Perchè non siamo capaci ad essere felici?

 

Noi abbiamo veramente bisogno di poche cose per essere felici, ma non ce ne rendiamo conto fintanto che anche sola una di queste viene a mancare. Se perdi la vista,tu puoi avere tutto il potere del mondo, ma ti rendi conto che non sarai mai più te stesso, che la tua vita dovrà essere reinventata di sana pianta, che niente di quanto sognavi di fare e non potevi , e per questo era fonte di infelicità, altro non era che una cosa voluta, e per questo l’infelicità  dipendeva da te. Se ci viene da fare questi ragionamenti in momenti della nostra vita quando la realtà ce lo impone, allora perchè trascorriamo troppo tempo beato, quel tempo in cui non manchiamo di nulla di necessario e utile per vivere felici, alla continua ricerca dell’infelicità, che ci procuriamo con l’invidia, con la presunzione, con l’egoismo di possedere sempre di più, con la quasi certezza di poter contare sempre sulla nostra determinazione, e non mettiamo in conto che potrebbe esserci quell’attimo, che, senza ucciderti, mette la parola fine a tutto quello a cui eravamo abituati.

Un pensatore Zen dice:” Noi non abbiamo bisogno di nulla per essere felici, ma abbiamo bisogno di tutto per essere tristi.

felicità e tristezza

Perchè non siamo capaci ad essere felici?ultima modifica: 2023-02-09T12:50:07+01:00da g1b9

Un pensiero riguardo “Perchè non siamo capaci ad essere felici?”

  1. Sai che il decennio più importante delle mia vita e della mia maturità, sia stato quello degli anni sessanta. Interamente, quei dieci anni rappresentano per me una esperienza unica e inequivocabilmente finalizzata alla mia serenità e alla mia felicità. Cosa non abbia fatto, combinato e manifestato in quegli anni, lo so solo io: hanno coronato la mia voglia di vivere e la mia realizzazione fiondata verso l’imminente futuro. Conobbi mia moglie e da allora, era solo lei la donna della mia vita, poi c’erano gli amici e poi c’era il lavoro. Tutto il resto, il divertimento, i viaggi, le minchiate fatte dappertutto sempre con gli amici e le signore con noi, erano l’ampia dimostrazione di come non ci servisse più niente, eravamo otto persone felicissime, sistemate e appagate. Ti ho raccontato tutto ciò perché da oltre un anno questo sogno che è durato sessant’anni, felici per tutti e per le nostre famiglie costituite da allora, si è infranto, si è sgretolato: siamo stati traditi, è stato come se avessimo fatto un patto con…qualcuno e costui ci abbia tradito. Sappiamo che non è così ma l’incertezza, l’amarezza, il dolore e la sciagura che abbia colpito uno di noi, ci ha distrutti, ci ha portato alla desolante voglia di smettere con le aspettative e le voglie che erano ancora vive. L’amico Gianci, colpito da una serie di “mali” gravi, oggi è disteso su un letto paralizzato fisicamente: la testa funziona, tutto il resto no! Ogni sabato pomeriggio, tutti insieme, siamo da lui a casa sua: ora riesce a stare su una sedia a rotelle ma è penoso stare con lui perché la nostra sofferenza, la dobbiamo trattenere. dobbiamo far finta di essere come siamo stati tutti questi sessant’anni e siamo lì a scherzare a ridere come se fosse tutto come prima. Lui ci sta, comprende ma altro non può fare che accennare qualche sorriso e partecipare spiritualmente con la comitiva sempre pronta e disponibile. Un dolore che non ti dico, ma lo facciamo, continueremo a farlo con una sola speranza: poter tornare a uscire tutti insieme come una volta e fare le nostre sortite di sempre…magari lui su una sedia a rotelle e noi a fargli corona e coinvolgerlo nel migliore dei modi. Ma quando siamo soli, nascono le domande, le incertezze, le paure e tutti i dubbi sono a macerarci i neuroni: come finirà? Cosa altro potremmo fare? E se anche noi cominciassimo a mollare? Del resto con le nostre patologie siamo agli sgoccioli e le forze potrebbero mancarci improvvisamente. Lo zen non ha torto con il suo aforisma e leggerlo mi ha indotto in una profonda prostrazione: possediamo tutto per essere tristi e andiamo avanti alla giornata. Siamo nelle mani del Signore e…speriamo non applauda!!!
    Perdonami, non volevo, ma quando parto non mi ferma nessuno…ora decido se pubblicare o annullare tutto. Non è giusto angustiarti ma…hai cominciato tu.
    Buona sera Giovanna.

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