L’intimo ai giorni nostri.

L’intimo è ciò che si nega al pubblico per concederlo solo a chi si vuol far entrare nel proprio segreto profondo. Il pudore, che difende la nostra intimità, difende anche la nostra libertà. Non è una faccenda di vesti, sottovesti o abbigliamento intimo, ma una sorta di vigilanza, dove si decide il grado di apertura e di chiusura verso l’altro.

Ma contro tutto ciò soffia il vento del nostro tempo che vuole la pubblicizzazione della propria intimità, perché in una società consumista, dove le merci per essere prese in considerazione devono essere pubblicizzate, si propaga un costume che contagia anche il comportamento degli uomini, i quali hanno la sensazione di esistere solo se si mettono in mostra. Conformismo e consumismo hanno messo in circolazione un nuovo vizio che per comodità chiamiamo “spudoratezza”, con riferimento non tanto a uno scenario sessuale, quanto al crollo di quelle pareti che consentono di distinguere l’interiorità dall’esteriorità, la parte “privata”, “intima” di ciascuno di noi dalla sua esposizione e pubblicizzazione.

Ciò produce una metamorfosi dell’individuo che ormai si riconosce solo nella propria immagine, e perciò non cerca più se stesso. I nostri vissuti emotivi, che abitavano il segreto della nostra interiorità, dove domina il raccoglimento e il silenzio, ma forse anche la solitudine, le parole di preghiera, le parole d’amore, le parole d’amicizia, le parole di rabbia, le parole umane, hanno dovuto esteriorizzarsi come la pelle rovesciata di un serpente.

Umberto Galimberti, Il libro delle emozioni.

 

intimo

L’intimo ai giorni nostri.ultima modifica: 2023-09-04T11:43:54+02:00da g1b9

Un pensiero riguardo “L’intimo ai giorni nostri.”

  1. Ho appena letto che in Inghilterra, hanno deciso di bandire le “Metamorfosi” di Ovidio. Un testo ricco di porcherie sessuali, di razzismo e di tanto altro ancora. Dopo duemila anni, pare che qualcuno si sia accorto di inclusioni inaccettabili e quindi dopo una breve campagna basata sul bla…bla…bla di qualche benpensante, tutti d’accordo nel cestinare il testo. Voglio dire che questi argomenti io li ho affrontati negli anni scorsi, ho posto l’accento anche sulle proposte dei grandi stilisti che nelle sfilato hanno dato la stura a un vestiario maschile da rabbrividire per la evidente inclinazione al femminile. Galimberti non è un filosofo dell’ultima ora, scrive ciò che orami sia divenuto ricorrente nella nostra società. In verità ho sempre sostenuto che gli stilisti della moda, non avendo altro da proporre e con una latitanza paurosa di idee, si siano inventati il peggio del peggio. Così ora, viene fuori una faccia della medaglia che invade l’intimo abbattendo tutte le supposte barriere che potevano reggerne la pretesa. Fuori etica, moderazione e privato da difendere, per abbattere tutto ciò che non consenta a questo qualunquismo sfrenato e irricevibile, di buttar giù normali e comuni barriere personali che difendono la propria libertà di proteggersi in una privacy consentita e necessaria, peer non andare un domani, a passeggiare lungo il corso tutti nudi!!!!
    Buona sera Giovanna.

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