Da”Il deserto di New York” , il pensiero di una donna ,Amal, chi sia e da dove venga a libera immaginazione .

Se pensate di farmi impressione con le vostre luci non sapete cosa sia la luce del deserto. Il sole che torna e non ci abbandona mai.

Se pensate di abbagliarmi con le vostre torri non avete idea di cosa sia una casa dove il vento porta gli odori della vita.

La vita che esiste dall’inizio dei tempi e non ci appartiene.

Se pensate di sedurmi con i vostri ritmi, ignorate la sacralità del tempo. Che è sacro soprattutto nei momenti della seduzione.

L’unica cosa che mi fa impressione è come mi guardate.

Come mi guardate oggi, in questo treno sotto terra, come mi guardate per strada, quando dite sottovoce ai bambini, guarda quella donna. Come mi guardate da quando sono arrivata all’aeroporto, con il signore della dogana che ha voluto a tutti i costi vedere il mio volto.

Le vostre leggi ignorano quelle della storia, quelle del Profeta. Ed un paese così è destinato a cadere.

Un giorno una donna mi ha indicato ad un’amica ed ha detto poverella. E l’altra ha risposto è una vergogna che la costringano a conciarsi così.

Vi proclamate aperti e tolleranti: dite di essere interessati, curiosi, pronti ad accogliere e a rispettare ogni diversità.

Ma in realtà lo fate per farci diventare impercettibilmente, e inesorabilmente sempre più uguali. E questo è l’opposto della libertà.

Voi non sapete come mi senta libera, con questo vestito.

A me i poverelli sembrate voi. Siete diventati numeri senza logica, ombre a cui manca la luce.

 

amal

Da”Il deserto di New York” , il pensiero di una donna ,Amal, chi sia e da dove venga a libera immaginazione .ultima modifica: 2021-10-19T15:17:15+02:00da g1b9

Un pensiero riguardo “Da”Il deserto di New York” , il pensiero di una donna ,Amal, chi sia e da dove venga a libera immaginazione .”

  1. Una “Lectio Magistralis”, unica e semplice, che nasce non solo dalla cultura insita in una persona, ma dalle esperienze di vita che ogni umano dovrebbe considerare quando, verso i suoi simili, esprime giudizi a vanvera generati e preceduti dal “pre”. Conoscere il proprio prossimo è fondamentale nella misura in cui si parta della legge unica e basilare del pianeta: siamo tutti uguli. Purtroppo, siamo al punto terribile e indegno, di chi pronuncia la sua sferzante ironia con la battuta che impera nel nostro quotidiano: “Siamo tutti uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”.
    Un post molto bello: dovremmo specchiarci in codesto contenzioso etnico.
    Felice serata Giovanna.

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