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I professori. I professori?

Post n°813 pubblicato il 21 Novembre 2009 da MARIONeDAMIEL
 

(post lunghissimissimo, c'aggià fà)

Sconvolta.

Dunque vado. Eravamo in sette, circa, su ventidue.

Sette genitori di altrettanti ragazzi, convocati pressocchè d'urgenza in un consiglio di classe allargato (proprio così era scritto), per la situazione della classe (del piccolo).

A me questi consigli di classe (essendo stata da sempre io rappresentante dei genitori di uno o dell'altro figlio, chissà perchè... ho solo perso tantissime ore che avrei potuto godermi in ben altro modo), han sempre dato l'impressione di comicità e di inutilità.

Ovvero, ho sempre ritenuto un pò blando, se non inutile, il ruolo dei genitori. Oh, all'asilo e alle elementari no, lì c'era da fare... raccogliere soldi, promuovere e collaborare a iniziative, feste, festine, teatri, fare i dolci, i cartelloni, telefonare a tutti, insomma, era attiva la cosa.

Ma alle superiori.

Dunque parla il coordinatore, supportato dalla presenza asserziente di tutti ma proprio tutti i professori, persino il prof di ginnastica (dev'essere quello bello figo la in fondo, seduto plasticamente su un banco).

Dice le solite cose, che così non va, che sono indisciplinati, che parlano, che non fanno i compiti, che in classe c'è casino, che escono troppo spesso. Fin qui, mi dico, la solita palla.

Poi l'inaspettato colpo di scena. UN GENITORE , maschio , esordisce con TONO ALTO... (di solito i genitori in questi convegni parlano sommessamente oppure si limitano ad annuire dopo aver ascoltato il verbo)... qua succede qualcosa... "IO VOGLIO SAPERE DI MIO FIGLIO"... bello... "A ME NON INTERESSA DEGLI ALTRI"... Il coordinatore, che per sua sfiga è donna, pure piccola, e pure con voce esilina, capisce che sta dicendo la cosa sbagliata solo quando è troppo tardi... "STIA CALMO, LEI NON HA CAPITO PERCHE' VI ABBIAMO CHIAMATO".... al che, l'individuo, in cui la parte limbica del cervello ha ormai preso il sopravvento, alza ancor più la voce e inizia proprio a inveire (che figata) cose del tipo "IO SO TENERE LA DISCIPLINA PIU' DI TUTTI VOI MESSI INSIEME"...

.. le cose evolvono rapidamente. Il prof figo a quel punto si sente anche lui punto sul vivo e interviene! "COME SI PERMETTE DI INSULTARCI?"... che bello.... Le professoresse spaventate e anche allarmate perchè il maschio sta dicendo al figo "ANDIAMO FUORI E LE FACCIO VEDERE IO" , corrono a chiamare il preside, mentre io mi diverto un mondo.. pensavo fossero estinti...

Insomma alla fine il maschio se ne va sbattendo la porta da far tremare tutto quanto lo storico istituto tecnico statale. Aimè, il preside è impegnato in un'altra riunione e le professoresse cercano di calmarsi da sè.

Ora è il turno della prof di italiano, una classica prof di italiano. Ascolto indecisa se essere allibita o cosa... rossa fino ai capelli dice: "voi dovete dire ai vostri ragazzi CHE VENIRE A SCUOLA E' BELLO... io son trent'anni che insegno e questi non riesco a tenerli fermi...non è possibile lavorare in classe... "

A questo punto intervengo, anch'io ho una parte limbica che cavoli.
Dico che io non sono un genitore perfetto come quello che è appena uscito ma un semplice genitore che cerca di fare il suo e li ringrazio per la riunione ma..
dico che GLI INSEGNANTI SONO LORO;
dico che la disciplina è una partita CHE SI DEVE GIOCARE lì (nel senso nell'aula in cui ci troviamo);
dico che se i ragazzi escono dieci volte al giorno per andare in bagno, NON LI SI LASCIA ANDARE IN BAGNO, voglio vedere se se la fanno addosso;
dico che se quando escono vanno a prendersi il caffè alle macchinette, TOGLIESSERO LE MACCHINETTE; 
dico che DOVREBBERO , PROPRIO , usare il pugno di ferro con la mia pacifica benedizione , e poi trovassero loro il sistema...  

La prof mi guarda sempre più rossa in faccia e dice "ma io vorrei che i ragazzi partecipassero, capissero, fossero più maturi, non vorrei instaurare un clima di terrore..."

Ah ecco. Ora vado a casa e dico al piccolo "devi essere più maturo", e così risolviamo il problema. Sconvolta. Io sono sconvolta.

Solo al successivo ricevimento individuale genitori (dove stranamente non serve che mi presenti quando entro e tutti mi salutano cordialmente, troppo cordialmente), ricevo la solidarietà del prof di fisica (sa signora, io sono d'accordo con lei)....

Come dice il medio, che è un gran saggio del quale io ascolto sempre con interesse le riflessioni: "mà, un buon professore deve avere tre cose: gli deve piacere ciò che insegna, deve sapere farsi rispettare , deve essere disponibile".

Fine del post.

p.s. non è un post CONTRO i professori, ma contro un sistema o modello educativo scolastico che sto vedendo io... e che palle che la responsabilità è sempre delle famiglie! Ricordo sempre la prof di italiano delle rane delle medie; entrando in classe diceva , ragazzi , tutti abbiamo problemi , io ho tre protesi all'anca, ma quando si entra qui, si lavora...eccome lavoravano....  magari la maggioranza è così e son sfigata io...

 

  

 

  

 
 
 
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SIBILLA ALERAMO

"Mi pareva strano, inconcepibile, che le persone colte dessero così poca importanza al problema sociale dell'amore. Non già che gli uomini non fossero preoccupati della donna; al contrario, questa pareva la preoccupazione principale o quasi. Poeti e romanzieri continuavano a rifare il duetto e il terzetto eterni, con complicazioni sentimentali e pervensioni sensuali. Nessuno però aveva saputo creare una grande figura di donna."

 

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