Sono contenta di essere nata quando in Italia c’era ancora la Monarchia, sono contenta di aver imparato a leggere e scrivere piccolissima come gioco durante la guerra, sono contenta di aver avuto fin da piccola l’insegnamento di appuntare qualcosa di ogni giorno, qualcosa che mi avesse colpito, entusiasmato, fatta felice, resa triste ed arrabbiata , qualcosa di nuovo che mi avesse regalato un’emozione qualunque; sì, sono felice perchè i miei ricordi sono molto lontani nel tempo, ho vissuto tutta la storia di questa nostra repubblica, ancora prima che nascesse dopo un referendum vinto con un piccolissimo scarto, che mi ha lasciato sempre tanti dubbi, anche perchè, secondo le speranze dei comunisti, che spadroneggiavano allora la politica italiana, avrebbe consegnato alla Russia di Stalin uno stato nuovo di zecca. I ricordi che mi tornano alla mente in questi giorni si sovrappongono alla frenesia di quei giorni. L’ Italia tappezzata di migliaia e migliaia di Stalin con tanto di baffoni si contrapponeva a un bianco scudo crociato su fondo azzurro, che voleva farsi strada sfidando l’alterigia di chi sognava il comunismo, eppure l’Italia, sfiancata dal fascismo, evidentemente non era così traumatizzata da gettarsi tra le loro braccia e scelse diversamente. Per anni e anni quella sconfitta lasciò l’amaro in bocca agli sconfitti, che non riuscirono mai ad avere un loro governo, nonostante il sessantotto, il terrorismo, le varie scissioni di partiti, un amaro in bocca che incominciò ad addolcirsi colla creazione di questa Europa,in cui siamo dentro fino al collo economicamente e non politicamente, e ciò nonostante capace di influenzare i mercati finanziari al punto di indebolire talmente un governo da portarlo alle dimissioni. E l’Italia ha avuto il suo primo colpo di stato quando, dopo una rapida nomina a Senatore a vita di Mario Monti, cadde il governo Berlusconi e si insediò il governo Monti, che portò questo paese alla rovina, checche ne dica il buon Letta, abile mistificatore di fatti e parole. A proposito di parole tutti ora conoscono la parola spread, che fino allora si usava solo in ambito finanziario. In quei giorni gli amici delle sinistre italiane, ebbero il loro da fare a farlo salire tanto che stamattina Letta ha detto che l’Italia falli per colpa del governo Berlusconi. Ma qui non siano nei primi anni del novecento, e molti italiani, anche se distratti dai media e intendo tutti i media, ricordano benissimo come andò. Draghi era impegnato a far fallire la Grecia e diede qualche buon consiglio sicuramente al presidente Napolitano, il più famoso comunista italiano di tutti i tempi, per cambiare le cose, che finalmente portavano sugli scranni del governo coloro che mai furono eletti per occupare quei posti, e che proprio non vogliono abbandonare ed ora sono lanciatissimi a rincorrere una vittoria elettorale. La loro intellighenzia massima, il suprematismo culturale di cui si ritengono portatori, tuttavia non riesce a aprire i loro occhi, che cercano di sostituire quelli degli elettori affinchè vedano le verità che vogliono far vedere loro. Ma non siamo più nel quarantotto quando la gente non votò i comunisti perchè ” mangiavano i bambini”. Ora siamo nell’era dei media, dei social, dove non va perso neanche uno starnuto politico sia in onda che fuori onda, la gente è informata, si confronta, non vive più di ideologie, di cui non si nutrono più nemmeno i partiti, ma vive una vita grama ogni giorno e sa a chi attribuire la colpa dei suoi guai, delle sue privazioni, di tutto quello che non funziona. La gente ora sente Berlusconi parlare di presidenzialismo con parole ben diverse da come le ha presentate Letta stamattina a Rai1.” Berlusconi vuole togliere Mattarella come ha fatto cadere , insieme ai Leghisti, Draghi. Peccato che i fatti siano tanto recenti che solo i mistificatori come quest’uomo avrebbero il coraggio di descrivere in questo modo. Se dobbiamo goderci quaranta giorni di stronzate simili stiano a casa e risparmino energia elettrica consumata dal loro pulmino itinerante. Se ogni riforma costituzionale dovesse entrare in vigore all’istante, come mai alla Camera e al Senato i senatori e deputati son rimasti quelli che ora temono per la loro poltrona, e non sono decaduti al momento dell’approvazione della legge ?