Settembre, la stanchezza del sole, l’affanno dell’estate, i suoi rantoli che si perdono estenuati nell’aria, tra piogge e sprazzi di calore; la melanconia di un leggero morire del mondo, lo sfinimento della luce dopo troppo spettacolo di sé, che cerca riparo nel ventre grigio dell’autunno per ritemprarsi nel letargo.
Dolce declino di un’estate perduta. Settembre soave di luci che scendono colme alla sera. Congedi di sole appena accennati, ebbrezze donate dal vento che canta stagioni ormai rubate dal tempo. Si spegne tardiva l’estate. Auree serene, uccelli residui, litanie delle foglie, palme vibrate arieggiano gli addii e alludono ai ritorni
da La sposa invisibile
“A settembre succedono giorni di cielo sceso in terra. Si abbassa il ponte levatoio del suo castello in aria e giù per una scala azzurra il cielo si appoggia per un poco al suolo”.
(Erri De Luca)
Un caro saluto, grande Giovanna e
Buon fine settimana.