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Ora e sempre Resistenza

Post n°1086 pubblicato il 24 Aprile 2012 da MARIONeDAMIEL
 

Da La Repubblica del 28 dicembre 2011, giorno del funerale di Giorgio Bocca. Stralci di una intervista al giornalista e partigiano nella brigata Giustizia e Libertà e medaglia d'argento al valor militare.  


Lei quando era ragazzo è stato fascista. Quando e perché ha iniziato a maturare una coscienza antifascista? 
La questione è fondamentale. Essere fascista in un regime dittatoriale non significa aver aderito al fascismo, vuole dire essere obbligato a iscriversi al fascismo. Il mio fascismo consisteva nell'andare a sciare, del fascismo non sapevo assolutamente nulla. Al corso di allievi ufficiali ho incontrato dei colleghi giovani antifascisti e insieme avevamo persino pensato di scappare in Svizzera, ma ciò significava disertare ed essere fucilati. Eravamo stanchi del fascismo, come tutti. 

Cos'ha significato per lei la Resistenza?
Per me la Resistenza ha significato l'ingresso nella vita politica. Per la prima volta ho potuto far politica sul serio, sapendo cosa facevo e scegliendo per conto mio la libertà.

In questi ultimi anni assistiamo a un revisionismo storico riguardo a ciò che è stata la Resistenza partigiana. Crede sia colpa della classe politica o di una parte del popolo italiano? 
La revisione è un fenomeno tipico della cultura italiana: gli italiani rompono sempre le bambole che hanno fabbricato. 
Tutte le cose buone che vengono fatte in questo paese vengono criticate e distrutte. 

Lei ritiene che oggi giorno abbia ancora senso definirsi antifascisti? 
Io penso di si, perché la tendenza di una buona parte dell'opinione pubblica italiana è di essere fascista senza saperlo. 

Quindi che cosa significa oggi essere antifascista, cioè cosa può fare in concreto un antifascista?
L'antifascista deve pretendere che i diritti civili vengano rispettati, che la libertà di stampa esista, che la libertà di parola e di voto esista, insomma difendere tutti quei diritti che devono essere garantiti in una democrazia. Un antifascista deve impegnarsi a difendere la democrazia in prima persona. Siccome questi diritti vengono violati continuamente, e la gente non se ne accorge, come la libertà di stampa, bisogna vigilare sempre. 


Da "I quattordici mesi - La mia Resistenza", di Enzo Biagi , Rizzoli ed. 

"La pioggia cade su tredici uomini. Tredici uomini nella solitudine di Pian Cavallaro, sotto un telo steso tra due piante nella faggiaia silenziosa, braccati e impotenti.

 Binda non piega: sereno , parla dei giorni migliori, senza impazienze, senza disperazioni. La sua più che fiducia, è fede. Abbattuto, incapace di sopportare lo spasimo che mi dà la nostalgia della casa lontana, lo guardo, lo invidio. D'istinto lo cerco per parlargli. Quando mi dice dei suoi progetti, dei suoi esami, nella sua voce vibra e passa quella tranquillità che gli altri non sanno avere; 
e allora dimentico i tedeschi che battono le valli e i boschi, 
dimentico lo sgomento  infantile che mi serra il petto quando gli echi ripercuotono fino a noi il canto della mitraglia che fruga e cerca di noi, dimentico l'amarezza della libertà perduta, e ascolto solo Binda e mi trovo a pensare ai sogni di giorni senza guerra che passano di notte sulla faggiaia stillante. 

Io son troppo giovane e Binda è tanto più vecchio e più maturo. Eppure ha sei giorni meno di me. 
[...] 
Binda è morto, fucilato sull'aia di Ronchidoso. Chi lo ha veduto mi dice che è rimasto sereno, calmo fino all'ultimo. E così sereno e fiducioso lo penso e lo rivedo come quando sotto la pioggia snervante di Pian Cavallaro con la sua voce tranquilla insegnava a me, ragazzo di diciott'anni, come si supera con coraggio l'avversità. 
Lui, uomo di diciott'anni."


 
 
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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