Manuale di calligrafia e scrittura…

 

Amore mio. Meu amor.
Ripetere queste due parole
per dieci pagine, scriverle
ininterrottamente,
senza sosta, senza spazi bianchi,
prima lentamente,
lettera dopo lettera,
disegnando le tre colline
della M manoscritta,
l’anello tenue della E
simile a braccia che riposano,
il letto profondo di un fiume
che si scava nella U,
e poi lo sgomento
o il grido della A
sulle onde del mare,
eccole, dell’altra M,
e la O che non può essere
se non quest’unico
nostro sole,
e infine la R divenuta casa,
o tetto, o baldacchino.
E subito dopo
trasformare questo lento disegno
in un unico filo tremolante,
la traccia di un sismografo,
perché le membra rabbrividiscono e si turbano,
il mare bianco della pagina,
una distesa di luce
o un lenzuolo levigato.
“Meu amor, “amore mio” hai detto,
e l’ho detto anch’io,
spalancandoti la mia porta,
e tu sei entrata.
Tenevi gli occhi bene aperti
venendomi incontro,
per vedermi meglio o più di me,
e hai posato la borsa per terra.
E, prima che ti baciassi,
per poterlo dire serenamente,
hai detto: “Stanotte rimango con te”.

José Saramago

 

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