Una donna d’antan…

 

Sono all’antica, fatta di cose piccole, che oggi non si percepiscono più. Amo ancora la galanteria del baciamano, il corteggiamento, che mi si apra la portiera della macchina e mi si aiuti a scendere. Mi perdo nelle poesie, mi stupisco per un mazzo di fiori, mi emoziono per un” scendi, sono sotto casa tua”. La mia anima si perde nel romanticismo, il mio cuore batte forte per un abbraccio, i miei occhi si scaldano sotto una coperta. Non mi piace scappare dalle cose, risolvere con un messaggio, o una telefonata frettolosa, preferisco parlare a quattr’occhi e adoro le telefonate notturne per parlare d’amore. Scelgo sempre di arrivare in fretta , qualunque sia la situazione, che andarci troppo piano. Mi piace il rumore del sole alle sei di mattino, quando nell’alba tutto tace, amo metterci il cuore quando faccio l’amore, amo ancora il rispetto e il pudore di me e dei sentimenti. Amo la fedeltà, odio la gelosia ,mentre il mio agire è indubbia fiducia reciproca. Amo l’amicizia che gioca a carte mentre si parla di vita, due occhi che mi guardano come fossi l’unica cosa al mondo. La mia anima è fatta di cose antiche, di vecchie biciclette in giro per antichi borghi, di passeggiate mano nella mano, di notti illuminate da candele. Amo le sorprese, imparare le cose che non conosco, mi piacciono i baci inaspettati , i morsi sulle labbra, amo le cose folli, piccole pazzie, perchè  la normalità mi spegne dentro…

fiore viola

Fra me e me…

 

 Una canzone può portarti indietro di mesi o anni in soli tre minuti; credo che certe fotografie oltre a fermare il tempo, siano in grado di fermare anche il mondo intorno quando le riprendi in mano, anche sbiadite e ingiallite; ho l’impressione che ,ritrovarmi tra le pagine di un libro, mi faccia pensare di non essere l’unica a provare certe cose. Credo che l’amore di una sola persona conti più del disprezzo di centomila ,come nelle seconde possibilità per un mondo migliore. Rimanere in silenzio con chi ami senza provare imbarazzo è una delle sensazioni più belle che si possano provare ,poichè si tacciono spesso troppe cose per imbarazzo. Mi piace sorridere per compiacimento , rido di rado, ma quando mi capita è sempre una di quelle risate così forti da farti arrivare a piangere di gioia- Sono certa che innamorarsi al punto di esserlo ancora, nonostante la morte, sia talmente grandioso  da convincermi che insieme siamo stati qualcosa di meraviglioso e che la cosa più bella è che ci abbiamo creduto tutti e due.. così il tuo ricordo è il tuo abbraccio nascosto in ogni mio respiro.

insieme

Il diario…

 

Fin da piccola, dalle prime emozioni percepite come tali, ho sentito il bisogno che  non andassero perdute, mi piaceva conservare per il giorno dopo i fiorellini raccolti, oppure qualche pietruzza colorata.  Da che imparai a parlare con me stessa usando la penna, da che ho memoria, avevo sempre un quaderno, un’agenda con me. Iniziai senza avere un ordine cronologico, appoggiavo dei pensieri su spazi vuoti, a volte morivano là senza tante cerimonie, a volte i pensieri si arricchivano di ghirigori, di foglie, fiori, intrecci di volute e segni di matita, che prendevano forma attraverso sforzi di fantasia, a volte li trasformavo in piccole storie. Crescendo i quaderni furono agende e l’agenda divenne una specie di ordine temporale per quei pensieri arruffati di vento, di pioggia e di sole.  Poi le agende divennero panciute, inglobarono piccoli fogli, scontrini da conservare, ricordi sotto forma di biglietti da visita e ancora pensieri cerchiati, orari posticipati, frecce nervose tracciate su appuntamenti pesanti. Brani di testi, che mi avevano colpito, che sentivo miei e non volevo andassero perduti ,diventarono presto lo scheletro di questi miei pensieri indimenticabili, che alternavo con emozioni  particolari da appuntare per capirne i motivi e confrontarle. Andò avanti tanti anni e ancora oggi ho un’agenda con me, la sfoglio nelle sale d’attesa, nei momenti sospesi, nel tempo che aspetta di riempirsi d’altro. Dentro biglietti di cinema, ricette, lista di cose da fare, da comprare, da ricordare. Fogli piegati come segnalibri per ricordare qualcosa. A volte ci trovo in mezzo una penna dimenticata, a volte delle persone. E’ il fardello della mia vita, che mi porto appresso, un compagno piacevole nei momenti vuoti, fuori casa, quando non uso il PC per aiutare le mani stanche, anchilosate, che faticano a scrivere a mano, ma  che, ancora devono annotare pensieri, brani, ed emozioni  qui.

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Donne difficili…

 

Sono le donne difficili
quelle che hanno più amore da dare ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili,
quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente,
quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili,
quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l’anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.

Mara Bagatella

 

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Ecco perchè…

 

ECCO PERCHÈ…
C’è talmente tanta umanità in questa capacità di amare gli alberi, talmente tanta nostalgia dei nostri primi stupori, talmente tanta forza nel sentirsi così insignificanti in mezzo alla natura… sì, è proprio questo: l’evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell’amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall’altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice.

Muriel Barbery    da”  L’eleganza del riccio”

 

intorno

Un po’ di filosofia Zen…se serve uno scossone.

 Non saprai mai quanto tu sia forte veramente fino a quando essere forte non diventerà l’unica scelta che avrai a disposizione

 Non puoi pretendere di cambiare ciò che ti rifiuti di affrontare.

  Nessuno è perfetto, nessuna ha vita facile. Non puoi sapere quali sofferenze prova l’altro, ciascuno di noi ha problemi intimi e profondi: non giudicare, non colpevolizzare, ognuno di noi sta già combattendo la propria battaglia.

  Piangere non è indice di debolezza, significa semplicemente che sei vivo.

 Non importa quanti errori tu faccia o quanto lenti siano i tuoi progressi, sarai sempre ben più avanti di chi neppure ci prova.

 Vivere non significa attendere che passi la tempesta, ma imparare a danzare nella pioggia.

 Il rancore è il modo migliore per sprecare l’occasione di essere felici.

 Far sorridere una persona può cambiare il mondo.

  Puoi imparare le migliori lezioni dai tuoi errori, se sei disposto a riconosce rli. Non serve preoccuparsi di ciò che gli altri pensano di te. Ciò che conta è come tu ti senti con te stesso.

 Non aver paura di uscire dalla tua zona di comfort. Oltre la barriera si celano le opportunità più ricche.

  Lasciar perdere non è sempre segno di debolezza: spesso invece indica che sei così forte da sapere rinunciare.

 Non indugiare sul passato e non preoccuparti troppo a lungo del futuro. La vita è adesso, vivila tutta.

 Se sei appassionato di qualcosa, dedicatici, non importa cosa ne pensano gli altri. Soltanto così potrai realizzare i tuoi sogni.

  Il perdono è una delle principali chiavi perla felicità.

  Quando la negatività ti circonda, rimani positivo. Quando gli altri sono accigliati, tu sorridi. E’ il modo migliore per iniziare a fare la differenza.

Sii onesto, autentico e sincero. Questa consapevolezza ti aiuterà ad adottare scelte migliori e a diventare una persona più forte.

  Non siamo soli .Lì fuori c’è un’infinità di persone pronte a esserti vicino.

 Quando impieghi il tuo tempo per preoccuparti stai semplicemente utilizzando la tua immaginazione per dare vita a cose che non vuoi.

Anche quando credi di non avere nulla, c’è sempre qualcun altro che ha meno di te. Datti da fare per aiutarlo.

 La risata è la migliore medicina per lo stress.

 Se vuoi sentirti ricco, inizia a contare tutte le cose belle che hai e che il denaro non potrà mai comprare.

 Se ogni mattina ti alzi con l’idea che qualcosa di meraviglioso accadrà, e se vi porrai la giusta attenzione, ti renderai conto che avevi ragione.

 Sii vulnerabile. Consenti a te stesso di essere aperto, sensibile e autentico. Lascia che le emozioni fluiscano, piangi e ridi liberamente, senza filtri.

 Se qualcosa è fuori del tuo controllo, perché preoccupartene? Concentrati sulle cose che puoi cambiare.

  Un problema è un’occasione per imparare.

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Una spettacolare fioritura per una gioiosa visione…

Fioritura di Echynopsis

Blooming cactus timelapses  Filmed by Greg Krehel,  aka the “Echinopsis Freak”

Il cactus Echinopsis fiorisce nottetempo ed i fiori durano solo un giorno, e i fiori splendono nella loro bellezza per un’ora al massimo due.  Lo spettacolo di queste immagine è il risultato di 8 ore di filmato.

Da L’amore liquido. di Zygmunt Bauman

 

Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l’opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento. Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali. I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo. In realtà, tanta mancanza d’impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l’infelicità reciproca. L’amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l’altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l’amore. Non troveremo l’amore in un negozio. L’amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.

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Un silenzio assordante…

 

sola

 

Lui non ti darà più il buongiorno,
né la buonanotte.
Non ti chiederà più come stai o che fai.
Non ti dirà che gli manchi,
che ti pensa, che sei bella.
Non ti raggiungerà più là dove tu
gli avevi detto di essere.
Perché anche tu non gli scriverai più.
Non gli darai il buongiorno e il pensiero di te,
di un tuo messaggio non lo sveglierà più la mattina.
Non gli dirai che ti manca
o che stai andando a far la spesa,
né che stai facendo le pulizie
o che stai ascoltando la stessa canzone
per la ventesima volta.
Non saprà che, mai, ti abituerai alla sua assenza e che per sempre un pezzo di te rimarrà a lui.
Il silenzio è l’unica risposta che ti rimane.
Un silenzio assordante che non sai decifrare, ma a cui ti dovrai abituare…

Charles Bukowsky

…un silenzio assordante, come una matassa che attorciglia il cuore e toglie il respiro; un silenzio assordante al quale non ci si abitua mai. Ma Tu sei sempre vivo in me, ogni giorno della mia vita, ti amo come allora, quando ci facemmo le promesse sessant’anni fa, oltre la morte che ti ha portato via da me da quasi dieci anni. E oggi tu sei vivo, sei con me in quel meraviglioso giorno, e giochiamo ancora insieme sotto quella nevicata che ci salutò sposi sul sagrato ghiacciato della basilica di S. Francesco ad Assisi. (26/ gennaio/1964)

Il destino esiste? Tu ci credi ?

 

 Sono fatalista ,da sempre credo in un destino, che ci accompagna dalla nascita e contro il quale non abbiamo potere per sconfiggerlo , al massimo penso ci sia stata data qualche piccola possibilità di modifica,  con esito immutabile. Per questo  ieri, appresa la notizia della morte improvvisa di Gigi Riva, mi sono detta:” Quando è la tua ora , te ne vai, anche se ti trovi nel luogo dove potrebbero evitarlo .” Infatti il calciatore, ricoverato repentinamente, ha rifiutato di fare un’ angioplastica, che avrebbe potuto salvarlo-oppure no? Sarebbe morto comunque?  Nessuno può dirlo. Tuttavia la mia curiosità mi ha portato a documentarmi. Ecco  un articolo tratto dal Sito RIZA shop.

Quando si parla di destino è facile cadere in due errori speculari: vivere con eccessivo fatalismo o pensare che tutto dipenda dalle nostre azioni. Ecco come evitarlo

destino

Destino: cos’è, quali sono le idee più diffuse (e sbagliate) a riguardo

La domanda è di quelle eterne: siamo artefici del nostro destino o siamo preda di forze che non controlliamo? Fin dagli albori della storia l’uomo si è posto questa domanda, cercando risposte nell’arte, nella filosofia, nelle scienze e nella religione. Anche in ambito psicoterapeutico emerge l’urgenza di un approccio valido a questa tematica, poiché il disorientamento cresce al pari della complessità della vita, finendo col generare un atteggiamento unilaterale, ovvero la tendenza a credere che il proprio destino dipenda da una sola componente. Si rintracciano in tal senso tre posizioni principali.

 La fiducia nel Controllo. Si crede che gran parte della realtà sia del tutto controllabile e nelle proprie mani, grazie all’uso spasmodico di elementi come la razionalità, il possesso di denaro, la forza di volontà…
  • Il senso della Forza Trascendente. È tipico di chi sente che tutto dipende da una Forza superiore che ha già scritto il nostro destino e che il libero arbitrio esista solo nelle piccole cose ma non nelle scelte decisive della vita.
  • La certezza del Caso. Si pensa che tutto sia assolutamente casuale, che viviamo in balìa di un caos privo di senso e di controllo.

Ognuna delle tre ipotesi sul destino, da sola, si rivela sempre inadeguata ad affrontare e a comprendere la vita in tutto il suo divenire. La prima conduce all’ansia da prestazione, al senso di colpa o di onnipotenza; la seconda è consolatoria, dà senso agli eventi ma ci fa vivere in modo passivo; la terza è iperfatalista e spinge al cinismo o al senso di impotenza e di insicurezza.

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Credere o non credere nel destino? C’è un’altra possibilità

Come si può ottenere allora un senso del destino più plastico e adattabile alle diverse situazioni dell’esistenza? Senza pretendere di dare risposte definitive, ricordiamo un utile aforisma dello scrittore latino Cleante: “Il destino guida chi acconsente, trascina chi si oppone”. La sensazione è che un flusso, energetico ed esistenziale, a un certo punto intervenga nella vita e che l’azione più efficace possa consistere nell’assecondare ciò che va in questa “direzione naturale”, senza sforzo e con lucidità, consapevoli che influiranno sul risultato anche elementi casuali e imperscrutabili. Saper scegliere un buon flusso vitale e lasciarsi portare, cedevolmente attenti, è il modo migliore per far sì che molti eventi possano diventare esperienze positive o, mal che vada, che vengano affrontati con prontezza e realismo.

 Non esiste una sola risposta

Non c’è nessun “atteggiamento unico” valido per tutte le situazioni della vita. A volte prevale la Dea Bendata, a volte il nostro intervento è decisivo, a volte qualcosa di “superiore” si impone. Acconsentire a che le cose vadano in una direzione naturale non significa  che sia sempre predominante il “superiore”.

Fatti portare ma ad occhi aperti ,abbandonarsi a occhi chiusi. Resta lucido e pronto a cogliere ogni segnale possa suggerirci un cambio di prospettiva.

Affidarsi al fato senza essere fatalisti

Ognuno di noi ha delle doti che, entro certi limiti, possono influire anche sugli eventi più ineluttabili, e talora essere determinanti. È bene non scordarlo.

Rispetta il Fato…degli altri!

Non cercare di forzare il destino altrui (o il flusso vitale) nella direzione che vuoi tu o gli effetti saranno nefasti. Se, ad esempio, tuo figlio ha un talento musicale, favoriscilo ma non imporglielo e non sovraccaricarlo di aspettative.

Cautela nel giudizio

È facile accettare gli eventi positivi. Ma spesso una cosa si trasforma nel suo contrario. È utile sapere che una sconfitta a volte è una vittoria, e viceversa, e che un “no” della vita può aprire le porte ad un’esistenza migliore.