Quando, nelle grandi famiglie, c’è un membro, scomodo per l’immagine della “dinastia”, le cronache, la storia ci hanno sempre raccontato, non si fanno scrupoli di farlo sparire. Nella famiglia Kennedy c’è stato già un esempio. Ecco perchè articoli come quello di Beppe Severgnini, mi inducono a pormi moltissime domande, le stesse che sono nei miei pensieri dall’inizio di questa pandemia.

La farsa di Bob Jr.: ultimo atto dell’epopea dei Kennedy

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diBeppe Severgnini

Le riflessioni sulle frasi pronunciate a Milano da Bob Jr. Kennedy, terzogenito del senatore Robert, assassinato nel 1968 mentre era in corsa per la presidenza degli Usa, e nipote dell’ex presidente John

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C’è di tutto, nella storia della famiglia Kennedy: gloria e tragedia, fascino e mistero, successo e disastri. La farsa mancava. I milanesi ne hanno avuto un assaggio ieri pomeriggio, all’Arco della Pace, quando Robert Kennedy Jr ha preso la parola. Senza voce, senza cappotto e senza contraddittorio, il terzogenito di Bob Kennedy — il senatore democratico assassinato nel 1968, quand’era in corsa per la Presidenza — è salito sul palco e s’è lanciato in una serie di strabilianti affermazioni. Un florilegio complottista introdotto da un euforico Carlo Freccero, secondo cui l’Italia è «il laboratorio politico mondiale di un Grande Reset».

Chi è

Robert Kennedy Jr — classe 1954, laurea ad Harvard, avvocato e scrittore, tre mogli, sei figli, un libro da lanciare — ricorda il padre Bob, nell’aspetto e nei modi. Ma la somiglianza si ferma qui, purtroppo. Ecco alcune delle frasi ascoltate ieri, seguite dalle obiezioni che non ci sono state. «Quello che ci hanno sottratto non ce lo ridaranno più. Nessun governo nella storia ha mai lasciato il potere volontariamente» (be’, in democrazia dopo ogni elezione accade). «Hanno chiuso le chiese, eliminato i giusti processi» (non risulta). «Ci hanno tolto la libertà di espressione» (falso, tant’è vero che Mr Kennedy parla e i media lo trasmettono). «Il green pass è lo strumento di un colpo di Stato globale» (organizzato dai soliti banchieri?). «In Germania nel 1937 hanno usato lo stesso sistema» (paragonare il green pass all’Ahnenpass nazista? Veramente?). «Nel 2019 a New York c’è stato l’Evento 201, una simulazione con Tony Fauci, Bill Gates e la Cia, che non si occupa di pandemia ma di colpi di Stato» (anche di sicurezza nazionale, dicono) . Infine: «Il green pass controlla il vostro denaro digitale: magari andate a Bologna e scoprite di non poter pagare la pizza» (non accadrà: ci sentiamo di tranquillizzare le pizzerie bolognesi).

Cosa fare

Ridere? È sbagliato, perché molte persone si bevono queste assurdità. Piangere? È prematuro: la maggioranza di noi distingue fra preoccupazione e farneticazione. Che fare, allora? Avere pazienza e sperare che Robert Kennedy — quello sensato — getti un’occhiata dall’alto, perdoni il figlio e interceda per tutti noi. Siamo in una pandemia, infatti, e non è ancora finita.