Un figlio è un tesoro in continuo divenire, il più bel tesoro possibile, la discendenza dell’umanità. Parliamo di “discendenza”; invece si tratta di “al-levare” un figlio, di elevarlo. I figli sono gli uomini del mondo futuro. Come vorremmo quel mondo? Ne abbiamo idea? Oppure non ci pensiamo mai, come se non dipendesse da noi, poveri esseri su questa terra, così ricca, così generosa, così fragile. Otto miliardi di persone al 15 novembre 2022. Come prenderci cura di questa piccola creatura appena nata, tanto vulnerabile, tanto delicata? Nutrirla, proteggerla dalle malattie, dal freddo. Il compito è arduo e indispensabile.
Ogni tappa nutre il bambino affamato di scoperte. Penetrano attraverso i cinque sensi. Il vento tra i capelli, la dolcezza della lana, il latrato del cane, l’odore della madre, la luce della lampada. Senza dimenticare la bocca. Perché lui mette tutto in bocca: un sasso, un giocattolo, una penna, un pelouche… per gustare e conoscere il mondo che lo circonda. Ogni età ha il suo grado di comprensione. Il bambino di due anni si farà investire in mezzo alla strada per inseguire una farfalla. Non avverte il pericolo, è compito dell’adulto proteggerlo senza rimproverarlo, perché cacciare farfalle è una bella e grande avventura per il bambino che si apre al mondo. Rimproverarlo significherebbe trasmettergli l’idea che il mondo è pericoloso, pieno di insidie. Rafforzando così la sua insicurezza. Potrebbe anche sentirsi umiliato, rampognato davanti agli altri. L’umiliazione dovrebbe essere bandita in ogni circostanza e per qualsiasi essere umano.
Crescere! Non è forse imparare attraverso una somma di esperienze affrontate nel miglior modo possibile, risolte una dopo l’altra, sempre con serenità? La fiducia del bambino nelle proprie capacità cresce con gli anni che passano, per poi arrivare all’età adulta padrone di tutte le conoscenze acquisite con fatica. Il bambino impara a ragionare da solo. Articola pensieri sulla vita che si agita attorno a lui fino a raggiungere un suo punto di vista.
Spesso i bambini ci fanno domande strane o imbarazzanti, sulla coppia, sui fratelli, sulla sessualità… pur intuendo quale possa essere la risposta! Ma si tratta di un test di credibilità, per sapere se gli adulti sono affidabili.
Ogni tappa della vita di un figlio è importante: da piccolo è come il latte sul fuoco: quando è più grande la pressione che esercita sull’adulto è molto meno forte. L’adolescente sa fare tutto, è autonomo! In realtà, vive un momento di fragilità, in cui la personalità deve affermarsi, affinarsi: il futuro ora è presente per il bambino cresciuto. Sorgente di angosce, desideri, progetti, paure, o semplicemente di paura dell’avvenire.
Le punizioni corporali sono assolutamente da bandire. I malumori, i capricci, il rifiuto di obbedire, non vanno interpretati come cattiveria, malignità, ma segnalano un disagio, un malessere, il timore di non essere amati, un’idea del tutto personale. Due genitori, ognuno con la sua personalità. La funzione del padre non è più quella di punire, bensì quella di amare, proteggere, guidare. E la madre non ha più il ruolo esclusivo di occuparsi del nutrimento. I compiti sono condivisi secondo il desiderio e il piacere di ognuno.
Senza dimenticare la nonna, così importante e così affettuosa. Lei non ha compiti educativi. Mia nonna mi ha insegnato la libertà, mi ha insegnato a saper amare. Avevo completa fiducia in lei, agiva solo per il mio bene, così le obbedivo sempre. Senza mai fare capricci, perché sapevo con certezza che, avendone la possibilità, avrebbe esaudito ogni mio desiderio: mangiare un gelato, andare al cinema, fare una passeggiata. I suoi dinieghi erano sempre giustificati da cause di forza maggiore.
La nonna non si occupava dei miei compiti, ma mi faceva raccontare cosa succedeva in classe, con i miei compagni, con la maestra. Mi lanciavo nel racconto della giornata con entusiasmo, lei mi chiedeva qualche dettaglio, mi dava il suo parere, rideva. Una scuola di eloquio, di dialogo! Ma anche un momento magico di condivisione.
Leggevo molto nel silenzio dell’appartamento. La lettura ha delle virtù cardinali, ci insegna la nostra lingua, fa viaggiare il bambino, gli fa scoprire luoghi e pensieri diversi. Il bambino penetra nell’immaginario di un altro essere umano che lo trasporta sulle ali del vento.
(traduzione di Alessandro Orlandi)