Ci dimentichiamo che il mondo va almeno qualche volta contemplato, guardato nel suo scorrere ,senza cercare causa ed effetto, guardato così com’è nel suo apparire ai nostri occhi, osservato senza pensiero, senza domande, senza perché e senza ma, solo perchè in quel momento siamo vivi-
Come passiamo rapidamente su questa terra! Il primo quarto della vita è trascorso prima che se ne sia conosciuto l’uso; l’ultimo quarto scorre ancora dopo che si è cessato di goderne. Dapprima noi non sappiamo vivere, ben presto non lo possiamo più; e, nell’intervallo che separa queste due estremità inutili, i tre quarti del tempo che ci resta sono consumati nel sonno, nel lavoro, nel dolore, nelle difficoltà, nelle pene di ogni specie. La vita è breve, non tanto per il poco tempo che dura, quanto per il fatto che, di questo poco tempo, noi non ne abbiamo quasi punto per gustarne. Per quanto l’istante della morte sia lontano da quello della nascita, la vita è sempre troppo breve, quando questo spazio è male impiegato.
Jean-Jacques Rousseau, da “Emilio o dell’educazione”, 1762
Ecco appunto, lett0 e confermato, mi permetto informarti che passo direttamente al…suicidio!!!! Già dal titolo mi sono insospettito e dopo aver letto, mi sono depresso pù di quanto non lo sia da un po’ di tempo a questa parte! Prendo atto, condivido per onestà intellettuale e passo a deprimermi di più, mentre vorrei tanto sentirmi libero di vivere attimo dopo attimo, il mondo e la vita. Non a caso Mecenate ebbe a dire: “Attimo fermati. Sei bello!”.
Buona e serena domenica Giovanna.