Chi ama passeggiare tra gli alberi e ama osservare, scopre ogni giorno cose nuove, anche se il luogo è sempre lo stesso. Gli alberi sono a volte cattedrali, a volte piccoli santuari, sperduti nella campagna. Più frequenti gli alberi, più impari a conoscerli , scopri come parlare con loro e da quel momento è tutto un discorrere tra me e loro, un apprendere da loro verità nascoste, che solo a tu per tu ti vengono rivelate- Le loro verità non sono studi e approfondimenti, gli alberi semplicemente ti prendono per mano e sussurrano, giorno dopo giorno, le leggi eterne della vita, quelle che nessuna intelligenza umana o artificiale riuscirà mai a cambiare. Noi, gli alberi, i fiori siamo fratelli, figli della stessa madre, la terra.
E pensare che sono circondato da alberi: pini e abeti in quantità, altri che non conosco, ma sono in minoranza. Un abete, in 44 anni che sono qui, da alberello appena piantato, ha superato il mio secondo piano e si accinge a superare il terzo. Sporgendomi dal balcone, posso sfiorarlo, è a pochi centimetri da me e non mi mai curato. Io invece l’ho sempre seguito: è davanti alla finestra del mio studio, lo vedo e lo seguo anche senza uscire sul balcone. Avrei avuto piacere di strofinare le sue ruvide foglie, l’ho visto fare in un film natalizio durante l’acquisto dell’albero da portare a casa. No, non ci parlo, ma mi piace osservarli quando passeggio nel mio vasto complesso: tra le aiuole e i grandi spazi dentro e fuori, c’è da viverli tutti: li ho visti nascere quasi, ora sono bestioni altissimi e specie i pini, sono “bestie” monumentali.
Non mi posso lamentare pur essendo un “cittadino”.
Buona serata Giovanna.