Messaggi di Ottobre 2020

Indietro tutta

Post n°172 pubblicato il 29 Ottobre 2020 da la.cozza

Quando non ce la fai proprio a restare seria e ti metti a fare battute anche nei momenti difficili della vita.
Era stato fin troppo facile fare la profezia che la scuola faticosamente riaperta il ventiquattro settembre sarebbe tornata indietro il
ventiquattro ottobre o giù di lì.
Un po' meno facile era prevedere che quelli della notte nei loro decreti notturni se la sarebbero presa soprattutto col popolo della notte chiudendo piazze, strade, bar, ristoranti, tutto alle diciotto.
Ciao ciao quattro amici al bar e strade vuote!
Stavolta non ti salvi nemmeno passeggiando in bicicletta, addio gioca jouer, ormai spiaggiati sul divano possiamo proprio dire che la musica è finita.

Stavolta niente canzoni stonate dai balconi e nemmeno bandiere italiane sventolanti alle finestre: io ho preparato una bandiera gialla.
E quando l'alto gradimento spinge il nostro principale dj a mandarci di traverso pranzo e cena tutti i giorni con le sue dirette, noi se famo du spaghi. Cari amici vicini e lontani, ormai solo lontani, sabato me ne vado al drive in.
E speriamo che siano solo canzonette.

 

 
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Conversazioni

Post n°171 pubblicato il 23 Ottobre 2020 da la.cozza

Qualche giorno fa. Sono più o meno le otto di mattina e iniziamo a organizzare, nella chat familiare di WhatsApp, la giornata più caotica della settimana, il mercoledì.
Piperita Patty:  Buongiorno a tutti come state? La cozza come stai? Oggi stiamo a pranzo da te?  

Stamattina mi sono svegliata di buonumore ed ho voglia di scherzare un po' nonostante l'ennesimo limitante decreto:
Si ma non dirlo al governo. Sto facendo i conti di quanti siamo nei vari momenti del giorno e ci sto diventando matta.
Lucy che si sta districando, come tutti i miei figli che hanno famiglia, tra un tampone e una quarantena visto che ora una ora l'altra scuola dei suoi tre figli ha casi di positività e in questa stagione febbri e raffreddori di grandi e piccoli sono all'ordine del giorno:
Noi ci limiteremo con gli incontri, per dare modo ai cugini di stare di più insieme, magari porto Pupetta il mercoledì ed io vado via (così è solo uno in più) e Principino e Cicciobello  la domenica od il sabato per vedere la nonna.
Ci sto prendendo gusto:
A pranzo più tre ed è ok. A cena più due, ok. Nel pomeriggio Charlie va via e arriva Sue Storm e va bene. Viene Lunapiena e va via Scuttle e quindi non cambia il numero e resta ok. Ho ancora tre posti per non conviventi quindi Lucy e i figli possono venire.
Ma i non conviventi se sono conviventi tra loro contano per uno?
Lucy, che inizia a divertirsi anche lei: Non ne ho idea, Posso mandare i tre figli ed io vado a fare la spesa, così non siamo quattro.

Continuo allegramente: Non serve che vai via perché poi esce Sally quindi c'è posto anche per te.
Piperita Patty: Io posso andare via appena finita la lezione della logopedista per Azzurro, per me non è un problema, l'importante è che i bambini stiano insieme ché non si vedono mai.
Io, che mi sto divertendo a stuzzicarli: Stiamo tutti insieme perché se mi ammalo poi potrei morire senza più poter vedere nessuno di voi quindi mascherina e distanziamento ma venite tutti.

Dicono che le famiglie non fanno più figli e questo è un problema, io ne ho fatti sei e voglio vederli!
Linus: I bambini valgono 0.5
Lucy: Pupetta
vale per quattro.
Io: Tanto serve un vicino che faccia la spia e se quella del piano di sopra fa la spia Conte ha detto che non manda la polizia a casa
Casomai nascondiamo qualcuno nel capanno degli attrezzi in giardino.....che poi voglio vedere come fanno a stabilire chi è convivente e chi no. Ci chiedono il certificato di residenza o lo stato di famiglia?

Lucy: Secondo le asl, io vivo ancora li
Linus: Comunque da mamma abbiamo due numeri civici...quindi possiamo fare sei più sei.
Concludo ridendo fino alle lacrime:
Ok allora posso fare una festa pepepepepepè pepepepepepè.

 
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Primi freddi

Post n°170 pubblicato il 13 Ottobre 2020 da la.cozza

Ieri ho passato parte della giornata a Roma con Rerun, Sally e Franklin.
Tornati a casa nel tardo pomeriggio l'abbiamo trovata fredda e umida. Odio questa parte dell'anno in cui qui da me piove spesso e a lungo e le oscillazioni della temperatura sono montagne russe su cui viaggiano raffreddori e tosse.
Quando finalmente potremo accendere il riscaldamento le cose andranno molto meglio ma adesso casa ci accoglie così: fredda e umida.
Scuttle era in viaggio di ritorno da un fine settimana a Bologna e mentre aspettavamo di far ora di cena ho pensato di scaldare un po' l'atmosfera accendendo il camino.
Ancora non abbiamo fatto provvista di legna da ardere ma qualcosa da bruciare qundo hai un giardino c'è sempre. Ho cercato i rami più asciutti o meglio meno zuppi d'acqua e dopo parecchi tentativi qualche pezzetto ha iniziato a bruciare. Sarebbe più esatto scrivere che qualche pezzetto ha iniziato a fare fumo.
Mi sono accertata che il camino fosse aperto allentando per benino la catenella che apre e chiude lo sportello della canna fumaria ma ho dovuto ben presto affrontare il problema di come convincere il fumo ad infilarsi nella canna fumaria nuova nuova e uscire dal comignolo nuovo nuovo sul tetto. Franklin è corso in mio aiuto aprendo inutilmente una delle finestre della cucina. Sally ha aperto anche l'altra finestra mentre  lui cercava di far alzare un po' la fiamma aggiungendo legna e giornali. In breve tempo la cucina è diventata color fumo di Londra e con gli occhi  arrossati tra un colpo di tosse e l'altro ho aperto anche la porta finestra. Niente da fare il fumo continuava ad uscire dalla bocca del camino invadendo tutta casa. E non solo. Si è infilato nella tromba delle scale ed è uscito in strada. Sembrava di stare al centro di una nube.
Con tutta la corrente che abbiamo creato aprendo porte e finestre il fuoco ha iniziato a scoppiettare allegramente e noi abbiamo iniziato a scaldarci per benino...solo il lato A esposto al fuoco perchè il lato B era letteralmente gelato per l'aria fredda della sera che vorticava tra porta finestra e portone del palazzo.
Siccome siamo gente che non molla, abbiamo continuato ad insistere producendo tanto di quel fumo che abbiamo rischiato di far scattare l'allerta anti incendio del vicino centro commerciale.

Quando ormai eravamo quasi certi che avremmo avuto a cena anche i vigili del fuoco abbiamo lasciato che il fuoco si spegnesse e poi abbiamo portato fuori la braci fumanti abbandonandole al loro destino dentro il barbecue da giardino.
Dopo due giorni casa sembra un affumicatoio però senza provole o speck!
Ieri finalmente Scuttle ha risolto l'enigma della canna fumaria nuova nuova teoricamente perfetta che non ne vuole sapere di mandare il fumo verso l'alto e non verso il basso.
La catenella apre lo sportello della canna fumaria quando è tirata e non quando è lenta.

 

 
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Cactus

Post n°169 pubblicato il 10 Ottobre 2020 da la.cozza

L'invasione dei cactus è iniziata quando la mia zia del cuore è venuta a vivere con noi per qualche tempo prima di trasferirsi in una casa di riposo.
Zia ha sempre avuto il pollice verde o per esser precisi tutte e dieci le dita verdi mentre sua figlia riesce a far morire anche i semprevivi.
Così zia si è portata in dote le sue amate piante, lasciandomele poi qui dato che nella sua nuova stanza c'è posto a mala pena per lei.
Ora la genetica ha le sue leggi e io non posso farci più di tanto, tra tutti i nipoti e pronipoti di zia chi ha ereditato la mano verde?
Le spinosissime piante di zia hanno trovato il loro habitat ideale tra le mie mani e mi ripagano delle cure che ho per loro fiorendo, crescendo e soprattutto moltiplicandosi.

Che siano sferici o a colonna, alti o bassi, cicciottelli o appiattiti, con una sorta di foglie carnose o molteplici fusti piatti una cosa hanno in comune: si riproducono riempiendo in breve tempo il vaso di nuove piante.
Dopo qualche tempo le nuove piante vanno rimosse per evitare che deperiscano e soprattutto che il vaso "cappotti" ad ogni alito di vento.
Altre crescono sulla pianta madre, poi mettono nuove radici e si lanciano nel vuoto cercando nuova terra in cui crescere.
Certo, potrei gettarle nell'umido e amen, ma sono vive! e non ce la faccio a fare un pianticidio.
Avendo il giardino, d'estate il problema non si pone ma in inverno vanno riparate in casa, qui d'inverno fa freddo e la notte gela.
L'esercito dei cactus però è diventato talmente numeroso che se entrano in casa loro dobbiamo uscire noi e così ho scattato un paio di foto e li ho messi in regalo sui social.
Spero che trovino nuove case e persone che ne abbiano cura. Nel frattempo noi mangeremo yogurth conservando i vasetti per ospitare la nuova generazione del prossimo anno.


 
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Libri e coscienza

Post n°168 pubblicato il 06 Ottobre 2020 da la.cozza

E finalmente ci ho messo mano.
Era da giorni che cassette e scatoloni con i miei libri e appunti dell'università ingombravano il pavimento dello studio-stanza dei giochi senza che io riuscissi ad affrontare quella montagna di fogli e ricordi. Nel mio passato ci sono anni e anni di frequenza universitaria, ci ho provato e riprovato, ho superato moltissimo esami ma non sono mai riuscita a laurearmi.
Mi sono iscritta alla Sapienza a Roma negli anni di piombo. Volevo fare Architettura. Dopo un anno di tira e molla con mia madre che mi voleva professoressa di matematica e aveva posto il veto su architettura a Roma, a Valle Giulia in quegli anni le cose non erano proprio tranquille, e a Bologna o Venezia, troppo lontane, nell'inutile tentativo di farmi capitolare, mi sono iscritta a Ingegneria Civile Edile, indirizzo architettonico.
Ho fatto il biennio a Roma.
Vivevo, male, in un pensionato gestito dalle suore da cui fuggivo ogni volta che potevo per tornarmene a casa da mia madre e dal mio fidanzato.
Avrei dovuto capire già da allora che qualcosa non andava in questi rapporti.
Attaccamento morboso, dipendenza.
Erano gli anni dei celerini schierati agli ingressi e delle aule occupate dagli indiani metropolitani. Il secondo anno abbiamo fatto pochissime ore di lezione scontando agli esami colpe non nostre.
L'anno seguente mi sono trasferita a L'Aquila.
Anche qui dalle suore, al santuario di Roio.

Ho ricordi da incubo di quegli anni. Le lezioni, lo studio, i colleghi, andava tutto bene. Quello che non andava era tutto il resto, il piccolissimo paese, la stanza nel convento, il freddo, i lupi sulla piazza durante la notte, la solitudine.
Alla fine ho mollato, mi sono sposata e sono diventata mamma continuando a fare esami sempre più raramente fino a smettere del tutto ad un passo dal traguardo.
Dopo molti anni mi sono iscritta di nuovo alla Sapienza al corso di laurea triennale.
Ho frequentato altri corsi e superato altri esami per poi fermarmi di nuovo allo stesso punto della prima volta. Stavolta avevo da separarmi e iniziare a lavorare per contribuire al mantenimento mio e dei figli.
in tutto questo prendere e lasciare ho accumulato tantissimi libri e appunti. Pensavo fossero troppo vecchi per interessare a qualcuno ma mi dispiaceva buttarli in discarica: ci ho passato sopra tante ore!
Così ne ho fotografati alcuni e li ho messi in regalo in un paio di gruppi su un noto social.
E ora sono combattuta sul da farsi. Già perchè i miei vecchi libri interessanno eccome! Interessano anche più di una libreria universitaria che verrebbe a prenderseli tutti subito liberandomi la stanza ma l'idea che poi degli studenti universitari debbano pagare qualcosa che io ho regalato non mi piace per niente.

 
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Covid ne abbiamo?

Post n°167 pubblicato il 04 Ottobre 2020 da la.cozza

Sto vivendo malissimo questa faccenda della pandemia.
Inizialmentre faticavo molto a capire perchè una semplice influenza in Cina dovesse condizionare le nostre vite.
McLuhan ci avrebbe scritto un trattato sul guazzabuglio comunicativo iniziato a gennaio e non ancora terminato.
A febbraio pensavo fossimo in preda ad un delirio collettivo comunque per non saper né leggere né scrivere un po' di provviste le avevo fatte.
Continuavo normalmente a fare tutto quello che avevo sempre fatto certa che la Cina fosse abbastanza lontana da non costituire un mio problema.
Ai primi di marzo ad Amatrice abbiamo incontrato dei conoscenti provenienti da Roma e anche se nessuno di noi era particolarmente preoccupato istintivamente ci siamo tenuti a debita distanza.
Il lockdown mi ha preso alla sprovvista.
Mancava ancora un po' a Pasqua ma ho iniziato le grandi pulizie, dopo una settimana casa era pulitissima e io esausta.
Mi sono data allo studio, un corso dopo l'altro come fossero ciligie, così tanto per non pensare.
Ma è impossibile non pensare quando in televisione guardi solo Rainews24 e aspetti il bollettino e la conferenza stampa giornaliera come se da questo dipendesse la vita.
Già, ma da questo dipendeva la vita!

E intanto la didattica a distanza dei nipoti debordava fuori dalle loro case: dopo aver messo k.o. i genitori ed esaurito i giga sono venuti per un po' a casa della nonna maldestramente trasformata per l'occasione in scuola.
Averli ogni mattina con me è stata la cosa più piacevole di tutti questi mesi.
Ho preparato tutorial, fumetti e raccolto materiali per la DAD per i ragazzi del progetto che stavamo portando avanti in un istituto comprensivo, ho imparato a creare app e giocato con il coding, ho cercato di fare la spesa online e interrotto per prudenza gli incontri con Sue Storm e Lunapiena.
Nella mia famiglia siamo già di base un assembramento.
Quando hanno tolto gran parte delle limitazioni io ho continuato a non uscire e non frequentare nessuno a parte i familiari più stretti.
Con la scusa dei lavori e degli operai ho continuato a restare quasi sempre a casa.
Ora che i contagi hanno ripreso ad aumentare e i nipoti ad andare a scuola ho scaricato l'app Immuni e incrociato le dita. Già perchè mercoledì a casa eravamo io, Rerun, Cucciolo, Scuttle, Sally, Lucy, Principino, Pupetta, Lunapiena, Sue Storm, Azzurro, Piperita Patty e a cena sono venuti Linus e Franklin. Azzurro aveva il raffreddore. La pediatra il giorno dopo ha avviato la procedura per il tampone.
E mentre Rerun passava in rassegna tutte le superfici sanificate dopo il passaggio di Azzurro, la scuola del Principino ha chiuso in attesa del risultato del tampone effettuato su dodici studenti risultati positivi al test rapido.
Non oso pensare a cosa sarebbe successo se Azzurro o Principino fossero risultati positivi.
Siamo sempre stati tutti abbastanza distanti e baci e abbracci sono banditi, vorrà dire che  aumenteremo le precauzioni indossando la mascherina anche in casa.

 
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I figli
Charlie(1985)
Lucy(1986)
Linus(1988)
Sally
(1990)
Rerun(1995)
Cucciolo/Lana(1996)

I nipoti
da Lucy e il.genero
Principino(2005) Cicciobello(2008) Pupetta(2017)  
da Linus e Marcie
Lunapiena
(2011)
da Charlie e Frida
SueStorm
(2012)
da Charlie e Piperita Patty
Azzurro(2016)

 

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