Nihil ulterius

Spesso la musica mi porta via come il mare.Sotto una volta di bruma o in un vasto etere metto vela verso la mia pallida stella .Petto in avanti e polmoni gonfi ,come vela scalo la cresta dei flutti accavallati che la notte mi nasconde.Una tempesta con i suoi moti convulsi su un immenso abisso mi culla .Altre volte una piatta bonaccia è un grande specchio della mia disperazione.Se un buon cristiano seppellelirà il mio corpo nell’ora in cui le stelle chiudono i loro occhiappesantiti in quel sepolcro il ragno vi tesserà le sue tele ,la vipera vi alleverà i suoi piccoli;si sentiranno gli urli lamentosi dei lupi ,si vedranno le folli tracce dei lombrichi. Il cimitero è immenso e freddo ,senza orizzonte,vi giacciono al lume bianco d’un sole esangue i popoli della storia antica e moderna.Qui,in una terra grassa piena di lumache,voglio scavarmi una fossa profonda in cui adagiare le mie ossa e addormentarmi nell’oblio come il pescecane nell’ombra.Odio i testamenti e le tombe;piuttosto che mendicare dagli uomini una lacrima ,preferirei,vivo,invitare i corvi a dissanguare ogni punto della mia immonda carcassa .Vermi! neri compagni senza orecchie e senza occhi accogliete un morto che viene a voi libero e allegro.Filosofi gaudenti ,figli della putrefazione,passate attraverso la mia rovina senza rimorso e ditemi se resta ancora qualche tortura per questo vecchio corpo senz’anima ,morto fra i morti.

Nihil ulteriusultima modifica: 2018-12-06T17:56:22+01:00da domeniconipaolo