Quando si dice “ti amo” ad un’ombra.

 

Ti amo
come una frase inutile
che scappa fuori
maldestra
e fa un’aria nuova
aria di mani
intorno alla vita
aria di ballo.
Ti presento alla notte
come un custode assoluto
una promessa grandiosa
che colma ogni buco
ogni fessura tutta la perdita.
Ti porto con me
in questo tempo spinato
e le ore pulsano
come vene che scombinano
il senno del tempo
e fanno subito,
in piena notte,
incontro,
mani
che stringono mani
una festa
di pomodori sulla tavola.

Chandra Candiani

 

donna allo specchio

Niente…

 

Mi capita spesso di vivere certi momenti di attesa, un ‘attesa imprecisata, qualunque cosa , purchè  possa vederla come un segno.. ma non succede mai e continuo a vagare in quella incertezza infinita dove non si intravede nemmeno un’aspettativa, perchè  anch’io l ‘ho abbandonata, barattata con la libertà.

niente

Una volta un Maestro zen chiese a un suo discepolo: “Hai visto il leopardo delle nevi?” “No”, rispose il discepolo.

“Non è meraviglioso?”, gli chiese il Maestro.

Certo, è meraviglioso che accada un miracolo, che riusciamo a vederlo. Ma non è meraviglioso che non accada proprio niente, che possiamo assistere a questo niente e percepirlo e fremere? Non è meraviglioso perdere qualcosa? Essere disorientati? Essere delusi? La meraviglia è il vuoto che si apre, la possibilità di aprire le mani e le braccia, il fremito del lasciar andare, dell’abbandonarsi all’assenza di segni, di significati, di salvezze, di alleanze. Niente. Assolutamente niente: aaahhh!

Chandra Livia Candiani, da Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione,