Riversong…lento, andante con moto, lento, allegro ..e così viaaaaaaaaaaaaaaaa

 

Riversong

Io vado al fiume,
anche col freddo del mattino,
quasi sempre come l’airone
caccia alle secche.
Nella quiete
del mio respiro lento,
giungono roche
le note del fiume —
il rumore smorzato
di ciottoli spazzati
lentamente al suono
di un dolce gorgoglio d’acqua.
Come un lampo brilla al sole
una lamina d’acciaio,
arrotonda un masso
un filo d’argento
a risalire
misura per misura-
Non c’è alcun vuoto
dove un fiume canta
la canzone dell’eterno
scorrere di un attimo
di  piccola felicità-

gb

fiume

Riversong…lento, andante con moto, lento, allegro ..e così viaaaaaaaaaaaaaaaaultima modifica: 2023-03-31T18:21:25+02:00da g1b9

Un pensiero riguardo “Riversong…lento, andante con moto, lento, allegro ..e così viaaaaaaaaaaaaaaaa”

  1. Ho provato una sola volta questa forte emozione che porgi in versi: A S. Candido (BZ) dove ho trascorso le mie vacanze per cinque anni di seguito, avevamo in fitto una casa vicino a un ruscello sempre attivo e in movimento. Molte mattine, nonostante tutte le sere facessi le ore piccole (erano i primi anni sessanta), mi svegliavo presto perché lo scorrere sereno e continuo del corso d’acqua, mi prendeva le orecchie: non era forte o fastidioso, era perenne e costante, sibilo piacevole ma dannoso per chi volesse dormire fino a tardi e recuperare ore di sonno. Una mattina, ormai desto, mi sono alzato e senza salutare tutta la famiglia, uscii deciso a fare colazione fuori. Bella giornata colsi appena fuori e pian piano, mi avviai verso il centro di S. Candido per cercarmi il bar dove prendere qualcosa. Improvvisamente mentre mi avviavo, mi fermai perché colsi il rumore che conoscevo: non si era interrotto, solo che avevo la testa altrove e macinavo cosa avrei fatto durante la giornata con la comitiva che avevo messo su. Tornai indietro sui miei passi, oltrepassai casa e lo vidi: mi avvicinai e mi poggiai alla ringhiera: l’acqua limpida e chiara scendeva verso Sesto, lentamente senza spinte eccessive, una forza inerziale la portava verso la cittadina vicina, a ridosso di S. Candido. Camminai per un po’ seguendone il corso, era uguale a quello che lasciavo alle mie spalle: stesso moto, stessa acqua, stesse pietre belle lisce e stessa balaustra. Eppure non sembrava, pareva cambiasse qualcosa ma non sapevo cosa fosse. Feci ancora decine di metri a piedi e non mi rendevo conto di quanto fosse bello, affascinante e paradisiaco ascoltare quel procedere poco rumoroso, ma chiaro e definibile. Se non fosse stato per qualche grossa mucca con il classico e grosso campanaccio al collo che rompeva l’incantesimo, il silenzio sarebbe stato….assordante. Abbandonai la poesia e andai a fare colazione. Parlando con qualche conoscente, su quel ruscello scoprii che era solo l’inizio di un grande fiume: La Drava. Il secondo fiume che nasce in Italia tra S.Candido e Dobbiaco, è lungo circa 750 Km e sfocia nel grande e bellissimo Danubio, fuori Italia. Che dirti? Credevo di essermi perso con un ruscello di poco conto mentre era il piccolo fiumiciattolo che procedendo verso l’Austria, diventava più grande e più ricco d’acqua. Spesso quando ero solo, mi è capitato di passare un po’ di tempo con la Drava. Tenero e piccolo fiume, rumoroso quanto bastasse per farmi sognare mentre fumavo la mia sigaretta. Che tempi!!!
    Buona sera Giovanna.

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