Che cos’è la tradizione. Ci vorrebbe un libro per spiegarlo, e spiegarmelo (…). Si parlava di tradizione gastronomica che oggi sembra l’unica tradizione possibile. Meglio che niente, e però ce ne sarebbero molte altre: la tradizione onomastica (figli con i nomi dei nonni), la tradizione liturgica (messe in latino), la tradizione architettonica (case con scuri o persiane, chiese a forma di chiesa)…
Oggi la tradizione, qualunque tradizione, viene percepita come un fatto sentimentale, peggio, nostalgico. La tradizione come passatismo, ed è l’accezione di Pasolini: “Io sono una forza del Passato. / Solo nella tradizione è il mio amore”.
Proposta così è del tutto naturale che a un giovane la tradizione disgusti. Mette tristezza anche a me. Allora questa tradizione prima che un sentimento va considerata un patrimonio. Un patrimonio materiale, non troppo diverso dal patrimonio immobiliare che invece non disgusta nessuno, nemmeno i giovani: fa comodo a tutti l’appartamento di nonna…La tradizione va perpetuata perché è fonte di senso e al contempo di reddito.
Venendo al cibo: i locali alla moda passano presto di moda, le trattorie tipiche prosperano di generazione in generazione.
Camillo Langone__IL FOGLIO
Per me la tridizione è il rumore dei ricordi, ma non un qualcosa ne da osannare ne da ripercorrere pari passo.
Ciao ,gi