Mi sveglio ogni giorno con la gioia nel cuore che il rivedere una nuova alba sia la miglior contemplazione di Dio per dirgli grazie ancora una volta per la vita che continua. E poi l’alba per me è sempre stata magica; non importa quali siano i colori, le sfumature, il primo raggio di sole, dove si posi o cosa illumini, una lumaca o un bocciolo di rose. Provo a immaginare, se fossi un pittore, che cosa potrei dipingere se dovessi condensare in un ‘unica espressione le migliaia e migliaia di albe che i miei occhi hanno visto sorgere; confesso che non saprei nemmeno quale colore spremerei per primo sulla tavolozza, ma sarebbe improponibile sperare di leggervi alla fine la somma delle emozioni-Direi che l’alba mi ha dato ogni giorno l’input per viverlo nelle sue mille impreviste incombenze, anche se usuali, ripetute e ripetute, eppure sempre da rifinire in quelle piccole imperfezioni, che altro non sono se non tempo e spazio. E forse una di queste mattine mi si è presentata un’alba di un’altro tempo, di altri giorni,ma non l’ho riconosciuta. La vita è passata, eppure oggi mi sembra ieri, come ieri ho visto l’oggi. E là , fuori oltre l’alba c’è il mondo,e in me la curiosità di questo mondo, sempre brutto, orrendo, guerre, dolori, morte, tanta morte, che pare piova, dal cielo, nel mare. Ma la fabbrica dov’è? Nel cuore dell’uomo, che non riconosce nemmeno se stesso nel riflesso di uno specchio, figuriamoci il fratello, il padre e la madre, i figli. E il prossimo è senza significato. Nei dizionari c’è, al suo posto, un grande spazio bianco-
Ma ci sarà da qualche parte qualcosa di bello, di curioso, originale da rallegrare anche per poco una giornata? Me lo chiedevo mentre l’alba grigia e la pioggia battente non promettevano gran chè.
Iniziava così una giornata uggiosa, una di quelle in cui non sai che fare, oltre le solite faccende, giri per casa alla ricerca di un’idea, che non sia un lavoro manuale… eppure quanto vorrei potere muovere quelle mani come un tempo. Sferruzzare, lavorare con l’uncinetto o muovere le navette velocemente per intrecciare i pizzi più delicati era il rimedio perfetto al mio perditempo preferito , le mezze ore fuori dai libri, dalla biblioteca, quella che in casa tutti chiamano la tana di mamma. Fortunatamente riesco ancora a scrivere ed usare il PC- Volevo una notizia per un post, ma non la solita notizia, volevo una curiosità, qualcosa di speciale, di ridicolo , di assurdo, purchè divertisse per due minuti e che ho ho fatto? Con queste stesse parole ho fatto una richiesta alla IA. La notizia strabiliante pare essere il mercato dell’auto in forte ripresa sul mercato italiano…finalmente gli Italiani imparano ad apprezzare i meravigliosi Suv, che l’industria mondiale mette sul mercato-
Non so che dire, credo che smetterò quanto prima di avere anche il minimo contatto con tutto quello che non posso toccare, vedere con i miei occhi, guardare in faccia se mi rapporto con qualcuno. E’ da stamattina che mi chiedo se sono viva, anche se là fuori c’è la guerra, ci sono le solite morti, le solite notizie fotocopia di sempre, piove come pioveva all’alba di oggi, uno di quei giorni inutili persino per cercare un po’ di fantasia e costruire un sogno.