Poichè il mondo appartiene agli uomini tutti, non alla politica in esclusiva, questi dovrebbero essere i timonieri di questa grande nave, che ha perso la rotta.

 

Essere ottimisti quando i tempi sono cattivi non è poi così stupidamente romantico. L’ottimismo nasce dal constatare che la storia dell’umanità è una storia non solo di crudeltà, ma anche di compassione, sacrificio, coraggio, gentilezza . A indirizzare la nostra vita sarà quello che noi scegliamo di evidenziare in questo complesso percorso storico. Se guardiamo solo il peggio, perdiamo ogni capacità di fare qualsiasi cosa. Se ricordiamo quei tempi e quei luoghi- e ce ne sono tanti- dove i popoli si sono comportati in modo magnifico, questo ci stimola dandoci energia per agire, e alla fine la possibilità di mandare in un’altra direzione questa trottola di mondo. E se noi agiamo, tuttavia ,anche solo per una piccola parte, non dovremo attendere molto per questo utopistico futuro. Poichè il futuro è una successione infinita di presenti, e vivere ora come pensiamo dovrebbero vivere gli esseri umani, una sfida a tutto ciò che è brutto intorno a noi,  è di per sè una meravigliosa vittoria-

giasone

 

Lo snowfarming, per lo sci di oggi e di domani-

Ai tempi della mia giovinezza le domeniche di fine Novembre erano le prime che trascorrevamo in montagna a sciare, o forse più per valutare lo stato dell’innevamento in vista della Stagione, che ufficialmente si apriva con la festa dell ‘Immacolata, che spesso, quando capitava infra settimana era il primo ponte invernale ,sempre trascorso sulla neve, in Italia o all’estero. Ora le nostre Alpi sono innevate, ma soltanto oltre i 2000 metri, la neve non è altro che spruzzate, pochissimi centimetri, che il sole del giorno fa sparire in poco tempo. Ma c’è un paesino, Riale, in val Formazza in Piemonte dove , grazie all’intuito e all’amore per la propria terra, Gianluca Barp, permetterà ai suoi molti amici fondisti di poter iniziare ad allenarsi o semplicemente divertirsi su un circuito iniziale di 3 Km di pista. Tutto questo avviene, grazie a una tecnica, chiamata Snowfarming, che l’imprenditore , fin dal 2019 sperimenta in Italia. Iniziò custodendo inizialmente la neve invernale fino alla stagione successiva, con 2500 mc per arrivare oggi ad averne disponibili 8000mc. In questi giorni si sta preparando la pista con un lavoro preciso e meticoloso. La pista viene allestita in un’area, che vede il sole per poco tempo nella giornata; la neve viene prelevata da camion, che la trasportano sulla pista livellandola grossolanamente, visto che il lavoro di battitura viene fatto subito dopo dai gatti della neve. Ma come si è conservata tutta questa neve? Ammucchiata in una montagna e tenuta coperta per tutto il tempo da tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera .I teli sono poi stati legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo. Questi speciali materiali di copertura garantiscono il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA.

sci di fondo

Un metodo fantastico, che permetterà, anche col cambiamento climatico, a chi vorrà, di continuare a vivere di sport invernali su queste bellissime montagne, che diversamente verrebbero abbandonate con danni enormi oltre che all’economia, a tutto l’ambiente montano; e ormai sappiamo tutti quanti danni facciano le nuove bombe d’acqua su questi territori, quando non trovano cosa fermi l’acqua verso la pianura. Oggi il paesaggio è strano, pare una pista giocattolo sistemata in mezzo a tanto verde, manca l’impatto paesaggistico al quale si era abituati, ma rimane la possibilità di praticare ancora sport, che diventerebbero impossibili . Forse impossibile e quindi per pochi diventerà il loro costo, poichè se il clima continuerà a scaldarsi, anche la neve diventerà un meraviglioso ricordo. La cosa che mi impressiona è riflettere su come il mondo sia arrivato a noi fino al diciannovesimo secolo , miliardi di anni, quasi intatto e che in meno di cento anni, gli uomini civilmente, culturalmente, tecnologicamente più avanti di sempre siano riusciti a distruggere tutto ,lasciando un mondo al limite della sopravvivenza e l’onere ai posteri di conservare quel poco che rimane.

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Codice Etico Lakota: le regole degli Indiani d’America per vivere felici

1. Alzati con il sole per pregare. Prega da solo. Prega spesso. Il Grande Spirito ascolterà, se solo parli.

2. Sii tollerante verso coloro che si sono persi sul loro cammino. Ignoranza, presunzione, rabbia, gelosia e avidità derivano da un’anima perduta. Prega affinché trovino una guida.

3. Cerca te stesso, da solo. Non permettere ad altri di fare il tuo percorso per te. È la tua strada, e solo la tua. Altri possono percorrerla con te, ma nessuno può percorrerla per te.

4. Tratta gli ospiti nella tua casa con molta considerazione. Servi loro il cibo migliore, dai loro il letto migliore e trattali con rispetto e onore.

5. Non prendere ciò che non è tuo da una persona, da una comunità, dal deserto o da una cultura. Non è stato guadagnato né dato. Non è tuo.

6. Rispetta tutte le cose che sono poste su questa terra, siano esse persone o piante.

7. Onora i pensieri, i desideri e le parole degli altri. Non interrompere mai un altro, non deriderlo o imitarlo bruscamente. Consenti a ogni persona il diritto all’espressione personale.

8. Non parlare mai degli altri in modo negativo. L’energia negativa che immetti nell’universo si moltiplicherà quando tornerà da te.

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9. Tutte le persone commettono errori. E tutti gli errori possono essere perdonati.

10. I cattivi pensieri causano malattie della mente, del corpo e dello spirito. Pratica l’ottimismo.

11. La natura non è per noi, è una parte di noi. Fa parte della tua famiglia.

12. I bambini sono il seme del nostro futuro. Pianta l’amore nei loro cuori e innaffiali con saggezza e lezioni di vita. Quando sono cresciuti, dai loro spazio per crescere.

13. Evita di ferire il cuore degli altri. Il veleno del tuo dolore tornerà a te.

14. Sii sempre sincero. L’onestà è la prova della volontà all’interno di questo universo.

15. Mantieniti in equilibrio. Il tuo sé mentale, spirituale, emotivo e fisico: tutti devono essere forti, puri e sani. Allena il corpo per rafforzare la mente. Diventa ricco di spirito per curare i disturbi emotivi.

16. Prendi decisioni consapevoli su chi sarai e come reagirai. Sii responsabile delle tue azioni.

17. Rispetta la vita e lo spazio personale degli altri. Non toccare la proprietà di altri, in particolare oggetti sacri e religiosi. Questo è vietato.

18. Sii fedele prima a te stesso. Non puoi nutrire e aiutare gli altri se non puoi nutrire e aiutare prima te stesso.

19. Rispetta le altre credenze religiose. Non forzare la tua fede sugli altri.

20. Condividi la tua fortuna con gli altri.

Il vento.

 

Sono stati giorni di vento questi ultimi. E si è fatto sentire, violento, cattivo,come ormai ci ha abituati, noi che lo conoscevamo anche benevolo, amico giocoso di brezze tenere, giocherellone a volte, venticello chiacchierino, anche se non ha mai parlato, ed ora più che mai è diventato    colui che fa . Perchè su questa terra solo agli uomini è stato dato il dono della parola? Lui ha un’altra qualità: Profuma sempre, anche se  il vento è inodore,ma si impregna, basta respirarlo con tanta intensità per essere facilmente travolti da tutto quello che trasporta nel suo quotidiano andare . Ha il profumo dei gelsomini, delle zagare, la lieve fragranza delle rose e delle viole,sa di fieno e di tiglio, sa di borotalco quando ha appena sfiorato la carrozzina di un bimbo. Il profumo del mare, del salmastro si mischia alla resina dei pini sbattuti con violenza in una notte di burrasca, quando sfoga la sua rabbia di vagabondo , senza meta, senza casa.E quando trova riposo è un ristagno di miasmi di rifiuti, di fumi di ciminiere,tra la vita sudicia degli uomini, che non sanno più ascoltare la sua dolce voce quando canta tra le foglie, che lo salutano col dolce stormire, nella forza di un temporale, nel turbinio dei fiocchi di neve,quando rompe il silenzio ovattato di un paesaggio innevato. Il vento conosce il mondo, perchè ogni cosa animata e no risponde al suo passaggio, e chissà quante cose potrebbe raccontarci se solo avesse il dono della parola, unico testimone attendibile nello sfacelo del mondo, perchè ne è anche protagonista  Questa  forse è la dimostrazione che la parola ce l’ha, ma è un discorso che non possiamo o non vogliamo comprendere. A me piace molto di più abbandonarmi nel suo abbraccio, lasciare che liberi la mia mente, immaginarlo anche foriero di tenerezze giunte da chissà dove, che mi fanno felice.. a me piace quando riempie i miei silenzi e le mie solitudini, quando muove una porta e mi fa sobbalzare il cuore…

il vento

Punto…e a capo.

Mi domando se veramente tutto questo fragoroso e vertiginoso meccanismo della vita, che di giorno in giorno sempre più si complica e s’accelera, non abbia ridotto l’umanità in tale stato di follia, che presto proromperà frenetica a sconvolgere e a distruggere tutto. Sarebbe forse, in fin de’ conti, tanto di guadagnato. Non per altro, badiamo: per fare una volta tanto punto e daccapo.

 Luigi Pirandello
 Uno dei più veri pensieri di  Pirandello, mai timoroso nel raccontare la realtà in tutto il verismo che essa contiene, qui si trattiene del tutto dall’inserire anche solo un concetto, nei quali era maestro, di umorismo, inteso come sentimento, che  sempre ha una spiegazione.
punto e a capo

 

Un filo di baci, uno dopo l’altro…

 

Era una notte così bella, indimenticabile, sotto una trapunta di stelle, lontani da tutto e tutto, la primavera sbocciava in noi nel tepore della notte. E fu allora che la mia anima riuscì ad evadere la prigione del corpo per andare da te e fondersi con la tua..ed ora è lei che ti tiene in vita, ti nutre e ti riscalda, ti lega a me ancora; e il lungo filo che ci unisce non so da dove arrivi, ma mi piace arrotolarlo di bacio in bacio finchè mi porterà da te e sarò fuori da questo labirinto, là, dove tu mi sorridi, amore mio!

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Un albero ,lo guardo e penso che…

 

Se si osserva la natura con attenzione, da lei si apprende molto. Soffermarsi su un albero e analizzare la sua vita si può vedere una specie di santità. Ecco perchè i santi sono forse come gli alberi. Essi non chiamano nessuno, nè scacciano nessuno. Danno ospitalità a chiunque abbisogni di un riparo, che sia un uomo, una donna, un bambino, un animale. Se ti siedi sotto un albero, egli ti proteggerà dalle intemperie ,da un sole cocente come da una violenta pioggia ; inoltre ci regala fiori e frutti. Tuttavia, anche se un essere umano gioisce per tutto questo e un uccello si nutre di lui, all’albero tutto questo non interessa; il suo essere e ciò che fa sono là per chi va e ne beneficia.

sotto l'albero

L’arpa di cristallo…

Le sue dita scorrono veloci e delicate. Sorride, cogliendo la sorpresa e l’emozione di chi lo sta ascoltando. Ci è abituato perché non è un musicista qualsiasi: non suona tasti, corde o archi bensì… bicchieri. Robert Tiso, nato in Gran Bretagna nel 1968 e vissuto per anni in Italia, dopo aver a lungo viaggiato per lavoro è ritornato nel Belpaese agli inizi del 2000 stabilendosi nel Padovano. Con una passione cui non sa più sottrarsi: suonare il cristallofono, un antico strumento musicale formato da più bicchieri di cristallo con una cassa lignea di risonanza da lui stesso costruita. Sono pochi a saperlo fare con la sua maestria. Anche perché l’arte, serbata nel segreto, è stata tramandata da pochi a pochi nel corso dei secoli e Robert l’ha appresa studiando, provando, parlando con chi era disposto a raccontargli qualcosa. Oggi ne ha fatta la sua professione, proponendo a pubblici e privati la sua arte.

Ma cos’è il cristallofono? Quanti di noi da bambini o semplicemente nel lavare bicchieri dopo una cena con amici hanno sperimentato di quale suono splendido sia capace il cristallo: basta un dito umido fatto scorrere leggero in modo circolare sull’orlo del bicchiere per creare un tono sonoro etereo. Bicchieri di diverse misure e spessore producono poi suoni e toni differenti, regolabili aggiungendo per esempio dell’acqua, fino a ottenere le più svariate e famose melodie.

L’arte di suonare il vetro, già nota in Persia nell’XI sec. dove venivano suonati a percussione alcuni strumenti di vetro perfettamente accordati, giunse in Europa forse nel XV sec. con successivi perfezionamenti nel XVIII. Nel 1761, lo statista ed inventore americano Benjamin Franklin vide suonare in Inghilterra alcuni bicchieri d’acqua e decise di inventare l’armonica di vetro, strumento più complesso.

Oggi alcuni hanno ripreso a esplorare le possibilità musicali del vetro perché il suo suono fa bene alla salute. Ha un alto potere rilassante e attiva la fantasia: “Le musiche più adatte sono certo quelle del repertorio classico, come ‘Per Elisa’ di Beethoven, oppure Mozart, Tschiakowsky ma anche musiche moderne come la colonna sonora de ‘Il padrino’, la canzone ‘Yesterday’ o l’inno nazionale inglese. I suoni che ne derivano sono dolci, benefici come chi fa musicoterapia sa bene”.

armonie