A che punto sono le nostre certezze?

 

Come si riconosce la certezza?
Questa è una domanda tremendamente potente. Riflettendo profondamente su questa questione, ci accorgiamo che allo stato attuale essa distrugge tutto il nostro mondo, essa distrugge il senso dell’essere e ciò che significava. Ci accorgiamo che ogni cosa che pensiamo, che sappiamo del mondo , è basata su assunzioni, credenze, e opinioni- cose che noi crediamo perchè così ci è stato insegnato o detto essere vere. Allorchè noi iniziamo a vedere queste false percezioni per ciò che sono realmente, allora scopriremo di essere stati ,inconsapevolmente o perchè ci siamo rifiutati di vedere la vera faccia di queste illusioni, imprigionati dentro questa specie di sogno, che non sapremo mai dove ci vorrà condurre. Sarebbe meglio riflettere prima che sia troppo tardi e la manipolazione su di noi sia totalmente compiuta.

lavaggio cervello

A che punto sono le nostre certezze?ultima modifica: 2023-02-25T15:54:36+01:00da g1b9

2 pensieri riguardo “A che punto sono le nostre certezze?”

  1. Sì, in un certo senso è così. Ma è necessario fare qualche passo indietro per accertare e riflettere, poiché le nostre convinzioni le abbiamo apprese studiando, leggendo, ascoltando e imparando. La perversa società purtroppo è cambiata principalmente proprio nelle modalità d’uso: oggi a cominciare dalla scuola e per finire alla grande comunicazione di massa, le fonti non sono cristalline, sono manipolate e astutamente riportate secondo criteri non disinteressati e…ad usum delphini. Oggi dobbiamo ricevere quello che “il grande fratello” racconta, ciò che chi gestisce e amministra la divulgazione, vuole che si sappia. Noi non possiamo scegliere serenamente ed elaborare, dobbiamo solo recepire tonnellate di notizie e elaborarle se vogliamo conservare un pizzico del nostro raziocinio e del nostro intelletto. Quanti sono veramente coloro che si comportano in tal modo? Quanti hanno voglia, in tutto il marasma che si crea, di sapere le verità? Le masse fanno paura, sono instabili e si fidano del primo “simpaticone” che parla. Potrei continuare, ma mi fermo poiché presumo di aver reso il concetto, il senso del mio punto di vista. Oggi, “Chi ha la rogna se la gratta”.
    Bella serata mia cara Giovanna.

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