Avanti a tutta tecnologia, avanti a tutto digitale, avanti a realtà virtuale, avanti di corsa, sempre più di corsa, il tempo è denaro, ,sempre più denaro è il fine di tutto questo percorso, che coinvolge ormai la vita di tutti noi. Per chi è nato in questa epoca credo che difficilmente qualche scoperta farà rimanere a bocca aperta qualcuno, a meno che la scoperta fosse quella dell’immortalità. Per chi, come me, ascoltava da bambina la radio a galena, passato ormai il periodo dello stupore , è subentrato quel sentimento che si chiama noia. Strano, vi chiederete, perchè noia in questo mondo cosi rapido, così continuamente nuovo? Si, noia, perchè per ottenere tutto questo basta la connessione, ossia una sedia , una postazione PC, un collegamento Internet, il più veloce possibile, aggiungiamo uno smart Phone ed il gioco è pronto. Qualche clic sui tasti del computer oppure leggeri sfioramenti allo schermo del PC o del telefono per trovarmi immersa dove voglio, nel commercio mondiale, nella politica, in una guerra oppure in un disastro naturale dovunque nel mondo, senza muovermi dal mio tavolo… che noia vivere la vita così rapidamente , immersi dovunque si voglia essere, costantemente ,giorno dopo giorno, settimane, mesi, anni… respirando aria climatizzata tutto l’anno, quando il mondo lento di un tempo ci regalava sole, pioggia, freddo ed afa, fatica ,ma soprattutto la voglia di andare, di programmare, di elaborare pensieri. Anche i pensieri si elaborano con la tecnologia, a noi basta imparare l’uso della strumentazione- E i bambini non giocano più nei cortili, per le strade, giocano sul divano con play-station, sempre più sofisticate ,collegati; i ragazzini si scrivono parole d’amore su What’s app, fanno l’amore su Skype e quando si incontrano per fare coppia, pensano già a come sarà quando sarà finita.
Ebbene il mondo virtuale non mi attira più di tanto, mi piace come gioco, un simpatico passatempo per tenere la mente allenata, per continuare a ricordare, per imparare quello che , alla mia età, in altri tempi mi sarebbe stato impossibile e poi osservare quante cose meravigliose la tecnologia digitale permette di fare nel mondo dell’arte. Oggi non c’è museo o mostra d’arte che non offra confronti interattivi tra le opere esposte. Possiamo così osservare molte cose curiose e questo mi piace, mi piace tanto.
Al Getty Museum è esposta questa opera di Dou, periodo tra il 1655_ 1659, che rappresenta “Studioso di archeologia , con candela”.
Ebbene, guardate quanta carica di vita la tecnica gif riesce a dare a questa bellissima riproduzione fotografica.
Interessante disamina: una prospettiva non certamente nuova, ma molo intrigante: una scelta comunque degna di rispetto e certamente soddisfacente. In fondo è quello che vorremmo, raccogliere piccole soddisfazioni personali e sentirsi bene per l’arricchimento emotivo prodotto da questi incontri virtuali. Certo vale molto la condizione psichica e fisica di ciascuno di noi e questo la dice lunga se compariamo l’attuale status a quello di anni fa. Non ho certo le spinte emotive che ti inducono in tal senso, ma ci sono vicino, sono molto probabilmente a percorrere la tua stessa strada. Prendo dal virtuale ciò che la realtà non mi offre più e quindi senza paturnie incontenibili, me la cavo…almeno per ora. Finirà presto, presumo, colgo modesti segnali e così come sono entrato ne uscirò quando non otterrò quel poco che mi soddisfa.
Buona sera Giovanna.