Gli scarponi di sempre…

Quando si sta per partire per la montagna è l’ora di cominciare a preparare i vecchi scarponi. E’ un momento speciale e il primo pensiero preoccupa sempre: ricordare dove li abbiamo riposti. A volte è passato molto tempo dall’ultima volta che li abbiamo indossati e questo fa che a volte ci sia bisogno di una piccola manutenzione, che poi altro non è che una bella ingrassatura per rammollire  un po’il cuoio, indurito dal tempo.
Anche se non si ha in programma una scalata,lo scarpone è l’unica calzatura che ci permette di muoverci per strade impervie, sconnesse, sassose o innevate con maggior confort e sicurezza. La certezza è sempre la stessa: i vecchi scarponi si adattano perfettamente al piede, si abituano immediatamente al nostro passo, seguono le esigenze del nostro cammino. Li abbiamo abbandonati per scarpe più eleganti, più nuove, forse più belle e appariscenti e più alla moda, ma… quanti sforzi e pene prima che si adattino al nostro piede!
Non ci conoscono, non sono abituate alla nostra maniera di percorrere i sentieri, non sono affidabili. E poi ci vuol tempo prima che siano perfettamente a posto richiedendo attenzione, delicate nei loro materiali tecnologici, mentre il vecchio scarpone è un’altra cosa.
E che dire delle scarpe acquistate via internet, stupende nella foto che ci ha catturato , per cui le abbiamo volute a tutti i costi dopo complicate misurazioni dei nostri piedi fatti bene, fatti male, perchè si sa che ognuno ha la sua magagna . Stupende ma che non abbiamo nemmeno avuto l’occasione di provare. Quando arrivano a casa spesso sono una delusione: un bel pacchetto ,un bell’involucro, ma indossarle è un problema.
La pelle è dura come cartone e forse lo è , si disfano subito, non hanno la resistenza dei cari vecchi scarponi.

Facile, forse scontato: gli scarponi come metafora dei vecchi amici e dell’amicizia.

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Gli scarponi di sempre…ultima modifica: 2021-12-15T16:08:18+01:00da g1b9

2 pensieri riguardo “Gli scarponi di sempre…”

  1. Proprio una bella metafora: una sorte che accomuna scarponi vecchi e sempre utili con amici che vanno e vengono. Il mio concittadino Gino Latilla (marito di Carla Boni) nel 1953 presentò a Sanremo il brano “Vecchio Scarpone”. Io giovanissimo fui attratto da quel brano; orecchiabile e con un testo un po’ strano per la storia raccontata, ne fui colpito emotivamente.

    Lassù in un ripostiglio polveroso
    Tra mille cose che non servon più
    Ho visto malinconico e deluso
    Un caro amico della gioventù
    Qualche filo d’erba
    Col fango disseccato
    Tra i chiodi ancor pareva conservar
    Era uno scarpone militar
    Vecchio scarpone
    Quanto tempo è passato
    Quanti ricordi fai rivivere tu
    Quante canzoni
    Sul tuo passo ho cantato
    Che non scordo più
    Sopra le dune del deserto infinito
    Lungo le sponde accarezzate dal mar
    Per giorni e notti
    Insieme a te ho camminato
    Senza riposar
    Lassù fra le bianche cime
    Di nevi eterne immacolate al sol
    Cogliemmo le stelle alpine
    Per farne dono ad un lontano amor
    Vecchio scarpone
    Come un tempo lontano
    In mezzo al fango
    Con la pioggia o col sol
    Forse sapresti
    Se volesse il destino
    Camminare ancor
    Vecchio scarpone
    Fai rivivere tu
    La mia gioventù

    Buona sera mia cara Giovanna.

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