio, lavoro, socialità e la possibilità di condurre una vita normale. Diversi medici tendono a liquidarla come disturbo psicosomatico, mentre ha solide basi biologiche, viene diagnosticata in media con 5 anni di ritardo.

E’ stato recentemente introdotto in Italia, il primo prodotto sviluppato con indicazione primaria per questa patologia e testato nell’ambito di uno studio clinico; consiste di un gel per uso topico ( Ubigel Donna ), che ha dimostrato di ridurre la vestibulodinia, il tipo più frequente di vulvodinia ( 80% dei casi ), di oltre il 70%.

Il dolore vulvare colpisce i genitali esterni femminili. Può interessare il vestibolo vulvare, l’area compresa all’interno delle piccole labbra, al di sotto della clitoride e fino alla forchetta; oppure l’area clitoridea ( clitoralgia ) o tutta la vulva. Si parla di vestibulodinia quando il dolore, di durata superiore ai 3-6 mesi, interessa il vestibolo vulvare e di vulvodinia quando interessa tutta la vulva.

Il dolore vulvare influenza non solo la vita intima e sessuale, ma anche tutte le sfere dell’esistenza.

Secondo Filippo Murina, direttore scientifico dell’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus, Responsabile Servizio di Patologia del Tratto Genitale Inferiore presso l’Ospedale V. Buzzi – Università degli Studi di Milano, ” la vulvodinia è tutt’altro che rara: colpisce dal 10 al 18% delle donne nell’arco della vita.

Dato il carattere multifattoriale della patologia, l’approccio deve essere sia multidisciplinare, con il contributo, oltre che del ginecologo, di altri specialisti, sia multimodale, con l’impiego di più strumenti ( prodotti topici, farmaci, infiltrazioni, trattamenti fisico-riabilitativi, tecniche strumentali, psicoterapia, dieta, norme di comportamento ).

Uno studio clinico pubblicato di recente ha dimostrato come un gel per uso topico a base di Spermidina, veicolata da Acido Ialuronico, sia in grado di ridurre il dolore vestibolare del 76% e di alleviare il disagio durante i rapporti sessuali ( dispareunia ) del 50%, in assenza di effetti collaterali. ( LINK allo studio: https://gynebase.it/articolo/applicazione-locale-di-spermidina-in-acido-ialuronico-nelle-pazienti-affette-da-vestibulodinia-provocata )

 

MAGGIORI INFORMAZIONI SUL GEL A BASE DI SPERMIDINA IN ACIDO IALURONICO PER IL TRATTAMENTO DELLA VULVODINIA: ForumGinecologico.it 

 

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CANCRO ALLA PROSTATA – Xtandi per il trattamento del cancro alla prostata ormono-sensibile non-metastatico con recidiva biochimica ad alto rischio. Approvazione da parte di EMA

Astellas

Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha approvato Xtandi ( Enzalutamide ) per il trattamento del cancro della prostata ormono-sensibile non-metastatico ( nmHSPC ) con recidiva biochimica ( BCR ) ad alto rischio

Enzalutamide, un inibitore della segnalazione del recettore degli androgeni, è la prima terapia ormonale neoadiuvante disponibile per il trattamento di questa popolazione di pazienti nell’Unione Europea.

Il cancro alla prostata è attualmente la seconda forma di cancro più comune negli uomini a livello globale.

Per nove pazienti su dieci, il cancro della prostata ormono-sensibile non-metastatico con recidiva biochimica ad alto rischio, progredirà a malattia metastatica.

Il Comitato CHMP ha approvato Xtandi in monoterapia o in combinazione con terapia di deprivazione androgenica per uomini adulti affetti da carcinoma alla prostata ormono-sensibile non-metastatico con recidiva biochimica ad alto rischio, che non sono idonei alla radioterapia di salvataggio.

La decisione si è basata sui risultati positivi dello studio di fase 3 EMBARK, pubblicati su The New England Journal of Medicine.

Lo studio ha arruolato 1.068 pazienti con cancro della prostata ormono-sensibile non-metastatico o cancro alla prostata non-metastatico sensibile alla castrazione, con recidiva biochimica ad alto rischio in Centri negli Stati Uniti, Canada, Europa, Sud America e nella regione Asia-Pacifico.

EMBARK ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) nel braccio Enzalutamide più Leuprolide, dimostrando una riduzione statisticamente significativa del rischio di metastasi o morte rispetto al braccio placebo più Leuprolide.

Lo studio ha inoltre raggiunto il suo endpoint secondario chiave dopo che i pazienti trattati con Enzalutamide ( monoterapia ) hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa del rischio di metastasi o morte rispetto al placebo più Leuprolide, raggiungendo l’endpoint di sopravvivenza libera da metastasi.

Nel novembre 2023, Xtandi era stato approvato dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense per il trattamento di pazienti con cancro della prostata ormono-sensibile non-metastatico recidiva biochimica ad alto rischio di metastasi.

Fonte: Astellas, 2024

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CANCRO ALL’OVAIO – Elahere nel cancro ovarico precedentemente trattato con positività per i recettori alfa del folato. Approvazione completa da parte di FDA

AbbVie.2

Elahere a base di Mirvetuximab soravtansine come primo trattamento nelle pazienti con cancro ovarico resistente al Platino ha mostrato un beneficio statisticamente significativo in termini di sopravvivenza globale. Elahere rappresenta una nuova opzione efficace per le pazienti con tumori positivi per i recettori alfa del folato. Elahere è il primo ADC ( coniugato anticorpo-farmaco ) approvato negli Stati Uniti per questa neoplasia difficile da trattare

La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha concesso la piena approvazione a Elahere ( Mirvetuximab soravtansine-gynx; Mirvetuximab soravtansine ) per il trattamento di alcuni pazienti affetti da cancro ovarico.

Il coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ), che è stato approvato per la prima volta nel 2022 nell’ambito del percorso di approvazione accelerato della FDA, può essere utilizzato per trattare gli adulti con positività per il recettore alfa del folato ( FRα ), cancro epiteliale dell’ovaio resistente al Platino, cancro delle tube di Falloppio o cancro peritoneale primario.

I pazienti idonei erano stati inoltre trattati da una a tre terapie precedenti.

L’approvazione si era basata sui risultati dello studio SORAYA a braccio singolo condotto su 106 pazienti con cancro ovarico resistente al Platino.

Elahere ha dimostrato un tasso di risposta complessivo del 31,7%, comprese cinque risposte complete, e una durata mediana della risposta di 6,9 mesi.

L’ultima decisione dell’Agenzia regolatoria è stata supportata dallo studio di conferma MIRASOL in fase avanzata, in cui Elahere ha dimostrato una riduzione del 33% del rischio di morte e una riduzione del 35% del rischio di tumore o di progressione del cancro rispetto alla chemioterapia scelta dallo sperimentatore.

Il cancro ovarico è la principale causa di morte per cancro ginecologico negli Stati Uniti, con circa 20.000 persone diagnosticate ogni anno.

La maggior parte dei pazienti presenta una malattia in stadio avanzato e di solito verrà sottoposta a un intervento chirurgico seguito da chemioterapia a base di Platino. Tuttavia, la maggior parte svilupperà alla fine una malattia resistente al Platino, a quel punto le chemioterapie standard di cura con un singolo agente sono associate a bassi tassi di risposta, breve durata della risposta e tossicità significative.

 

ENGLISH VERSION

U.S. FDA has granted full approval for Elahere based on Mirvetuximab soravtansine for certain ovarian cancer patients

As the first treatment to show a statistically significant overall survival benefit in patients with Platinum-resistant ovarian cancer, Elahere provides an effective new option for patients with folate receptor alpha positive tumors. These patients previously had very limited options

The U.S. Food and Drug Administration ( FDA ) has granted full approval for Elahere ( Mirvetuximab soravtansine-gynx; Mirvetuximab soravtansine ) for the treatment of folate receptor alpha ( FRα )-positive, Platinum-resistant epithelial ovarian, fallopian tube or primary peritoneal adult cancer patients treated with up to three prior therapies.

Patients with these cancers often present with late-stage disease, undergo surgery and are then treated with Platinum-based chemotherapy. They may become resistant to this treatment and require another therapy.

Elahere is a first-in-class ADC comprising a folate receptor alpha-binding antibody, cleavable linker, and the maytansinoid payload DM4, a potent tubulin inhibitor designed to kill the targeted cancer cells.

Elahere was first granted FDA accelerated approval in November 2022 and the conversion to full approval is based on data from the confirmatory phase 3 MIRASOL trial. This trial compared to Elahere investigator’s choice ( IC ) of chemotherapy in patients with Platinum-resistant ovarian cancer ( PROC ) whose tumors express high levels of FRα and who have been treated with up to three prior therapies. The primary endpoint of MIRASOL was progression-free survival ( PFS ) by investigator assessment and key secondary endpoints included objective response rate ( ORR ) and overall survival ( OS ).

MIRASOL is a randomized phase 3 trial of Elahere versus investigator’s choice ( IC ) of single-agent chemotherapy ( weekly Paclitaxel, Pegylated liposomal Doxorubicin, or Topotecan ). Eligibility criteria include patients with PROC whose tumors express high levels of FRα, using the Ventana FOLR1 Assay, and who have been treated with up to three prior regimens. The primary endpoint of this trial is progression-free survival ( PFS ) by investigator assessment. Key secondary endpoints include objective response rate ( ORR ) and overall survival ( OS ). The trial enrolled 453 patients. Patients were stratified by number of prior lines of therapy ( 14% had one prior line of therapy, 39% had two prior lines of therapy, and 47% had three prior lines of therapy ) and by IC chemotherapy, with Paclitaxel as the most commonly chosen ( 41% ), followed by PLD ( 36% ) and Topotecan ( 23% ). 62% of patients received prior Bevacizumab; 55% received a prior PARP inhibitor.

Overall survival hazard ratio ( HR ) was 0.67 ( 95% confidence interval [ CI ]: 0.50, 0.88; p=0.0046 ), representing a 33% reduction in risk of death in the Elahere arm compared to the IC chemotherapy arm.

Prpgression-free survival hazard ratio was 0.65 ( 95% CI: 0.52, 0.81; p less than 0.0001 ), representing a 35% reduction in the risk of tumor or cancer progression in the Elahere arm compared to IC chemotherapy.

Elahere showed overall fewer grade 3+ adverse events and a lower rate of discontinuations due to adverse events when compared to the IC chemotherapy control group.

The most common ( greater than or equal to 20% ) adverse reactions, including lab abnormalities, were increased aspartate aminotransferase, fatigue, increased alanine aminotransferase, blurred vision, nausea, increased alkaline phosphatase, diarrhea, abdominal pain, keratopathy, peripheral neuropathy, musculoskeletal pain, decreased lymphocytes, decreased platelets, decreased magnesium, decreased hemoglobin, dry eye, constipation, decreased leukocytes, vomiting, decreased albumin, decreased appetite, and decreased neutrophils.

Ovarian cancer is the leading cause of death from gynecological cancers in the United States. Each year, approximately 20,000 patients are diagnosed. Most patients present with late-stage disease and will typically undergo surgery followed by Platinum-based chemotherapy. The majority of patients eventually develop Platinum-resistant disease, which is difficult to treat. In this setting, standard of care single-agent chemotherapies are associated with low response rates, short durations of response, and significant toxicities.

Elahere is indicated for the treatment of adult patients with folate receptor-alpha positive, Platinum-resistant epithelial ovarian, fallopian tube, or primary peritoneal cancer, who have received one to three prior systemic treatment regimens. Select patients for therapy based on an FDA-approved test.

KEY POINTS

– The full approval of Elahere is based on the confirmatory MIRASOL phase 3 trial that supports the medicine as a potential new standard of care for folate receptor alpha ( FRα )-positive, Platinum-resistant ovarian cancer ( PROC )

– Data have shown that Elahere treatment resulted in an overall survival benefit and reduced the risk of cancer progression by 35%

Source: Abbvie, 2024

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