Insieme a Montecatini Terme ,finalmente la Cappella degli Scrovegni, a Padova è patrimonio UNESCO !,

 Il ciclo affrescato del Trecento di Padova è patrimonio dell’Umanità. Ben 3.694 metri lineari di affreschi consegnati dalla storia con la forza di nomi come Giotto, Giusto de’ Menabuoi, Guariento, Jacopo Avanzo, Altichieri da Zevio, Jacopo da Verona. Otto siti affrescati che immortalano quella che fu la “scuola” del Trecento artistico padovano, tra la Cappella degli Scrovegni e la Chiesa degli Eremitani, tra Palazzo della Ragione e la Cappella della Reggia Carrarese, con il Battistero della Cattedrale, la Basilica e il Convento di Sant’Antonio e gli oratori di San Giorgio e San Michele. Tutto questo tesoro ha ottenuto il sigillo dell’Unesco come “world heritage site”, patrimonio dell’umanità. Così come Montecatini Terme. L’Italia conta adesso 57 siti nella lista più ambita: sono 1.122 nel mondo.

Si chiama Padova Urbs Picta, la città dipinta, nome criptico capace di incorporare i colori e la luce del ciclo più completo di affreschi realizzato dal maestro toscano, in quella che è conosciuta a livello mondiale come la “Giotto’s Chapel”. Così la quarantaquattresima sessione del Comitato internazionale dell’Unesco, riunita a Fuzhou in Cina, con i rintocchi del martelletto del viceministro per l’educazione della Repubblica popolare cinese Tian Xuejun nella veste di portavoce del Cominato Unesco, ha sancito l’iscrizione di Padova dopo un lungo percorso iniziato addirittura nel 1996. Un iter lungo e faticoso, quello compiuto in questi 27 anni, perché Giotto e i suoi affreschi, seppur considerati un gioiello di indiscutibile valore, erano però giudicati un sito troppo piccolo e avulso da un contesto generale per diventare patrimonio mondiale dell’Umanità.

Sono serviti la tenacia e l’impegno delle forze culturali, politiche e istituzionali di Padova, per immaginare un orizzonte diverso, con un contesto più ampio, destinato a diventare un unicum nel panorama artistico del pianeta: dal sindaco Sergio Giordani, all’assessore alla Cultura Andrea Colasio, allo storico Giuliano Pisani, al project manager Giorgio Andrian, fino ai rappresentanti della Diocesi di Padova, dell’Arca del Santo, dell’Accademia Galileiana e dell’Università di Padova. In questo percorso globale con i cicli pittorici del XIV secolo, Giotto e la Cappella degli Scrovegni diventano la pietra angolare in grado di reggere l’intero impianto.

Del resto, sono i numeri a parlare: negli ultimi dieci anni gli affreschi di Giotto sono riusciti ad attrarre a Padova più di 3 milioni di turisti. Nel 2018 per la prima volta sono stati superati i 300 mila visitatori, record confermato anche nel 2019, prima che la pandemia facesse crollare tutti i contatori. “Adesso abbiamo una grande responsabilità di cui siamo consapevoli” commenta raggiante il sindaco di Padova Sergio Giordani. “Quello di oggi non è un traguardo, ma il punto di partenza di un nuovo impegno che con il supporto di Unesco intraprendiamo per essere all’altezza di questo prestigioso riconoscimento. Da oggi gli affreschi della nostra Padova meravigliosa sono finalmente Patrimonio Mondiale. E’ una gioia immensa che non dimenticherò mai”.
scrovegni